Cap. 12 - I'm Fine

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La metropolitana ha un leggero scossone e mi sveglia dal torpore. Controllo il tabellone delle fermate. Ne mancano ancora una decina. Metto le cuffiette nelle orecchie e faccio partire la riproduzione casuale su Spotify. Le note di Blood, Sweat & Tears mi risuonano nella testa.

La mia canzone.

Blood come la pugnalata che ho dato a Taehyung.

Sweat, come l'ora di passione che ho passato con Jungkook.

Tears, come il saluto disperato di me e Jimin abbracciati.

Non sono più riuscita ad ascoltarla come una volta dopo la mia permanenza in Corea. Ormai è passato quasi un anno dal giorno in cui hanno dichiarato il lockdown e sono rimasta bloccata a Seoul. Ho sentito i ragazzi spesso durante questo periodo, soprattutto Jin, che mi manda una foto a settimana con i suoi esperimenti di cucina italiana, sembra stia diventando un vero e proprio esperto. Se gli dovesse finire all'improvviso la carriera di idol potrebbe sempre aprire un ristorante.

RM mi ha tenuta costantemente aggiornata sugli sviluppi dei nuovi singoli e sulla situazione lavorativa in generale. Quando hanno annunciato che l'album giapponese sarebbe uscito il 15 luglio, il giorno del mio compleanno, sono scoppiata a piangere. A dirla tutta nei primi due mesi ho pianto spesso: durante le live, durante il Festa, durante il Dear Class 2020, durante il BangBangCon. La live di fine giugno in cui Jimin e Jungkook hanno cucinato i kimbap mi ha dato il colpo di grazia definitivo, nonostante fossi ovviamente sollevata nel vederli andare d'amore e d'accordo come se io non fossi mai esistita. Pensa che spasso se fossi veramente rimasta incinta di uno dei due. Meglio lasciar perdere.

Verso luglio ho iniziato a riprendermi. Sono perfino riuscita a fare senza problemi una videochiamata con Tae, Suga e J-Hope che mi facevano gli auguri in anticipo. Jin mi ha mandato la foto di una torta stupenda fatta da lui. RM mi ha scritto un papiro in cui mi ringraziava di essere nata ("Se mai devi ringraziare i miei Nam!"), del sostegno che gli ho sempre dimostrato e di essere sempre presente per lui. Jimin si è fatto un selfie in palestra, sorridente, con la scritta "Auguri <3 Mi manchi". Dolce e adorabile Jimin. Negli ultimi mesi sta frequentando una make-up artist assunta a novembre dalla BigHit, devono tenere nascosta la relazione ma sembra andare a gonfie vele; ci ha tenuto personalmente a riferirmelo, probabilmente temeva che potessi scoprirlo per vie traverse. Sono davvero contenta per lui, si merita di essere felice e quello che è successo tra di noi ormai è acqua passata.

Quello che non sono riuscita a superare è Jungkook. Ogni volta che guardo una sua live, una sua foto o una sua esibizione sento una morsa nella pancia. Passata l'emergenza Coronavirus i suoi impegni sono aumentati a dismisura, ma ha sempre trovato un modo per farsi sentire. Mi ripete spesso che gli manco, che vorrebbe lo andassi a trovare in Corea ma purtroppo non ne ho ancora avuto la possibilità. Ho la memoria del telefono piena di canzoni che ha scritto per me, una più romantica dell'altra, e non posso fare a meno di ascoltarle in loop prima di andare a dormire e finire un pacchetto di fazzoletti ogni volta.

Espiro profondamente e mi alzo. Sono arrivata. Scendo dal vagone e controllo attentamente quale uscita prendere, ci manca solo che devo attraversarmi tutto l'isolato a piedi perché sono finita dal lato sbagliato. In realtà mi basterebbe seguire l'onda di persone che sta andando palesemente dalla mia stessa parte. Farò così va. La strada è piena di bancarelle e striscioni e mi convinco del tutto di essere nella direzione giusta. Man mano che mi avvicino al palazzetto dove si terrà l'evento il cuore inizia a battermi all'impazzata. Cerco di mantenere la calma e vado verso la zona che mi è stata indicata nel messaggio di istruzioni. Come previsto un bodyguard gigantesco controlla l'entrata con le braccia incrociate, mi presento con un inchino e lui sorridendo mi consegna un pass con la scritta VIP in lettere viola giganti. Mi sento decisamente importante e leggermente in imbarazzo, anche perché le ragazzine che hanno fatto il percorso con me dalla metropolitana all'ingresso hanno iniziato a guardarmi seriamente male e a parlottare tra di loro. Meglio sparire alla svelta. Percorro il lungo corridoio e arrivo nella sala del palazzetto, dove incontro un altro bodyguard che controlla il mio pass e mi fa cenno di rimanere vicino a lui. Mi guardo intorno. L'interno non è grande come uno stadio ma abbastanza da farmi girare la testa. Anche perché sono da sola, in un angolo defilato ma esattamente sotto il palco. Namjoon avrà fatto carte false per farmi avere quel posto. Chissà se ha avvisato gli altri che sono tornata a Seoul esattamente la mattina del giorno in cui i BTS hanno il loro primo fan meeting dopo più di un anno. Io, nel dubbio, mi sono ben guardata dal farlo. Controllo il telefono. Nessun messaggio. E bravo RM, per una volta sei riuscito a cucirti la bocca. A qualcuno potrebbe seriamente venire un coccolone appena si accorgerà che sono qui.

Blood, Sweat & Tears  [J.Jk; P.Jm || Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora