Capitolo 4: Corrente

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Kakyoin insistette ad essere presente all'esibizione, nonostante fosse svenuto all'improvviso a causa di un attacco di panico il giorno prima.

Kakyoin non aveva un attacco di panico da un bel po'. L'ultima volta era stata probabilmente circa 9 o 10 mesi fa. Solitamente gli attacchi portavano Kakyoin a svenire per mancanza di ossigeno oppure a faticare a respirare per ore. Ore di sofferenza. Non avrebbe mai ricordato cosa avesse fatto durante questi attacchi, o cosa avesse visto o cosa avesse sentito. Era come se fosse posseduto tutte le volte, tornando cosciente senza avere la minima idea di cosa fosse successo.

Yasuho lo aveva trovato sdraiato per terra quando era venuta ad aprire la porta dell'aula di arte, chiamando poi un'ambulanza, preoccupandosi su ciò che Kakyoin aveva detto fosse 'niente'. Aveva vissuto mille di quei attacchi per arrivare ad essersene 'abituato', dicendo a Yasuho di non andare a chiedere per una sedia a rotelle all'ER.

"Sei davvero sicuro? Devi sentirti molto debole e anche molto stanco. Posso prendere io il tuo posto e-"

"Va tutto bene, Yasuho. Sto bene. Sono solo svenuto. Non c'è bisogno di farne un dramma." Yasuho abbassò la testa, rispettando la decisione di Kakyoin. Sospirando, lasciò al stanza, andando dove erano esposti i suoi lavori.

Kakyoin si risvoltò le maniche della camicia. Erano le 8:58 del mattino, e l'esibizione sarebbe stato aperto da un momento all'altro. Kakyoin diede un'ultima occhiata ai suoi lavori esposti. 5 su 9 dei dipinti erano del suo 'uomo dagli occhi blu' e il resto erano dipinti di natura morta e studi della natura sulle montagne e foreste.

Sperò che a Jotaro sarebbero piaciuti e no realizzasse che il suo 'uomo dagli occhi blu' era in realtà lui.

Kakyoin sentì il suono di un applauso, significato che il discorso d'apertura era finito e la gente sarebbe venuta. Kakyoin si aggiustò la camicia bianca abbottonandola per bene e si assicurò che i suoi capelli e la sua frangia fossero in ordine un'ultima volta prima di scovare una coppietta di vecchietti camminare verso di lui.

Kakyoin intrecciò le dita, sperando di non sentirsi di svenire per l'improvvisa sensazione cupa che sentiva nelle profondità dello stomaco.

Erano ormai passate 4 ore da quando l'esibizione era stata aperta, e Kakyoin era stanco morto. Lasciò l'area per ere velocemente una goccia d'acqua. Magari sedendosi per un po', e riposarsi. I suoi piedi gli facevano male, come anche le sue gambe. Ma Kakyoin non se ne preoccupò poi così tanto. Si stava chiedendo dove fosse Jotaro.

Sapeva di non potersi aspettare molto, visto che Jotaro era terribilmente impegnato tutto il tempo e il suo programma era fuori dal suo controllo.
Kakyoin sospirò e scacciò via la frangia dal viso, le sue palpebre chiudersi e il suo corpo addormentarsi.

"Kakyoin?" Yasuho andò da lui, in mano una sedia piegabile. Kakyoin le rispose con solo un cenno della mano.
"Dovresti pranzare. Hai bisogno di energie. La chiusura è alle 18 e probabilmente dovremo rimanere qui fino alle 19 per far sì che tutti i nostri lavori vengano messi via integri. Allora, 'occhi blu' è arrivato?"

"No...non ancora."

"Capisco. Vado a prenderti qualcosa da mangiare. Tu riposati. Magari fatti un pisolino per un po'." e Yasuho se ne andò, il suono dei suoi tacchi pian piano svanì nella musica classica che stava suonando e nel mormorio dei visitatori che ammiravano i lavori degli studenti.

Kakyoin si svegliò per poi vedere del cibo davanti a lui, coperto da un altro piatto. Qualcuno aveva messo un bigliettino sopra.

'Ti lascio dormire e lascio del cibo. Ho detto al nostro insegnante di lasciarti dormire, e ti sta coprendo il turno finché non torni. Comunque, prenditi il tuo tempo! Se vedo il tuo amico, lo porterò da te! Non preoccuparti di nulla.

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