Capitolo 6

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Seduti in giardino, con l aria ormai più fresca della sera mangiamo insieme e tutto e' perfetto.
"La carbonara più buona che ho mai mangiato!" Esclamo soddisfatta, mentre mi stiracchio sulla sedia.
"E' il mio piatto forte Checco me lo dice sempre" dice soddisfatto.
"Chi è Checco?"
Stefano mi guarda per un attimo, come se fosse indeciso se parlare o meno.
"Un mio amico"
"Allora anche tu hai degli amici.." dico ridendo.
"Si, Francesco e' come un fratello..."
"Anche lui...insomma fa quello che fai te?"
Stefano annuisce, fa davvero fatica a parlare della sua vita.
"Che tipo e'?" Ma io voglio sapere, voglio conoscere tutti di lui.
"Lui è un pazzo, molto più simpatico di me, e' uno che ha sempre il consiglio giusto, la parole giusta non so come spiegarti .."
"Penso di capire, e' come Emma per me.."
"Esatto, a proposito la tua amica è davvero simpatica ci siamo intesi al volo.."
"Si ho notato .." ripenso a qualche ora fa quando eravamo al negozio.
Lui sorride e poi il suo telefono squilla, vedo lo schermo illuminarsi sul tavolo e appare un nome Duca.
Lo sguardo di Stefano si trasforma improvvisamente gelandomi. Prende il telefono e alzandosi si allontana per parlare. Una leggera ansia mi avvolge lo stomaco. Dice poche parole e poi chiude la chiamata.
Torna al tavolo senza sedersi e poggia le mani sulla sedia guardandomi.
"Immagino che devi andare ..."
"Gia'.."
"Chi è il Duca ?"
Lui sospira.
"Non immagini quanto sia bella la tua vita se non sai chi è il Duca"
"E' il tuo capo?"
"Si, uno stronzo.."
Lo guardo senza dire niente. Lui si avvicina a mi da un bacio sulla fronte.
"Devo andare Nicole...ti chiamo io domani."
Gli prendo la mano. "Stai attento per favore"
"Lo farò e non vedo l'ora che arrivi domani per vederti" porta la mia mano alla sua bocca, mi da un bacio lungo guardandomi e poi come se gli costasse troppo si allontana e va via. Lasciandomi lì, come se avessi sognato tutto il tempo e ora mi fossi risvegliata. Non è giusto, quello che fa, la sua vita non è giusto. Lui è migliore di tutto questo.
Sempre insieme alla mia ansia sparecchio e sistemo la cucina. Il silenzio di casa mia a cui sono ormai abituata ora mi sembra così pensante. Mi butto sconsolata sul letto e ripenso a lui a noi due insieme. Una giornata bellissima, perfetta fin troppo ma ora lui e là fuori a fare chissà che cosa.
E il cuore mi batte forte. Mi arriva un messaggio, il suo.
"Gia mi manchi, a domani Nicole" gli rispondo e poi decido di dormire, sapendo già che per stasera non l'avrei più sentito.
La mattina mi sveglio sempre con un po' di ansia, controllo il telefono ma non ci sono messaggi di Stefano.
Scendo in cucina sono appena le otto, decido di farmi un caffè quando sento suonare al citofono. Mi si blocca il respiro, possibile sia lui? Corro a rispondere ...
"Scema! Apri sono io!" La voce squillante di Emma mi arriva carica di energia.
Entra in casa come sempre, come un uragano con una busta del suo negozio.
"Buongiorno tesoro!" Dice felice
"..se stavi facendo il caffè lo voglio anche io.."
Sorrido.
"Si può sapere cosa ci fai sveglia a quest'ora?"
"Oggi faccio apertura però ...sono passata per consegnarti una cosa .." e mi lascia la busta del negozi sul tavolo.
Le porto il caffè e resto a guardarla "Emma ...cosa c è lì dentro ?"
"Aprila ..."
La guardo minacciosa, lo sa che non deve farmi regali eppure continua sempre a inondarmi di vestiti.
Prendo la busta e dentro c'e' una scatola enorme blu.
La tirò fuori e quando apro la scatola resto senza fiato. L'abito blu, quello che ho provato ieri insieme a Stefano e' qui davanti a me.
"Emma...ma sei impazzita !! Dio e' ancora più bello di quanto ricordavo..." lo ammiro estasiata.
Il sorriso di Emma e' raggiante.
"Emma, cavolo però non dovevi, sei pazza ?? Costa tantissimo ..."
"Cosa?" Emma sembra non capire.
"Tesoro, non te l'ho preso io....io te l'ho solo portato ..."
Lascio cadere il vestito sulla sedia "lui..." riesco solo a dire quello.
"Capisco che ti sei appena svegliata...però pensavo avessi capito. Stefano te l'ha regalato ...mi ha chiesto se potevo portartelo.."
"Ma quando ...?"
"Ovviamente ieri, mentre ti cambiavi.."dice soddisfatta.
Resto in silenzio e gli occhi mi si riempiono di lacrime, senza cadere.
"Nicole!" Emma corre ad abbracciarmi.
"Siete troppo carini insieme"
"Cavolo, io non pensavo...cioè è pazzo, ma costa tantissimo..."
"Si quello è vero, però ha detto che ha visto quanto ti piaceva e non poteva non prendertelo ...mi ha detto di portartelo appena potevo perché aveva paura che se te lo dava lui non l'avresti accettato..."
Mi siedo accanto all abito.
"Hai tempo o devi andare via subito ?"
Emma guarda il telefono.
"Ho ancora mezz ora..." si siede accanto a me e le racconto di tutto quello che è successo ieri sera.
"Sono così contenta Nicole, lui mi sembra davvero preso da te .."
Sospiro.
"Ehi, non puoi stare così dopo che sei stata con un ragazzo che ti ha anche cucinato dai!!" Cerca di tirarmi su di morale.
"Lo so, però ho l'ansia da ieri sera, vorrei chiamarlo, almeno sapere se è tutto ok. Potrebbe mandare un messaggio cavolo.."
"Forse sta dormendo aspetta un po' sono sicura che oggi ti chiama. Oppure potresti mandargli un messaggio te .."
"No, mi ha detto che mi avrebbe chiamata non voglio essere assillante"
"Ma non sei assillante se gli mandi un messaggio, almeno per ringraziarlo del vestito!!"
La guardo dubbiosa.
"Fai come vuoi, io però un messaggio glielo manderei. Ora devo scappare ..ci sentiamo quando ho pausa ok? E non stare così !!"
Mi da un bacio veloce e poi si precipita verso la porta.
Forse ha ragione lei, non sono neanche le nove e già sto pensando male. Ora mi preparo vado al lavoro e cerco di non pensarci. Possibile che dopo pochi giorni sono già così coinvolta ?
Come immaginavo arriva anche l'ora di pranzo ma di Stefano nessuna notizia. Continuo a lavorare fino alle 5 poi sono costretta dall'avvocato Proisi ad andare via insieme a lui.
Mentre mi dirigo in macchina decido di chiamarlo. Il telefono squilla, ma lui non risponde.
Ormai l'ansia si è impossessata di me. Emma mi ha detto di mandargli un messaggio e di non preoccuparmi. Però è tutto il giorno che non si fa sentire. Arrivo a casa e mentre mi preparo qualcosa per cena squilla il telefono, mi precipito a rispondere. E' mia madre che vuole sapere come sto e se sabato posso accompagnarla al negozio da Emma, le dico che va bene. Quando finisco di parlare con lei controllo i messaggi che mi sono arrivati. Stefano ancora niente.
Non è possibile che dopo essere stati insieme lui possa sparire così, e' stato troppo intenso, troppo forte quello che abbiamo provato ieri. No, non posso pensare che voleva solo quello da me...
Apro la sua chat e scrivo di getto "volevo solo ringraziarti per il vestito, grazie per avermi chiamata."
Lo invio e lancio il telefono sul divano. Dove in un attimo rivedo me e lui nudi, a fare l'amore, a farci mille domande.
"Ho fatto una cazzata, lo sapevo" dico ad alta voce, continuo a girare per casa come una pazza fino a quando mangio una cavolata e mi metto a guardare un film in tv.
Verso le dieci squilla il telefono, penso ad Emma lo prendo e invece stavolta finalmente è lui.
Resto con il telefono in mano che squilla e non rispondo. Qualcosa mi blocca, forse la sensazione di oggi la paura che gli sia successo qualcosa, la paura di essere stata una stupida a fidarmi di lui. Di nuovo mi richiama.
Ma lascio il telefono sulla mia gamba e guardo il suo nome sul display senza rispondere.
Mi arriva un messaggio "Nicole rispondimi" lo apro ma non rispondo.
Questo è il mio modo di reagire, mi allontano per non farmi toccare, per non farmi fare del male. "Nicole cazzo vuoi rispondermi" un altro messaggio.
Spengo la tv e decido di andare a dormire, ma lui chiama di nuovo e stavolta rispondo.
"Cazzo ce l hai fatta" la sua voce è arrabbiata.
"Dimmi.." rispondo gelida.
"Sto venendo a casa tua"
"No, non voglio che vieni qui"
"Smettila Nicole devo parlarti"
"Allora dimmi per telefono"
Sospira esausto.
"Devo parlarti a voce, 10 minuti e arrivo"
"No Stefano non.." ma lui attacca.
Come sempre fa quello che dice lui, quello che vuole lui e non accetta repliche. Ma stavolta si sbaglia di grosso. Dopo poco sento suonare il citofono. Lo ignoro rigirandomi nel letto.
Suona di nuovo. Sento il cuore battere forte, ma resto sdraiata non so neanche se sto respirando.
"Apri Nicole" mi scrive un altro messaggio.
"Vattene" gli rispondo.
"Ok scavalco" mi alzo a sedere sul letto leggendo quelle parole.
Sento un rumore fuori al cancello e mi precipito di sotto. Dalla finestra della cucina lo vedo già nel mio giardino. Il cuore come un tamburo dentro di me. Lo sento bussare "Nicole smettila di fare la ragazzina e apri sta cazzo di porta"
A quelle parole non ci vedo più, corro verso la porta e la apro, lui resta per un attimo a guardarmi negli occhi. Vederlo lì davanti a me, mi viene quasi da piangere ma mi trattengo.
"Che cazzo Fai! Non rispondi non mi apri ..." sento la rabbia uscire dalle sue parole.
Lo spingo con tutte e due le mani spostandolo di poco.
"Sei uno stronzo, un grandissimo stronzo!" Gli urlo in faccia.
"Mi dispiace ma se tu mi facessi"
"Non voglio ascoltarti ok!? Sono stata tutto il giorno con l'ansia che ti fosse successo qualcosa! Un messaggio non dico tanto, un messaggio potevi mandarlo!"urlo con rabbia.
"Hai regione, ma sono stata occupato sono andato a Napoli ieri notte e sono tornato un ora fa e"
"Senti non mi frega niente non voglio sapere niente" mi giro dandogli le spalle.
Ma lui mi afferra per il braccio constringendomi a guardarlo in faccia.
"Per favore ..." mi da un bacio sulla bocca come se volesse calmarmi o calmare se stesso.
"Per favore ascoltami, sono stato tutta la notte con gente ....non posso messaggiare con te quando sono in certe situazioni ...e mi rode così tanto non poter stare con te ...e se ti scrivo è peggio e non posso, non posso chiamarti mentre ..." le parole gli escono a fatica come fossero un macigno.
Lo guardo per un attimo poi liberando il braccio dalla sua mano lo abbraccio forte e lui fa lo stesso.
"Scusa...ho avuto paura io..non sono abituata.." gli dico respirando il suo profumo che ormai è anche un po' il mio.
"Mi sei mancata Nicole .." ci guardiamo e ci baciamo
come se non lo facessimo da mesi, invece sono passate solo ore dal nostro ultimo bacio. Lui mi prende in braccio e mi poggia sulla penisola della mia cucina. Ci baciamo senza ritegno con foga e lo sento accarezzarmi il seno e poi le gambe e la sua mano passa sotto la maglietta lunga che porto per dormire e arriva subito in mezzo alle mie gambe spostando le mutande e lo sento toccarmi e mi eccito sentendo la sua pelle sulla mia. Si abbassa i pantaloni e un instante dopo si muove dentro di me. Lui in piedi in mezzo alle mie gambe e io attacca a lui con le braccia intorno alla sua schiena.
"Scusa....scusa Nicole" lo dice sussurrandomi nel l'orecchio e il piacere mi invade mi arriva dritto al cuore. Lo stringo più che posso e quando veniamo, di nuovo insieme i nostri sguardi sono incollati e respiriamo i nostri respiri come se solo quelli fossero la nostra aria.
Restiamo abbracciati così non so per quanto tempo, la sua mano che mi accarezza la testa dolcemente e penso che non c è altro posto dove vorrei essere, non c è altro luogo dove posso sentirmi così sicura, e se dovessero portamelo via ora ...
"Posso dormire qui con te.." mi dice piano all'orecchio.
"Certo che puoi."
Stefano si allontana di qualche centimetro da me per togliersi la maglietta e sfila via anche la mia. Restiamo completamente nudi, mi prende per mano e insieme ci mettiamo al letto. Nel buio ci cerchiamo e io poggio la mia testa sul suo cuore rilassandomi sul suo battito ora regolare.
"Dovevo scriverti, ma quando sono lì con quelle persone non posso farlo.."
"Lo so, ...anche io ho esagerato mi dispiace"
"Non mi piace quando non mi rispondi, ma anche io l'ho fatto con te..."
"Non fa niente, ora siamo qui, tu sei tornato da me" gli accarezzo la pancia quasi sfiorandolo.
"Sono un casino Nicole, ma voglio essere migliore di così .."
"Io ti credo, e ho detto che ti aspetto..." mi da un bacio sulla testa e respirando il suo odore mi addormento serena, ignorando di nuovo, quella sensazione di pericolo in fondo al cuore.

Le settimane scorrono veloci e io e Stefano diventiamo inseparabili, nonostante lui continua a fare la sua vita cercando di lasciarmi fuori da tutto quello schifo, al di là della mia paura di perderlo, qualcosa in noi si e' fortificato, ancorato.
Lui in questo primo mese insieme a me cerca di aprirsi, di parlare anche se molte volte i suoi modi un po' troppo diretti ci fanno litigare così come anche le mie ansie a volte giustificate ma a volte esagerate ci allontanano, ma solo per farci ritornare più uniti di prima.
Lui si e' insinuato nella mia vita e in qualche modo ha preso un suo spazio e forse un po' del mio essere e io d' altra parte l'ho un po' staccato dalla sua quotidianità.
A volte ci parliamo con due lingue diverse, a volte fraintendiamo i gesti dell'altro, ma ci fermiamo per capirci, per non lasciare indietro l'altro, con le carezze, le urla o anche solo con gli occhi.
E' come se due mondi opposti avessero colliso all improvviso schiantandosi e incastrandosi in maniera imprecisa, come se le nostre estremità non coincidessero, ma nonostante questo non abbiamo nessuna intenzione di lasciarci stare.
Negli ultimi giorni abbiamo passato tanto tempo a casa mia, a Stefano il suo attico non piace più come quando l'ha comprato.
Quando era più giovane e per lui contavano solo i soldi, quando ragionava pensando voglio tutto e subito. Quando la sua priorità era solo dimostrare di essere uno che conta.
A casa mia invece si sente se stesso, mangiare una pizza davanti la tv o sdraiarsi per terra in giardino su un asciugamano a guardare le stelle, gli da l'impressione di vivere una vita normale, quella che adesso desidera più di ogni cosa. Ma non possiamo esistere solo noi due, fuori c'è un mondo e non possiamo più permetterci di tenerlo così lontano da noi. Non possiamo restare intoccabili.
E presto l'impatto con l'esterno sarebbe arrivato e più forte di quanto entrambi potevamo aspettarci.

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