Tra fantasia e realtà

96 7 3
                                    

È arrivata domenica e Castiel decide di andare a fare una passeggiata mattutina. Indossa degli abiti sportivi: scarpe da ginnastica, maglietta maniche corte traspirante e pantaloncini corti ed estremamente larghi. L'inverno comincia a farsi sentire, ma l'angelo apprezza il vento freddo, che gli accarezza il viso. Stanco, si siede su una panchina e ripensa alla sua casa: il Paradiso. Castiel, infatti, è sempre stato un guerriero devoto e rispettato da tutti. Una vera figura da seguire, ma fece un grande sbaglio, o meglio, così lo definivano i suoi fratelli. L'angelo amava l'umanità, così tanto da definirla migliore della perfezione del Paradiso e di tutti i suoi abitanti. Uriel, Raffaele e molti altri, non potevano lasciare senza punizione Castiel e quindi, decisero di bandirlo, per un periodo indeterminato dalla sua casa. Lui sperava che, i suoi alleati in battaglia, come Balthazar e Hannah lo appoggiassero, consentendogli di restare, ma non andrò in quel modo. Comunque, l'angelo se la stava cavando bene, nonostante tutti i comportamenti da imbranato. Andava a scuola, studiava, leggeva, guardava la tv e aveva addirittura iniziato a dormire. Insomma, aveva iniziato ad essere un umano a tutti gli effetti. Terminato il suo tuffo nel passato, decide di tornare a casa. Apre la porta e trova Rowena con un pacco sopra la tavola, che lo aspetta.
Rowena: Accomodati pure qui.
Castiel, segue i suoi ordini e si sedie accanto a lei.
Rowena: L'altro giorno mi avevi detto che ti sarebbe piaciuta la Playstation.
Castiel: Si, è così.
Rowena: Ho deciso di farti un regalo, tesoro mio. Ecco.
L'angelo scarta il pacchetto e trova al suo interno la console, con il relativo gioco di cui le aveva parlato.
Castiel: Grazie Rowena, ma come farò a pagarti ora?
Rowena: Non voglio nulla per questa. Ora ti stai dando da fare andando a fare il cameriere, mi basterà una piccola somma al mese, per il resto non preoccuparti.
Castiel: Sei anche troppo gentile, Rowena.
L'angelo, sorpreso dal gesto della strega, decide di abbracciarla, ma questa non ricambia.
Rowena: Scusami Castiel, ma non sono una tipa da abbracci.
Castiel: Capisco, scusami.
Rowena: Non preoccuparti, caro.
Non comprende questa ostilità e gentilizza nello stesso momento, probabilmente il suo passato la perseguita tutt'oggi e non riesce a fidarsi al cento per cento delle persone. Il moro corre in camera sua, con l'intento di far funzionare la Playstation. Dopo svariati tentativi e letture sul foglio d'istruzioni, la console si accende. Castiel passa quasi tutta la mattinata davanti al videogame, senza accorgersi del tempo che scorre. Terminato il pranzo con la rossa, l'angelo decide di dedicarsi alla lettura. Senza rendersi conto, si ritrova a pensare alla ragazza della biblioteca, che poi si è recata anche al ristorante nel quale lavora. È come se avessero una connessione, di cui non capisce l'origine. Sono le 17:00 e tra un'ora dev'essere a lavoro. Indossa: pantaloni neri, camicia bianca e la classica divisa da sala. Arrivato al ristorante, si mette subito in gioco. Ordinazioni varie e diverse, ma soprattutto corse tra corridoi e cucina. È notte fonda, Castiel torna a casa. Cerca di fare meno rumore possibile, in quanto, Rowena sta già riposando. Si stende sul letto, tirando a sé le coperte e si addormenta subito dopo. L'angelo sogna una figura scura, un'ombra. Questa persona non vuole mostrare il suo volto, ma i suoi occhi sono gialli e sembra avere delle ali. Ha due paia di ali a differenza dei normali angeli. Dalla voce, è una ragazza, giovane, molto giovane. Si avvicina a Castiel lentamente, per sussurrargli.
Ombra: Castiel, ho bisogno che tu mi aiuti a prendere consapevolezza di ciò che sono. Io non posso esistere, se tu non mi spieghi e mi aiuti ad utilizzare correttamente i miei poteri.
Castiel: Chi sei? Come sai il mio nome?
Ombra: Non posso dirtelo. Gli angeli mi troverebbero, devi essere tu a capirlo.
Castiel: Perché gli angeli ti cercano?
Ombra: Sono una Nephilim. Tu sai come sono considerati gli esseri come me nel Paradiso.
Castiel: Sono considerati degli abomini. Perché dovrei aiutarti?
Ombra: Io desidero solo vivere qui. Vorrei aiutare le persone, rendere la Terra un posto migliore.
Castiel: Come faccio a trovarti?
Ombra: Lo capirai, quando mi vedrai.
Castiel: Cosa significava la frase "prendere consapevolezza di ciò che sono"?
Ombra: Io non so di essere una Nephilim nella vita reale.
Castiel: Quindi, vorresti dirmi che tu vivi senza usare i tuoi poteri, come una semplice umana?
Ombra: Esatto.
Castiel: Sarà praticamente impossibile trovarti.
Ombra: Ammetto che non sarà semplice, ma ce la farai.
Castiel: Ultima domanda. Perché proprio io?
Ombra: Io mi fido di te. So che non dirai al Paradiso dove mi trovo, nel momento in cui saprai chi sono.
Castiel: Capisco, farò il possibile per aiutarti.
Ombra: Grazie, Castiel. Sapevo che potevo contare su di te. A presto!
L'angelo si sveglia di soprassalto alle 5:00, sconvolto e preoccupato per il sogno appena terminato. La missione che gli è stata affidata, è complicata. Deve trovare la ragazza, senza essere scoperto dai suoi fratelli. Il vero problema è, inoltre, il luogo in cui si trova. Potrebbe essere vicina a lui, come dall'altra parte del mondo. Come riportato dall'ombra e da Castiel, il Nephilim è considerato un abominio e come tale, deve essere eliminato dal Paradiso. Questa creatura è per metà umana e per l'altra metà angelo. Mezzo addormentato, riprende a riposare. È mattina tardi, l'angelo si sveglia con i capelli scompigliati e sbadigliando. Si avvia verso la cucina, con ancora il pigiama addosso e incontra Rowena.
Rowena: Dormito male questa notte?
Castiel: Si, ho fatto un sogno strano.
Rowena: Mio caro, sei davvero messo male, fattelo dire. Siediti, che ti preparo un the.
Castiel si accomoda sulla sedia indicata dalla strega e aspetta pazientemente il the.
Rowena: Ecco a te.
Castiel: Grazie, Rowena.
Rowena: Se vuoi parlare del tuo sogno, sono qui.
Castiel: È una missione.
Rowena: Quindi, tramite un sogno, hai scoperto di avere una missione da compiere?
Castiel: Si, esatto.
Rowena: Centra con quelle cose da angeli?
Castiel: Si, più o meno.
Rowena: Non ti capirò mai.
Detto questo, Rowena si prepara una tisana al lampone e vaniglia, per poi fare compagnia all'angelo, mentre fa colazione.

Nerd AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora