Cap. 4 - Fire

380 38 18
                                    

Finisco di asciugarmi i capelli con il phon e li sposto tutti sul lato sinistro fermando i ciuffi sul lato destro con un paio di mollette in quella che ho sempre definito "l'acconciatura da battaglia", fatta apposta per lasciare metà collo scoperto e la schiena bene in vista. Con il vestito che devo indossare stasera è d'obbligo. Controllo l'ora sul telefono. Si sta facendo tardi. Corro verso la scrivania per recuperare la trousse dei trucchi quando bussano alla porta. "Avanti! A tuo rischio e pericolo perché sono in accappatoio!" Jungkook non si fa nessun tipo di problema ad entrare e si siede sul letto. Da quando gli ho praticamente dedicato la sua canzone ha deciso di iniziare a cagarmi, anzi, è passato dall'ignorarmi totalmente al dover entrare in camera ogni due per tre con la scusa di essersi dimenticato qualcosa. Strano il ragazzo. Mi ha perfino regalato la sua felpa grigia, quella che aveva alla cena in cui ci siamo conosciuti. Non ci potevo credere quando l'ho trovata piegata sul letto con tanto di biglietto "per Erica". Quando l'ho indossata mi sono resa conto che aveva ancora il suo profumo e ho deciso che non l'avrei mai più lavata.

"Io e Tae stiamo per ordinarci la cena, gli altri sono ancora in agenzia e finiranno tardi. Vuoi unirti a noi oppure... ma stai uscendo?" Il suo sguardo è fisso sul vestito appeso all'armadio. "Si. È il compleanno di Seri. Andiamo a bere qualcosa a Hongdae" "Non avrai mica intenzione di andare a Hongdae con quel vestito, spero! Ti coprirà a stento il sedere!" "Beh, l'ho comprato a Seoul, non è colpa mia se i vestiti sono tutti giro-culo. Evidentemente alle coreane piacciono così!"" Si, ma le coreane non hanno le tue gambe, porca troia! Come minimo ti violentano stasera!" Per fortuna sono girata verso l'armadio perché sento che la mia faccia è diventata viola. È il primo complimento che mi fa da quando sono qui, peccato faccia parte di un cazziatone che non mi avrebbe fatto nemmeno mio padre. Decido di incassare e muovermi a vestirmi. "Scusami, se non ti dispiace sono un po' di fretta".

Mentre sono in bagno a cambiarmi lo sento borbottare con Tae in soggiorno. Che coglioni. Anche se non capisco il coreano è chiaro che non ha intenzione di farmi uscire vestita così. Ma non me ne frega proprio un cazzo. Voglio farmi una serata con la mia amica in santa pace, a costo di uscire dalla porta a spallate. Allaccio la micro-cerniera del vestito e sistemo le maniche. Effettivamente è proprio corto e con i tacchi le mie gambe sembrano ancora più chilometriche. Meglio. Così vedi cosa ti sei perso durante questo mese brutto rompicoglioni che non sei altro. Già che ci sono decido di farmi uno smokie eyes bello carico, tanto quando esco non metto mai gli occhiali. Ricontrollo l'orologio. È tardissimo cazzo. E non trovo il rossetto che la mia collega della ricerca e sviluppo ha fatto apposta per me perché è esattamente dello stesso rosso delle mie labbra. Ah, eccolo qua.

"Erica, posso entrare?" È Tae. "Si, la porta è aperta. Basta che non sia venuto a farmi la predica pure tu." Apre la porta e mi scannerizza con un fischio. "Però, qualcuno si è messo giù da gara stasera". Lo fulmino con lo sguardo e torno a concentrarmi sul rossetto. Quasi stavo dimenticando il mascara, vedi quando una fa le cose di fretta. Tae è appoggiato allo spigolo del lavandino e mi sta fissando. "Tae, ti prego, sembri un maniaco" "Dai non dire così, sto solo ammirando quanto sei bella stasera, lo sai che ti considero la mia migliore amica". E proprio mentre mi sto sporgendo per lasciare giù il rossetto e prendere il mascara mi abbraccia da dietro e inizia ad annusarmi il collo. Porca troia Tae, se fai così però altro che migliore amica. "Che profumo usi? È troppo buono!" "Il Cheap and Chic di Moschino. Se vuoi te lo presto. Adesso per favore puoi smetterla di appoggiarmelo e mi fai mettere il mascara come si deve? Sono terribilmente in ritardo".

Per tutta risposta lui si morde il labbro inferiore e inizia a baciarmi il collo. Cazzo. "Tae... per favore..." Lo sto letteralmente implorando e lui scoppia a ridere "Cosa c'è? Chissà quanti coreani ti farai stasera, tanto vale partire con me no?"

Sbam! Jungook sbatte violentemente la porta del bagno, furioso, poi lo sentiamo dirigersi verso camera sua e chiudersi dentro assicurandosi di fare abbastanza rumore. Probabilmente ha sentito tutto. E sai che c'è? C'è che non mi hai cagata per un mese e adesso pretendi di farmi la paternale per come mi vesto. C'è che il tuo amico, che tra parentesi è un figo atomico, ci sta provando spudoratamente e io sto facendo di tutto per resistergli perché so che ci sei tu in casa. C'è che al suo posto potresti esserci tu e probabilmente adesso lo staremmo facendo sul lavandino del bagno. Sai che c'è? C'è che mi sono rotta i coglioni di fare la brava bambina.

Mi volto verso Tae, gli infilo una mano tra i capelli e gli ficco la lingua in bocca senza troppi complimenti. Lui ha un moto di sorpresa ma dura mezzo secondo, poi risponde al bacio con foga. Ci sa proprio fare il ragazzo. La sua lingua spinge dolcemente contro la mia mentre mi afferra per la vita, mi stringe ancora di più a sé e mi accarezza la schiena lasciata nuda dal vestito. Appena sente che sto per allontanarmi mi mordicchia il labbro inferiore, ruota la testa dall'altro lato e ricomincia a baciarmi. A tratti regolari prende la mia lingua tra le sue labbra e la succhia con delicatezza, poi incolla di nuovo la sua bocca alla mia e io faccio lo stesso con lui. È da perdere la testa. Rimaniamo con le lingue intrecciate per diversi minuti finché non mi da un ultimo bacio a stampo e si stacca. "E questo cos'era?" "Questo era un test per verificare se il rossetto regge. O, se preferisci, un giro di lingua tra amici. Adesso se non ti dispiace devo proprio uscire". Lo sposto da un lato ed esco dal bagno, con il suono dei miei tacchi che rimbomba per il corridoio.


Jungkook pov

Sono sdraiato al buio su quello che era il mio letto e sento i passi di Erica dirigersi verso l'ingresso. Ho voglia di spaccare qualcosa. Sto seriamente valutando di prendere i guantoni da boxe e scendere in palestra quando Taehyung entra in camera e senza accendere la luce si siede alla scrivania. "Scusami. Sono una testa di cazzo. Non avrei dovuto provarci con lei davanti a te ma appena l'ho vista con quel vestito non ho capito più niente. E in realtà anche io speravo di riuscire in qualche modo a trattenerla in casa. È pieno di pervertiti là fuori" "Vi siete baciati?" "Si".

Stringo i pugni e chiudo gli occhi cercando di farmi passare l'istinto di alzarmi e prenderlo a calci. "Ma ho solo fatto la figura del coglione e sono stato friendzonato alla grande. Non sarebbe uscita di casa se fosse stata veramente interessata a me. Ho la netta impressione che se ci fossi stato tu al mio posto sarebbe andata diversamente". Mi giro verso di lui per guardarlo in faccia. Ha un'espressione che non gli ho mai visto prima, un misto tra l'amarezza e la rassegnazione e capisco che è sinceramente dispiaciuto per quello che è successo. Non so chi dei due sia messo peggio in questo momento e la rabbia nei suoi confronti sparisce all'istante. Lascio andare la testa sul cuscino e sospiro: "Almeno tu ci hai provato. Io sono solo stato capace di incazzarmi con lei e sbattere la porta. E adesso è troppo tardi. Non posso certo andare a Hongdae a cercarla per dirle che sono un coglione!" "Tutto a posto tra di noi?" "Tutto a posto. Ho solo bisogno di stare un po' da solo, hyung". Tae esce dalla stanza e mi lascia sdraiato sul letto immerso nelle mie paranoie.

C'è solo un modo per sopravvivere a questa serata. Prendere una bottiglia di soju e non pensare a niente.


Blood, Sweat & Tears  [J.Jk; P.Jm || Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora