Passarono due mesi da quando Akutagawa e Atsushi si erano incontrati l'ultima volta.
Il primo era sempre più rude e scontroso, cosa che si ripercuteva sulla povera Higuchi che lo seguiva sempre come un cagnolino.
Sembrava che avesse il ciclo da due mesi e nessuno riusciva a capirne il motivo.
Apparte che Aku ce l'ha sempre il ciclo, ma vabbèAtsushi invece era sempre più goffo e nervoso.
Il fatto che non sentisse la sua mancanza era una prova no? Pensava.Non si stava neanche accorgendo dei segnali che gli mandava il suo corpo.
Era sempre con la testa tra le nuvole e se ne erano accorti tutti all'agenzia. Soprattutto Dazai, dato che una volta Atsushi era stato così distratto da rovesciargli il caffè bollente sui pantaloni.Quel giorno Atsushi si sentiva triste senza un apparente motivo, fatto sta che decise di farsi un giro la sera tardi.
Quel freddo incessante lo fece stringere nella camicia, rimproverandosi mentalmente per non aver preso un cappotto neanche quella volta.
La città di notte gli piaceva molto, era piena di luci e andando in un punto più alto si potevano osservare le stelle.
Tuttavia neanche le stelle o le luci riuscirono a tirargli su il morale.
Continuò a camminare, in giro si sentivano solo i suoi passi e le macchine che passavano.
Dal suo naso avevano cominciato ad uscire piccole nuvolette prodotte dalla condensazione e stava davvero gelando.Si guardò intorno, constatando che si era perso.
Attorno a lui c'erano solo palazzi abbastanza vecchi e strade con molte buche.
Improvvisamente si sentì tirare per un braccio e quando si girò, vide Akutagawa che lo stava letteralmente trascinando via.
La tristezza subito sparì, lasciando posto solo a una strana felicità mista ad imbarazzo.
«A-Akutagawa?»Il ragazzo girò appena il volto per guardarlo e continuò a trascinarlo non molto gentilmente.
«Si sono ribaltate le situazioni, Jinko?» chiese ironicamente il mafioso, sotto lo sguardo confuso dell'albino.
«Sei nel territorio della mafia»Atsushi sgranò gli occhi osservandosi intorno.
Forse non era stato attento a dove camminava.
Non disse nulla e continuò a farsi trascinare, fino a quando il ragazzo non lo lasciò in un quartiere apparentemente più tranquillo, deserto anche questo.
Akutagawa lasciò il polso di Atsushi, guardandolo male e cominciò a tornare indietro.Il detective si riprese dal suo stato di paralisi e allungò la mano verso quella del corvino, prendendogliela.
Lui scostò velocemente la sua, continuando a camminare.
Non è amore, glielo farò capire chiaro e tondo.Atsushi lo guardò un po' ferito.
Non capiva perché si sentisse così male.
«A-Akutagawa...»sussurrò Atsushi avvicinandosi, pensando a quanto fosse patetico il fatto che avesse detto solo il suo nome in dieci minuti, due volte e per di più balbettando.Si sentiva improvvisamente fragile. Non aveva mai avuto questa sensazione con lui, neanche quando combattevano, sentiva di essere un suo pari.
Il ragazzo si fermò, girando di poco la testa.
Non voleva vederlo, sapeva che tutte le sue solide e giuste convinzioni sarebbero andate in frantumi altrimenti.
«Quello che è successo due mesi fa. Non pensare che conti qualcosa. Voglio ancora ucciderti»Fecero molto male ad Atsushi quelle poche ma sbrigative parole.
Fece molto più male vederlo andare via, i suoi passi risuonavano più come spari mortali alle orecchie del detective.
Visto? Non sono innamorato di lui... Non provo niente per lui e questo non mi ferisce.
Gli occhi gli si fecero improvvisamente lucidi e un inaspettato singhiozzo rieccheggiò per la strada deserta.Akutagawa arrestò ogni movimento.
Non mi devo girare, non mi devo girare non mi devo...
Girò la testa e guardò la tigre con la solita espressione indifferente che celava ogni suo sentimento.
Lo vide con una mano sulla bocca e gli occhi lucidi, pieni di paura.
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𝗡𝗼𝗻 è amore - Shin Soukoku
FanficTʀᴀᴛᴛᴏ ᴅᴀʟʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ: «Quello che è successo due mesi fa. Non pensare che conti qualcosa. Voglio ancora ucciderti» ❁𑁍❁𑁍❁𑁍❁𑁍❁𑁍❁𑁍❁𑁍❁𑁍 «Uccidimi ora se ne sei in grado» ᵠᵘᵉˢᵗᵃ ᵉ̀ ᵘⁿᵃ ˢᵗᵒʳⁱᵃ ᵇᵒʸˣᵇᵒʸ ⁱ ᶠᵃᵗᵗⁱ ⁿᵃʳʳᵃᵗⁱ ⁿᵒⁿ ᶜᵒʳʳⁱˢᵖᵒⁿᵈᵒⁿᵒ ᵗᵒᵗᵃˡᵐᵉⁿᵗ...