I rintocchi d'una campana,
Quando il sorriso curva in basso,
Vorremmo non finissero mai.
Seduti, sul freddo balcone
Che in pieno inverno è vuoto,
Si sentono le macchine passare,
Il martello battere l'incudine,
Il fruscio del bosco dal monte,
Che sembra una lenta preghiera
Di aghi verdi e foglie.
Se presti l'orecchio al vento
Puoi sentire lento il mare,
La sua infinita melodia di onde
E il sole, che parla all'orizzonte
E gli promette un bacio.
Se doni l'occhio al cielo
Ti può alleviare una nuvola,
Leggiadra in uno smorto azzurro,
Coperto di poesia e scie d'aerei,
Residui di storie volate via veloci.
Se regali il tuo naso all'aria
Sentirai i fiori, ribelli,
Che rifiutano di morire
E si oppongono al mondo,
Il fresco odore della resina
D'un pino che non esiste più
E i profumi di uno ieri
Che piano sta scomparendo
Dietro un monte che ancora cresce
E lo farà per sempre.
Con il tatto tocco il momento
E ne assaporo la libertà col gusto,
Intrappolato in un dolore angusto.