La figura di Lilith raggiunse tremante lo specchio, mentre una serie di singhiozzi costringeva il suo petto ad alzarsi ad intervalli irregolari.
Il trucco nero gli correva giù per le guance, disegnando forme liquide sui suoi zigomi. La testa le martellava e le tempie le pulsavano, mentre un forte dolore si impossessava dei suoi occhi.
Laughing Jack aveva mietuto la sua ultima vittima.
Si portò le mani alla testa, scompigliando i capelli corti e biondicci, tornati al loro colore naturale. Le ciglia chiare erano bagnate, e i suoi occhi blu erano iniettati di sangue.
Avrebbe dato qualsiasi cosa perché Jack non se ne fosse andato. L'errore era suo: Lui l'aveva vendicata, e lei invece di parlargli come una persona civile lo aveva aggredito. Jack era un assassino, e forse niente lo avrebbe cambiato, ma questo a Lilith non importava, perché lui era lui, e non avrebbe mai potuto desiderare che cambiasse, perché era perfetto così.
Ma per un attimo la rabbia aveva prevalso sull'amore, mettendo a nudo i difetti, e lei si era sentita indifesa davanti alla persona che aveva appena perso.
Ma c'era un rasoio nell'armadietto del bagno.
Sembrava un'urgenza soffocante quella di doversi fare del male, ma per un istante la sua ragione prevalse, e lei ispirò a fondo per calmarsi. Non sarebbe crollata così facilmente.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per avere la certezza che Jack l'amasse ancora, e se avesse potuto averlo davanti gli avrebbe detto quanto lo amava.
Tutto ciò che voleva era quel suo dolce calore, sentire quegli artigli contro la propria pelle, e vivere di quel profumo. Perché in tutta Londra, la luce di Jack era l'unica che contasse realmente.
-Perché piangi?-
La voce sottile di Helena suonò nelle orecchie di Lilith, e questa si girò di scatto, senza però dire nulla.
-Jack se n'è andato, ma io non lo so quando torna. Dice che andava sotto le luci di Londra.-
Lilith elaborò con un po' di lentezza la frase, ma alla fine capì il messaggio che Jack le aveva trasmesso, e come un fulmine si precipitò giù per le scale.
Non era un caso che si fossero dati il primo bacio "sotto le luci di Londra'.
-Grazie, grazie!-
Esclamò Lilith, tendendo la mancia al conducente. Subito il taxi che l'aveva condotta lì si allontanò, e Lilith corse sul pavimento bagnato per raggiungere quella panchina. Il cuore le martellava nella cassa toracica e la testa le doleva ancora, ma lui era lì, dannazione, la stava aspettando!
Quando Lilith riconobbe la felpa a righe bianche e nere e i capelli gonfi, ebbe un attimo di esitazione: Se non avesse voluto perdonarla?
Il ritmo dei suoi passi rallentò fino a fermarsi, e Lilith si sentì sul punto di scoppiare di nuovo a piangere...
... Ma con un rapido movimento del collo, gli occhi di Jack trovarono quelli di Lilith. Allora le scuse vennero fuori come un torrente:
-Mi dispiace per quello che ti ho detto, io non sono arrabbiata, io voglio stare con te, Jack. Io ti voglio così come sei, e non ti cambierei per nulla al mondo...-
Jack sorrise, e si sfilò la sciarpa perché lei potesse vedere la fila di denti affilati che trasparivano dalle sue labbra.
-Il mondo è brutto...-
Sussurrò il clown con voce rotta.
-...Ma tu per me sei bellissima...-
E sotto la magia delle parole ogni movimento risultò naturale, e finalmente le loro labbra si ricongiunsero, e i ritmi dei loro cuori si sincronizzarono, in una poesia fatta di sangue e battiti.
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Disenchanted~
De TodoSi avvicina il Natale, e Londra è pronta a festeggiare. Le luci danzanti della città scioglierebbero il cuore anche a Laughing Jack, se lo spietato clown ne avesse uno. Ma ogni routine può essere interrotta da qualche "incidente", e così come per L...