Helena fece scivolare i piedi nel suo paio di ballerine, e sua sorella le tirò su la cerniera dell'abitino, guardando compiaciuta il frutto del suo lavoro: I capelli biondi di Helena erano raccolti in grossi boccoli, e un lievissimo strato di trucco era stato passato sulle sue guance. Indossava un vestito da principessa, con la gonna azzurra che quasi arrivava a toccar terra.
-Sei bellissima.- Le sussurrò Lilith, dandole un bacio in fronte.
-Anche tu, Lily.-
Rispose Helena con un sorriso. Lì dove i suoi denti da latte erano caduti c'erano delle simpatiche finestrelle.
Lilith si guardò allo specchio, costatando senza falsa modestia che la sorella aveva ragione: Da quando si era tinita i capelli di bianco, la gente aveva cominciato a prenderla per albina. A risaltare gli occhi blu, uno strato leggero di trucco nero le macchiava le palpebre, accompagnato dal mascara. Aveva indosso le sue scarpette con le punte di gesso, impregnate di pece greca per non farla scivolare. Quella sera sarebbero andate alla festa di battesimo del loro fratellastro, e loro madre aveva pensato di organizzare una festa in maschera.
Lilith era vestita con il tutù che aveva indossato per la Morte del Cigno pochi anni prima, che era diventato troppo largo nel periodo in cui lei era diventata anoressica. Ma adesso, dopo otto mesi, era riuscita ad ingrassare.
Lilith si ricordava ancora bene di Laughing Jack, e ogni volta che qualcuno le chiedeva dello spietato clown ammazzabambini, Lilith raccontava di come l'aveva legata, terrorizzata, sedata, attribuendo a lui la colpa dei tagli bianchi che le ricoprivano gli avambracci. Nessuno sapeva della scintilla di umanità che Jack aveva dimostrato nei suoi confronti, perché nessuno lo aveva conosciuto, e Lilith aiutava le persone a mantenere la propria idea di mostro nei confronti di Jack, sentendosi però in colpa per avere usato la scusa del rapimento per non fare sapere a nessuno della sua "fase" da autolesionista. Ma adesso stava bene, e sapeva di doverlo a quel clown matto da legare.
Erano passati otto mesi... E la polizia non lo aveva ancora preso.
In quanto alla caviglia di Lilith, era guarita, e lei era tornata a danzare da poche settimane.
-Pronte le mie principesse?- domandò Ruth, giungendo dal salone con un vestito leopardato. -Lily, Sean mi ha chiamata oggi pomeriggio, dice che vuole una seconda possibilità...- Sussurrò la ragazza. Lilith roteò gli occhi, rispondendo con fare seccato: -Bene, non l'avrà. Adesso andiamo?- Ruth fece entrare Lilith ed Helena in macchina e insieme andarono alla festa.
La macchina di Ruth si fermò appena davanti un curioso ristorante a due piani, dove si stava svolgendo la festa. Molti degli invitati erano già dentro, con i volti coperti da maschere e strati coloratissimi di make-up.
Lilith si allacciò una maschera nera dietro la nuca, e aiutò Helena a mettere la propria, mente Ruth era già pronta a far strage di cuori con il suo vestito da leopardo.
Salirono la gradinata ed entrarono in sala. La madre di Helena e Lilith era seduta con il proprio fidanzato ad un tavolo rotondo, dove due posti vuoti aspettavano le sorelle. Helena corse verso la madre, ma Lilith preferì prendere posto accanto a Ruth.
Danzando sulle scarpe da ballerina, la ragazza si sedette al tavolo con leggerezza, come se ogni suo movimento fosse un passo di danza.
-Sono così felice che tu abbia ripreso a danzare!- esclamò Ruth non appena sua cugina si fu seduta.
-Sì, non aspettavo altro...- rispose la ragazza, aggiustandosi una ciocca di capelli bianchi.
-Quindi... Fra te e Sean è definitivamente finita?- domandò Ruth.
-Sì.- Rispose Lilith con voce ferma. Non le dispiaceva poi così tanto averlo lasciato dopo quasi un anno insieme.
-La polizia ha più notizie su quel... "Laughing Jack"?- Lilith si stranì, e uno strano brivido le corse per la schiena -Non segui i telegiornali? Non uccide un bambino da quasi tre mesi.- rispose la ragazza, decisa a sviare il discorso. -Andiamo Lilith, è a te che ha rapito! La polizia avverte te prima di chiunque altro! Tu lo conosci meglio di tutti!-
-Sì, e ho detto alla polizia tutto quello che dovevano sapere. Ad un certo punto mi ha abbandonato in una cantina e il proprietario mi ha trovata lì.- Lilith non voleva assolutamente parlare di Jack, soprattutto perché, segretamente, aveva ancora la sua felpa nell'armadio, e se gli sbirri l'avessero scoperto, avrebbero usato i cani per dargli la caccia. Dopotutto, lei era ancora viva, e Lilith doveva a Jack il favore.
-Questo cosa c'entra con l'assassino?- domando Ruth. Lilith roteò gli occhi: Ruth voleva una notizia succosa, qualcosa che non sapeva nessuno, e Lilith doveva dargliene una, anche piccola.
-Mi aveva regalato una caramella.- Ammise Lilith. Lo sguardo di Ruth si illuminò -E tu che hai fatto?- chiese subito la ragazza. Il tono di Lilith divenne sarcastico: -Me la sono messa nel naso... Secondo te che potevo fare con una caramella!? L'ho mangiata, no?- Ruth dilatò gli occhi, strillando a bassa voce: -Poteva essere droga!- Lilith sapeva che quella di Jack era stato un gesto d'addio, ma aveva preferito eliminarlo prima che la polizia trovasse la caramella. -Era pur sempre gratis...- Rispose lei, ridacchiando divertita.
Ruth sembrò prendersela e si alzò, evidentemente non soddisfatta dalla notizia di Lilith.
-Non hai paura che torni?- le chiese prima di avviarsi verso il bagno, senza dare a Lilith il tempo di rispondere.
Esatto: Lilith aveva paura o no? Se mai l'avesse reincontrato, Jack l'avrebbe risparmiata?
Se l'era domandato per mesi, ma non sapeva immaginarsi la scena. La domanda peggiore era: Lilith voleva rivederlo?
Voleva di nuovo guardare in quegli occhi chiari, piangere su quella spalla curva, o ne aveva paura?
Quelle domande sbiadirono davanti alla consapevolezza che, se avesse voluto trovare risposta, avrebbe dovuto rivederlo. Rivedere Laughing Jack, l'assassino più spietato ma allo stesso tempo più umano di tutta Londra.
-Signorina, questo posto è occupato?-
Lilith riconobbe il tono di voce, e l'adrenalina cominciò a scorrerle in corpo, mentre il suo sguardo vagava in direzione della voce.
Un ragazzo truccato di nero le stava sorridendo, tenendo una mano sulla sedia vuota accanto a quella di Ruth. Le sue spalle erano coperte di piume bianche e nere, ed indossava un paio di jeans scuri e una maglietta bianca. La sua postura era leggermente migliorata dall' ultima volta che si erano visti, e adesso indossava dei guanti per nascondere gli artigli.
-Oh mio Dio... Jack...!-
Il ragazzo allargò il sorriso, e dalla sua gola uscì una risata gutturale. Il suo naso a strisce e i suoi denti affilati non erano fuori luogo: Quella era una festa in maschera. Non doveva essere stato così difficile infiltrarsi...
-Quasi non ti riconoscevo. Sei diventata bellissima...-.
Allora, la domanda a cui Lilith non aveva saputo rispondere nel corso di quegli otto mesi trovò la sua risposta: Cosa avrebbe provato Lilith se avesse mai incontrato di nuovo Laughing Jack?
Una gioia fottuta.
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Disenchanted~
AcakSi avvicina il Natale, e Londra è pronta a festeggiare. Le luci danzanti della città scioglierebbero il cuore anche a Laughing Jack, se lo spietato clown ne avesse uno. Ma ogni routine può essere interrotta da qualche "incidente", e così come per L...