Capitolo 6- The light behind your eyes

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-Allora? Com'è stato?-

Le aveva chiesto Jack con un sorriso. La cena era finita da un po' e loro si erano ritirati nel giardino del ristorante, lontano dal resto della famiglia di Lilith. Sotto richiesta del clown, anche Ruth era rimasta dentro.

-Com'è stato cosa?-

Rispose Lilith.

-Prima o poi avresti dovuto raccontarlo a qualcuno, no? Parlo dello stupro.-

Qualcosa in Lilith vibrò freddamente, e lei si accigliò: -Che cazzo di domande fai!?- strillò, spingendolo via. Erano seduti su un muretto, e Jack dovette reggersi per non cadere all' indietro.

-Voglio sapere cosa è successo, cosa hai sentito, come hai reagito...-

Lilith si sentì ghiacciare, e il suo istinto le suggerì di andarsene. Sapeva che Jack diceva sul serio, a lui le torture piacevano, e vederla piangere sarebbe stata un'enorme soddisfazione per lui.

-Hai paura di me?-

Jack le si avvicinò e le sussurrò ad un passo dalla sua faccia.

-No. Di te no...-

Rispose Lilith, avvicinandosi a sua volta. Poggiarono uno la fronte su quella dell'altro, e si guardarono dritti negli occhi: Quelli di Jack erano freddi, ma il suo sguardo era caldo e deciso.

Non doveva piangere. Lilith non doveva piangere.

-Era settembre...- Cominciò a raccontare Lilith, con la voce che le usciva a malapena dalle labbra.

-Ero uscita con due mie vecchie amiche, ero a Piccadilly Circus, poi è iniziato a piovere... E non avendo soldi per un taxi facemmo l'autostop.

Un ragazzo di almeno vent'anni portò le mie amiche a casa, fino a quando non rimasi solo io... In macchina con lui.-

Le parole di Lilith uscivano come una recita, ma lei non sentiva bene il peso dei ricordi, perché a pochi centimetri dai suoi, c'erano gli occhi di Jack.

E, Dio, era bellissimo...

-Ci siamo fermati in un vicolo, e fu solo allora che capì che qualcosa non andava...-

Aveva rallentato la narrazione, ma il suo cuore stava accelerando, sia per i ricordi che per le emozioni.

-Ha preso delle catene, e mi ha preso il braccio. Io sono riuscita a scappare dalla macchina, ma lui mi ha afferrato per i pantaloni e mi ha trascinato di nuovo dentro...-

Il suo tono divenne più incerto, ma non doveva piangere. Non doveva, per niente al mondo!

-Ho ricordi interrotti... Non so benissimo quello che è successo dopo...-

Tentò di giustificarsi Lilith. Jack sollevò la testa e sciolse il contatto visivo. La ragazza si sentì nuda senza il suo contatto sulla pelle.

-Io lo so cosa è successo.-

Rispose Jack

-Ho incontrato quel figlio di puttana, ed è stato lui a raccontarmelo. Ha detto di averti incatenato, di averti quasi soffocato con la cintura di sicurezza, di averti riempita di lividi...-

Lilith non riuscì a provare niente. Il suo corpo era vuoto ed inutile davanti ai ricordi dismessi che la sua mente aveva cercato di rimuovere, ma non aveva paura. Non con Jack accanto...

-Ti aveva scattato delle foto... Ti ho riconosciuta da quelle-

Continuò il clown.

-Lilith, ti basta chiederlo, e ti assicuro che domani troverai il nome di quel bastardo sul necrologio.-

-Io sto bene.- Affermò la ragazza. Non sentiva alcun dolore, solo un pesante vuoto, quindi poteva dire di stare bene, no?

-Non devi sporcarti le mani per me. Io sto bene.-

Stettero senza parlare per alcuni minuti, mantenendo un pesante silenzio fino a quando Ruth non li venne a chiamare:

-Hey Lily! Ti voglio dentro, vogliono che balli "la Morte del Cigno"!

Esclamò Ruth, tornando immediatamente dentro.

Lilith si voltò verso Jack, e il clown sfoggiò un lieve sorriso.

-Prima che io mi presenti alla tua finestra reclamando la mia felpa... Vuoi rivedermi?-

Chiese lui, giocherellando con i pollici.

-Sì. Si, per favore...-

Lilith non dovette nemmeno pensarci. Buttò la risposta accompagnandola con un movimento ampio della testa, e strinse una delle mani di Jack, come se avesse paura di lasciarlo andare.

-Allora buonanotte...-

Jack tirò fuori dalla tasca una caramella, e la porse alla ragazza insieme ad una busta.

Dopo, senza lasciare a Lilith il tempo di ricambiare il saluto, si lanciò dal muretto ed atterrò in strada.

-È una presenza carismatica, uh?- Le disse Ruth appena Lilith fu rientrata in sala.

-Ruth... Penso di essermi innamorata...-

Rispose lei, mostrandole il contenuto della busta: Un ciondolo in ossidiana a forma di cigno.

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