La prima cosa che vide Jotaro era Hierophant Green seduto sul bordo del letto di Kakyoin. Quando sentì la porta aprirsi, la sua testa verde lucente si girò, i suoi occhi gialli si incontrarono con quelli di Jotaro. Non lo attaccò, e non fece nessun altro movimento. Jotaro alzò un sopracciglio.
Perché lo stand di Kakyoin dovrebbe essere fuori?
Jotaro entrò nella stanza e chiuse la porta silenziosamente. Guardò verso Hierophant Green per vedere Kakyoin rannicchiato sotto le coperte, con qualche sua ciocca rossa uscire da sotto le lenzuola. Jotaro voleva svegliarlo, ma dio sa cosa lo avesse stancato talmente tanto da riuscire a dormire in un groviglio di coperte durante il periodo più caldo del pomeriggio.
Jotaro riuscì in qualche modo a trattenersi e prese una sedia per sé, sedendosi gentilmente accanto al letto di Kakyoin. Prese uno dei libri dallo scaffale accanto a lui e iniziò a leggere per togliersi dalla testa l'idea e l'istinto di svegliare il suo amico.
Kakyoin sognava profondamente. Si era ritrovato sdraiato in un enorme campo di fiori di cui non ne conosceva il nome. Il cielo era di un bellissimo azzurro chiaro con nuvole di zucchero filato, morbide e bianche. Uno stormo di uccelli passò, uno sciame di farfalle svolazzava sui fiori ondeggianti. Kakyoin sbatté le palpebre.
Che sogno.
Si alzò e il campo si stirò ancora ed ancora ed ancora, continuando per l'eternità fino a oltre l'orizzonte. Hierophant Green stava accanto a lui, fissando il nulla
"Dicono che i sogni sono una collezione di ricordi, il replay di eventi che si ha vissuto, e anche cosa uno desidera. Cosa abbiamo fatto per arrivare in questo sogno, huh?" si chiese Kakyoin ad alta voce. Hierophant Green non rispose come sempre, continuando solo a fissare.
Kakyoin camminò, Hierophant svolazzò seguendolo vicino. Mentre camminava e camminava, vide della sabbia, e mentre arrancava via dalla sabbia, vide l'acqua. Era chiara e cristallina, più blu di quanto potesse essere. Guardò nell'acqua per vedere dei coralli enormi di ogni tipo di colore vivace, pesci di ogni razza e conchiglie delle più belle. Kakyoin era talmente rapito che non notò di essersi inginocchiato in acqua, per poter vedere più vicino. Hierophant Green entrò in acqua, e si tenne ad una conchiglia enorme. Kakyoin immerse la sua testa sotto le onde gentili, aprendo gli occhi. La luce del sole filtrava magnificamente, le alghe si stiravano dal letto marino per poter raggiungere quella luce. Un granchio si tuffò, scalciando via dei granelli di sabbia dorata. Un pesce baciò il viso di Kakyoin curioso, sfrecciando dietro all'enorme testa di un corallo quando Kakyoin alzò lo sguardo per guardarlo.
Come poteva essere spaventato di un posto così bello?
Era strano come non sentisse nessuna paura verso il mare, anche se stava in un sogno. Solitamente, uno sguardo anche solo ad un granello di sabbia lo avrebbe mandato in panico e a sudare pallottole. Ma il panico non venne mai come dovrebbe.
Kakyoin decise di risalire in superficie, e scalciando con le sue gambe, ma era più in profondità di quanto si ricordasse. Dovrebbe essere solo inginocchiato...
E i suoi polmoni si restrinsero.
Hierophant Green stava in ginocchio sulla superficie dell'acqua, la mano tesa e disfatta per afferrare per bene Kakyoin. Anche raggiungendo la sua massima stesura, le dita di Hierophant Green riuscirono a malapena sfiorare quelle di Kakyoin.
L'acqua iniziò a diventare sempre più scura, i pesci sparirono e tutti i coralli sembravano come svaniti. Kakyoin aprì la bocca per urlare, ma nemmeno una bolla uscì dalla sua bocca. Con tutto l'ossigeno usato, la sua vista iniziò a sfocarsi agli angoli, Hierophant Green, che stava facendo fatica a tuffarsi nell'acqua ma stranamente non ci riuscisse, era ora solo una sfera luminosa. La mano tesa di Kakyoin un grumo di appendici color pesca.
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The Fear of the Ocean
FanfictionJotaro alzò lo sguardo. Il mare era piatto, la bassa marea e le onde si scontravano piano contro la riva. Si girò, galleggiando sull'acqua, fissando l'uomo sulla riva. Kakyoin guardò mentre Jotaro si mosse nell'acqua, il suo sguardo addolcito, ma di...