CAP VI - NON È UNA SEMPLICE AVVENTURA ESTIVA

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Mentre sistemavo la vetrina del mio negozio pensavo e ripensavo a tutto quello che stava accadendo e un sorrisetto spuntava ogni volta sul mio viso quando pensavo a lei.
Il 22 agosto di quell'anno (2012) io e Giulia, decidemmo di costruire un rapporto, un qualcosa di duraturo, qualcosa impossibile da scalfire nel tempo. Decidemmo di ufficializzare la nostra relazione. E cosi, ogni 22 agosto per gli anni a seguire, avremmo festeggiato quella data in ricordo dell'avvenimento per me importantissimo. Il giorno dopo il nostro fidanzamento, Giulia dovette partire per tornare a far visita ai parenti nel suo paese originario cioè Ciampino in provincia di Roma. Erano passate solo poche ore dalla sua partenza e già mi mancava. Si trasferì qui a Latina quando era piccola. Ovviamente eravamo sempre in contatto. Mi scriveva ogni aggiornamento arricchito da foto come fosse un reportage. Ricordo che sarebbe dovuta stare fuori circa 3/4 giorni e ciò le impediva di essere presente al mio compleanno, che è il 24 dello stesso mese. Ero triste al pensiero che non fosse con me per quel giorno importante. Compivo 23 anni, un giovanotto avrebbe detto mio nonno!
Senza nemmeno accorgemene si era fatta l'ora della chiusura a lavoro e scrissi a Vincenzo per organizzare la serata. Avevo intenzione di invitare gli amici più stretti per festeggiare insieme alla mezzanotte.
<< Vins, ma stasera? >> Gli chiesi.
<< Andrew! Guarda ho sentito solo Marco per il momento e credo che ci sposteremo al mare...a Latina fa troppo caldo e poi, mi sembra di ricordare che avevi detto "a mezzanotte vi offro da bere"...>> rispose lui.
<< Vero!! >> risposi. Poi continuai.
<< Solita ora quindi? >>
<< Si certo! A dopo allora!! Cercherò di Rintracciare anche Mattia e Simone!>>
<< perfetto, a dopo! >>

Arrivò l'ora di uscire. Ci vedemmo tutti sotto casa mia come di consueto. Salimmo in macchina e partimmo. Io intanto continuavo a parlare con Giulia. Le raccontavo della mia giornata e lei faceva altrettanto. Le scrivevo di quanto sentivo la sua mancanza, lei rispondeva contraccambiando i sentimenti. Provavo una sensazione strana, non riuscivo a realizzare la situazione. Ogni volta che pensavo a lei respiravo un'aria diversa. Più leggera, non lo so spiegare con esattezza. Intanto macinammo la strada con la macchina, una lancia y, La lancia y di Vincenzo, intramontabile, come era intramontabile la selezione della musica scelta per le serate. Arrivati al mare, parcheggiammo, scendemmo dalla macchina e ci recammo allo stabilimento. La musica si sentiva a distanza di parecchi metri. Più ci avvicinavamo e più la voglia di fare serata stava svanendo. Ormai avevo dato la parola che ci sarei stato. Mi muovevo sempre con il telefono in mano aspettando di sentirla. Verso le 23:00 non mi scrisse più. Pensavo che fosse crollata in un sonno profondo, il che era del tutto normale visto che quasi per un mese guardavamo l'alba allo stesso momento. Ci sedemmo tutti ad un tavolino con attorno dei divanetti in simil pelle nera, ormai completamente bagnati per l'umidità. Ma questo non aveva molta rilevanza all'epoca. Mancava un quarto d'ora alla mezzanotte. Mi alzai per ordinare una bottiglia di prosecco e approfittai per chiamare anche Marco che era in ritardo.
<< Oi ma dove sei?>> Gli dissi mentre mi mettevo un dito nell'orecchio per coprirlo e cercare di distinguere quello che diceva, dato che la musica me lo impediva.
<< Sto parcheggiando! Tranquillo che ce la faccio ad arrivare in tempo!>>
<< Ok! Siamo seduti al tavolo giù in fondo! Sbrigati!>> Agganciai. Mi avvicinai al bancone dei cocktail e dissi alla cameriera di portare una bottiglia di prosecco a mezzanotte, le indicai il tavolo. Mentre ritorno al divanetto, sentii per caso Mattia e Simone parlottare. Non si erano resi conto che ero alle loro spalle. Quello che sentii distintamente fu :
<<Speriamo non sia una semplice avventura estiva...>>. Rimasi un po' basito ma feci finta di niente. Presi posto sul divano sempre più zuppo, alzai lo sguardo verso le scale del chiosco e vidi scendere Marco, finalmente. Notavo peró dietro di lui una figura femminile. Non riuscivo a mettere a fuoco chi fosse. L'illuminazione non aiutava di certo. Gli andai in contro.
È mezzanotte, il mio compleanno. Un grande sorriso era stampato sulla bocca di Marco che, una volta vicini mi disse :
<<Auguri ragazzo! Ti ho portato il regalo!>>
Si sposta da un lato e...
Illuminata dalle luci stroboscopiche la riconobbi subito. Era Giulia che mi sorrideva. Non proferii parola. Il gesto fu automatico, feci due passi e mentre lei apri la bocca per dire qualcosa la strinsi in un forte abbraccio. Lei fece lo stesso e non parló più. Rimanemmo qualche secondo immobili mentre attorno a noi fu come se non ci fosse più nessuno. Ci staccammo e ci guardammo dritto negli occhi.
<<Tanti auguri!>>
<<Grazie, ma tu non eri a Ciampino?>> le chiesi mentre ridevo di gioia.
<<Si ma sono tornata prima per farti una sorpresa. So che per te era importante che io ci fossi stasera e quindi...con i tuoi amici abbiamo organizzato il tutto!>> Rispose.
<< Ah! E quindi eravate tutti d'accordo maledetti! Stavolta me l'avete fatta!>>.

La serata continuò, aprimmo il prosecco, festeggiammo, ballammo. Un compleanno perfetto, una sorpresa perfetta. Poco prima di andare via, presi Giulia per la mano e la portai in spiaggia. C'era solo la luce della luna. Ormai la musica era finita, i miei amici erano andati via. Arrivammo quasi sul bagno asciuga. Le chiesi di sedersi insieme a me. Seduti vicini la baciai e la strinsi in un abbraccio. Rimanemmo li, senza dire niente finché non spunto il sole.
Era il 24 agosto, non era una semplice avventura estiva.

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