Registrazione del 14 Maggio 2020
Ore 10
PresentazioneSono da mezz'ora chiuso in questa stanza, fisso quel maledetto puntino rosso e non sono in grado di scegliere i momenti da raccontare per la mia testimonianza.
Ah ecco forse mi si sta aprendo la mente proprio adesso.Ciao a tutti. Mi chiamo Andrea Fattori, ho diciannove anni e sono laureato in archeologia da solo un anno. Vi chiederete come un ragazzo di diciotto anni si sia laureato? Facile sono una specie di genio o così mi hanno definito quando in prima elementare ho risolto una disequazione irrazionale che il maestro aveva sulla copertina del libro di Algebra. Così a sette anni mi sono ritrovato in seconda media.
Sono alto, coi capelli marrone scuro corti indietro e allungati in avanti con un ciuffo alla Tony Manero del film "La febbre del sabato sera".
Sono amante dell'ordine e dell'eleganza e nonostante il lavoro e la carriera che ho deciso d'intraprendere, mi definiscono ben curato.
Ho la carnagione chiara, ma nessun problema stare a contatto col sole.
Le mie orecchie sono nella norma, un po' allungate verso l'alto. Le sopracciglia lunghe e spesse, gli occhi dal taglio comune dal colore verde con sfumature nocciola e le ciglia corte e sottili.
Mi piacerebbe poter dire che ho un bel naso alla francese ma purtroppo il mio è aquilino. Le mie labbra sono carnose e pur avendo la mia età, mi ritrovo un "accenno" di baffi e barba.
Guardandomi in giro noto che le donne grandi mi osservano attratte e affascinate, ma sinceramente tutto questo io proprio non lo vedo su di me.
Mi hanno detto che nei miei occhi si vede tutta la mia insicurezza, ma anche la voglia di osare e superare i miei limiti e paure. Purtroppo ne sono troppi, ma con l'aiuto di due persone importanti nella mia vita, sento che finalmente ci posso riuscire.
Vi spiego meglio, io non ho famiglia. Mia madre non l'ho mai conosciuta, poverina è morta dandomi alla luce. Mio padre mi ha "ospitato" fino all'età di otto anni. Uso questo termine perché non mi sono mai sentito suo figlio. Faceva di tutto per farmi sentire uno schifo, un perdente. Non usava mai una parola gentile o un complimento quando si rivolgeva a me.
Forse perché ho ucciso mia madre nascendo o semplicemente, gli piaceva vedermi soffrire. Non l'ho mai capito. Fatto sta, che dopo otto anni di convivenza forzata, lui è morto. Un'auto ad alta velocità l'ha investito e io sono rimasto solo.
Mi hanno portato in una casa famiglia, era bellissima da vedere. Si trattava di un villino a tre piani, l'entrata era grande e spaziosa.
C'era una ragazza carina ad accoglierci, credo sui venticinque, alta, esile come un grissino. Sulla testa portava uno chignon biondo cenere. Le sue labbra erano carnose. Gli occhi un po' all'ingiù dal colore dell'Oceano in tempesta. Come mi piaceva anche se avevo solo otto anni. A destra e a sinistra c'erano delle scale a chiocciola che portavano al primo, al secondo e al terzo piano. Ognuno aveva la propria stanza. La mia era al piano terra.
Ella mi condusse lì. Era enorme, le pareti erano tutte blu. Davanti a me c'era una cesta piena di giochi. Un letto e un comodino. Poi tanto spazio tutto per me.
A vederla la mia espressione era cambiata radicalmente, le mie labbra si spalancarono in un sorriso a cinquantadue denti (per modo di dire). I miei occhi si illuminarono.
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A Spasso Nel Tempo - Progetto PLINIUS (IN REVISIONE)(#ilsaporeditecontest)
Science FictionCopertina: @Martychan11 Grafica: @CurlyLou0 Nuova copertina: @_ila_cali_ Nuove grafiche: @moonlight920 e @Alessiaasstories #contestgalassieesentimenti #ilsaporeditecontest #GemstoneAwords2020 #SC2020 #giuliacontest2020 #GreekGodsContest Durante un...