Note: SCUSATEMI PER IL RITARDO DI TIPO DUE ANNI! qwq ho avuto da fare e questi due anni sono stati particolarmente pieni, so che molti di voi che seguono questa storia, stanno aspettando un aggiornamento dal Luglio 2020 ma finalmente ECCOLO QUI!! Buona lettura! :3
Kakyoin non era sicurissimo su come avrebbe dovuto reagire. Guardare Jotaro preparare la sua roba era doloroso. Jotaro chiuse la cerniera della sua valigia e si sedette per riposarsi, sospirando attraverso il naso. Si tolse il cappello, liberando le ciocche nere inchiostro, scombinandoli con la mano prima di rimetterlo di nuovo sulla testa.
"A che ora devi andare?" chiese Kakyoin.
"Alle 19." rispose Jotaro per la sesta volta.
"è ancora presto. Vuoi andare da qualche parte a pranzare?"Kakyoin si strinse le ginocchia al petto, già un po' in panico. Gli occhi di Jotaro non si distolsero.
"Non dobbiamo fare nulla che tu non voglia. Scegli tu," lo invogliò Jotaro
"Sono ancora qui per qualche ora.""Lo so, lo so." Kakyoin giocherellò con i suoi orecchini, cercando il più possibile di non agitarsi eccessivamente.
Solo.
Solo.
Solo.
Kakyoin forzò le sue labbra in un sorriso, afferrando il cappello di Jotaro, mettendolo sulla sua testa.
"Va bene. Starò bene. Non sono solo."Jotaro non seppe come rendere questa partenza meno dolorosa per Kakyoin. Desiderò di sapere come comportarsi in una situazione simile, così che potesse far smettere a Kakyoin di piangere. Jotaro odiava quando Kakyoin piangeva per colpa sua.
"Andiamo a fare una passeggiata." Jotaro posò entrambe le mani sulle spalle di Kakyoin, non riuscendo a controllare la sua espressione da sotto la visiera del cappello.
"Prendi un po' d'aria.""...Ok."
Dopo un'ora, Kakyoin e Jotaro finirono con un gelato a testa. Ciliegia per Kakyoin e un semplice vaniglia per Jotaro. E a questo punto, Kakyoin si era calmato un po', la sua postura più rilassata e la sua agitazione cessò.
"Kakyoin."
"Sì?"
"Hai paura dell'oceano?"
Kakyoin si chiese cosa c'entrasse quello con tutto il resto, ma si fermò dal rispondere appena sentì il lieve suono delle onde che si scontravano. Erano vicini alla spiaggia. Kakyoin dovrebbe star tremando, dovrebbe tremare dalla paura, piangere a terra - ma stava bene.
"Perché me lo chiedi?" Un sopracciglio nero inchiostro si alzò, Jotaro confuso.
"Quando ero tornato la prima volta dall'università, ti eri rifiutato di andare vicino all'oceano. Possiamo tornare ora se lo desideri." Sinceramente, Kakyoin era un po' spaventato. Ma, voleva vedere quell'unico scintillio negli occhi di Jotaro ancora una volta prima che potesse andarsene per un altro anno. O più.
"Andiamo in spiaggia." Jotaro sbatté gli occhi.
"Sicuro?"
Kakyoin afferrò la mano di Jotaro e lo tirò in avanti, scattando verso la spiaggia.
Ogni secondo era importante. Ogni momento lo avrebbe usato in pieno.
La brezza marina era gelata, visto che era ancora Dicembre, e della piccola neve ancora riposava ai lati della strada appena prima che iniziasse la sabbia. Kakyoin non lasciò la mano di Jotaro finché non si trovò a bordo dell'acqua, le onde a malapena leccavano le sue scarpe.
"Kakyoin, sei sicuro? Non mi importa se ce ne andiamo e ci dirigiamo altrove per-"
"Lo voglio." Gli occhi di Kakyoin si fissarono in quelli di Jotaro. I suoi occhi lavanda inflessibili, la sua decisione ferma.
"Fa troppo freddo per nuotare. Camminiamo solo lungo la spiaggia."
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The Fear of the Ocean
FanfictionJotaro alzò lo sguardo. Il mare era piatto, la bassa marea e le onde si scontravano piano contro la riva. Si girò, galleggiando sull'acqua, fissando l'uomo sulla riva. Kakyoin guardò mentre Jotaro si mosse nell'acqua, il suo sguardo addolcito, ma di...