Capitolo 8

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Tirai uno schiaffo al bicolore talmente forte da lascriargli il segno delle mie dita sulla sua pelle, lui mi guardò quasi incredulo.. era sorpreso da quel mio gesto e come biasiamarlo, solitamente ero una persona calma e pacifica ma questa volta era troppo... lo guardai per qualche minuto per poi correre a casa in lacrime.
Non mi importava di quello che Todoroki aveva fatto, tanto meno di quello che molto probabilmente aveva scoperto...
Mi sentivo vuoto e deluso...
Non mi sarei mai e dico mai aspettato un simile gesto da parte di Todoroki... forse dagli altri.. ma non da lui.

Una volta arrivato sulla soglia di casa aprii la porta per poi entrare e inizia a salire le scale per dirigermi verso la mia camera da letto
Una volta arrivato in camera la prima cosa che mi venne in mente di fare fu quella di abbassare la serranda della finestra che stava dinnanzi a quella di Shouto.
Non volevo scocciature.
Mi buttai di peso sul letto ancora in lacrime, iniziai a graffiare con le unghia i miei polsi... lo facevo spesso, era un tic nervoso
Lo facevo sopratutto quando non avevo la lametta o quando semplicemente non avevo voglia di prenderla..
Alla fine mi addormentai così... fra le lacrime e me braccia doloranti
Dopo qualche ora venni svegliato dal fastidiosissimo suono del campanello..
Non mi alzai.
Tentai di riaddormentarmi ignorando qualsiasi suono a me estraneo...
Senza pensarci troppo mi riaddormentai.

Ƭσdσгσκι ρσv:

Dopo l'accaduto mi sentii dannatamente in colpa.... Midoriya non se lo meritava il che era abbastanza evidente ma in un modo o nell'altro dovevo riuscire a tenerlo lontano da me. Mi sentivo la guancia bruciare a causa dello schiaffo ma dopo tutto meritavo anche quello.

Sospirai e piano piano inizia a camminare verso la mia abitazione, avevo intenzione di scusarmi con Izuku ma sapevo per certo che momentaneamente non avrebbe voluto vedermi neanche sulla cartina geografica.

Osservai la casa di Midoriya apparentemente vuota per via delle luci spente ma sapevo benissimo che in realtà non era così.

A quel punto presi un altro respiro profondo e girai il pomello della porta sperando come sempre che mio padre non fosse in casa...

A vivere in quella casa eravamo solo io, mia sorella Fuyumi e mio padre. Mia madre era finita in un ospedale psichiatrico a causa di mio padre. Era sempre stato un uomo violento, ha sempre fatto qualcosa che andava a danneggiare la nostra famiglia in modo fisico e psicologico anche se velatamente. Agli occhi di tutti eravamo una famiglia perfetta quella che chiunque avrebbe desiderato... ma in realtà eravamo tutt'altro. Mio padre voleva a tutti i costi un erede "degno" di ereditare la sua azienda, e per mia sfortuna quello ero io. Ha iniziato ad istruirmi giorno dopo giorno senza sosta, non ho avuto un'infanzia come ogni bambino del mondo, non mi era permesso di giocare tanto meno di mancare di rispetto a mio padre, Fuyumi invece doveva aiutare a tutti i costi in casa, cucinare, fare le pulizie e il bucato. A risentirne maggiormente però fu mostra madre... non poteva né lamentarsi né controbattere soprattutto se ciò riguardava il mio rigido "addestramento"

Passavano gli anni e per un motivo o per un altro mio padre una mattina portò via mia madre...

Scacciai dalla mente questi pensieri e finalmente entrai, mi guardai intorno e per mia grande sfortuna lui era li. Come suo solito era sul tavolo circondato da documenti e fogli vari, tentai di andare nella mia stanza senza fare rumore o semplicemente essere notato ma evidentemente fallii miseramente.
《Shouto》 sobbalzai. Mi girai lentamente verso di lui
《Padre?》 Domandai un po' nervosamente
《Chi è quel ragazzino che ti gira in torno?》 Domandò guardandomi in modo severo
《È un mio compagno di classe e non siamo neanche amici》disse velocemente scandendo per bene le parole
《Non mi piace quel ragazzo. Stagli lontano.》ordinò con il solito tono duro
《Non osare fargli del male...》lo pregai avvicinandomi a lui
《Sai già cosa devi fare. Dovrai sposare una bella donna e fare molti bambini per poi prendere tu il possesso dell'azienda di faglia.》 Mi ricordò sistemando i documenti presenti sul tavolo
《E spettila con la storia del "io sono gay" perchè non lo sei. E non lo sarai.》 A quel punto sbottai....

Mɪɗơɾɪɣʌ ƥơv:

Dopo svariate ore finalmente decisi di alzarmi dal letto, mi cambiai mettendo una felpa enorme verde scuro e dei semplici jeans neri.
Mi diressi in cucina ed infila una cialda dentro la macchinetta del caffè
Dopo qualche minuto sentii nuovamente suonare il campanello, sbuffai ed andai ad aprire...
Mi ritrovai davanti Todoroki, era ricoperto di lividi e graffi
《Cos'hai fatto?》 Domandai andando a prendere del disinfettante e dei cerotti
《Todoroki entra tranquillo》 gli dissi notandolo ancora sulla soglia, lui piano piano entrò e si sedette sul divano, a quel punto mi misi accanto a lui ed iniziai a medicarlo
《Su dimmi cos'è successo》non lo guardai
《Un'altra rissa nulla di importante》rispose anche lui senza guardarmi..
《Sono venuto qui per scusarmi...non mi sono comportato adeguatamente nei tuoi confronti.. quindi ti chiedo scusa, voglio farmi perdonare》mi disse sorridendo lievemente
《Per il momento lascia che ti medichi》dissi continuando a medicargli il viso
《Ti porto a mangiare qualcosa e poi ti porto in un posto... per farmi perdonare》aggiunse

《Va bene....》 acconsentii senza ulteriori giri di parole.

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Hey nella gente, come va? Questa è la seconda volta che scrivo questo capitolo poichè per sbaglio lo avevo eliminato ma ok. Apparte questo pero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento come sempre scusate eventuali errori grammaticali, se vi va lasciate un commento e noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo💜

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