Capitolo 2: Rincontri casuali

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(un mese dopo)

RAQUEL'S POV:

Quel giorno iniziò come tutti gli altri: sveglia alle 7, doccia e colazione per essere alle 8 al lavoro. Iniziai a servire ai vari tavoli, fin quando un mio collega non mi chiese di servire un suo cliente perché aveva un'emergenza a casa. Mi avvicinai al tavolo come sempre e chiesi: 'Che cosa desidera stamattina?'. Appena pronunciai quelle parole l'uomo si girò e i nostri occhi si incontrarono, ci misi un po' a capire che quello era il medico che il mese precedente mi aveva visitato, Sergio. Non potei fare a meno di sorridere, alla fine mi era stato accanto, per dovere, nel momento più difficile, in qualche modo gli ero grata. Prese un cappuccino e due brioches. Dopo aver finito se ne andò.

SERGIO'S POV: 

Questa mattina ho scelto una caffetteria/ristorante sulla strada per il lavoro. Dopo essermi seduto al tavolo sentì una voce, quasi certamente di una cameriera che mi chiedeva cosa desiderassi. Mai e poi mai, girandomi, avrei pensato di vedere la donna che aveva occupato i miei pensieri dell'ultimo mese: Raquel. Appena i nostri occhi si incrociarono sentì le farfalle nello stomaco, mi sentivo bene, davvero bene. Apparentemente non si accorse del mio imbarazzo quindi ordinai un cappuccino e due brioches. Andai via con l'idea di ritornare il giorno seguente.

Il giorno dopo:  

Quel giorno mi alzai presto poiché avevo il turno di mattina, mi lavai, preparai la lavatrice coi camici sporchi. A quel punto iniziò la mia promettente giornata: visitai qualche paziente e addirittura operai all'appendice per poi conclude con dei punti di sutura su un ragazzino di 10 anni che aveva sbattuto contro un cestello che conteneva i palloni da basket: la vita non finiva mai di stupirmi. Il pomeriggio lo dedicai alla lettura sulle nuove tecniche di trapianto di polmone pubblicate su una rivista scientifica per poi chiamare mio fratello, Pedro, per accordare un pranzo qualche giorno dopo. Arrivata la sera mi vestì abbastanza elegantemente, presi la macchina e mi diressi al ristorante, dove speravo di rivedere Raquel. Appena varcai la soglia fui accolto da un cameriere che mi indicò il mio tavolo per poi chiedermi cosa desiderassi: io ordinai la paella che per me è piatto unico e una cheesecake per concludere. Iniziai a guardarmi intorno e finalmente scorsi Raquel, non mi aveva ancora notato o se lo aveva fatto non lo dava a vedere. Passarono i minuti e arrivò la paella che mangiai con estrema calma con l'intento di aspettare all'uscita Raquel per poterci parlare, per sapere come stava. Alle otto e mezza finì il piatto, alle nove anche il dolce, mancava ancora un'ora alla chiusura quindi decisi di uscire, fare un giro per le bancarelle che c'erano per strada. Tornai un'ora e mezza dopo, proprio mentre lo staff stava uscendo, Raquel non era con loro, mi stavo dando per vinto convinto che fosse già andata a casa quando la porta si aprì e uscì lei, la donna a cui continuavo a pensare incessantemente. Mi avvicinai e appena mi vide sembrava cambiata, forse più rilassata.

RAQUEL'S POV: 

Quella serata era stata abbastanza faticosa, ore e ore a correre dietro i tavoli, dietro i clienti affamati. All'uscita, come era mio solito fare, lasciai passare per primi i miei colleghi, per dare un'occhiata se fosse tutto a posto per poi andare anch'io. Appena uscita, quella sera, però trovai Sergio là fuori che sembrava aspettare proprio me, non potei fare a meno di sorridere e di sentirmi calma e invasa da un senso di sicurezza, avvicinandosi mi disse solo: 'posso avere l'onore di accompagnarti a casa?'. Annuì, come rifiutare una proposta del genere? Lungo la strada del ritorno mi chiese come andava, se avessi ripreso la mia vita, se stavo bene. Generalmente non mi aprivo spesso con le persone che non conoscevo ma con lui mi venne quasi automatico, spontaneo. Risposi che andava tutto bene e che la mia vita, anche se difficilmente, procedeva. Poi toccò il mio turno delle domande e gli chiesi di cosa si occupasse al lavoro e lui disse: chirurgo e soccorritore. Tra una domanda e l'altra il tempo passava e senza quasi rendermene conto ero arrivata a casa. Lo salutai e lo ringraziai per la chiacchierata e lui in cambio mi diede un bigliettino con su il suo numero dicendo: 'Se volessi parlare con qualcuno, di qualsiasi cosa, a qualsiasi ora, chiamami' e se ne andò. Quella notte decisi di scrivergli in modo che lui salvasse il mio numero, così dopo una doccia veloce, presi il foglietto che mi aveva dato, scrissi il numero e digitai: 'Ciao, sono Raquel, ti scrivo in modo che tu possa salvare il mio numero.' Lui rispose subito: 'Ottimo, segnato!' poi mi chiese che orari facessi il giorno successivo, che cosa mi piacesse in ambito gastronomico, i miei gusti di gelato preferiti e così dicendo. Quando mi resi conto che ci stavamo scrivendo da più di quattro ore rimasi colpita, come se con lui il tempo passasse troppo in fretta e ne volessi sempre più. Con un sacco di domande mi addormentai.

Un'amore senza fine| FF serquel |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora