Bip.
Un piccolo "bip" illuminò il niente in cui Lilith era sprofondata, seguito da altri "bip" tutti uguali, quasi monotoni.
I suoi polmoni si allargarono, lasciando entrare l'ossigeno, facendole quasi male. Si sentiva bruciare, e non aveva ancora preso coscienza del suo corpo.
I secondi passarono lenti, e Lilith mosse gli arti inferiori, prima di allungare le mani verso la propria faccia. Sentì qualcosa di duro sulla pelle, e solo allora si rese conto di avere la fronte fasciata.
Quando capì di essere in una sala d'ospedale, i ricordi le balenarono in mente, assieme ad un senso d'ansia profonda e di angoscia, che cambiò il ritmo dei "bip" del suo cuore.
Jack.
Un'infermiere entrò in sala, attirato dalla sua artimia, e Lilith si sforzò di parlare:
-Jack... Dov'è Jack?! Io devo vedere Jack...!-
L'infermiere disse qualcosa, ma Lilith non capì; aveva l'udito ovattato, il che la fece agitare ancora di più.
Proprio mentre si sentiva sul punto di impazzire, una figura femminile entrò in sala, reggendo qualcosa fra le braccia. Lilith non la riconobbe subito...
-Mamma?-
Bisbigliò confusa. La donna si girò verso una ragazza e le prose il bambino che teneva in braccio. Lilith non ebbe problemi ad identificare Ruth.
-Sono qui, tesoro, sono qui...-
La donna riempì di baci la fronte di Lilith, e la ragazza si sentì improvvisamente calma e felice. Non aveva mai avuto un buon rapporto con sua madre, anzi la odiava, ma in quell'istante capì di essere stata in torto per anni: Sua madre l'amava, così come tutto il resto della sua famiglia.
-Mi dispiace per non essere stata lì con te. Se fossi venuta a danza quel giorni questo non sarebbe mai successo.-
La voce di Ruth era roca, e la ragazza capì che, nonostante la cugina avesse ancora la febbre, era venuta a trovarla all'ospedale.
Per ultima entrò Helena, e allora Lilith si sentì completa, o almeno, quasi...
Mancava ancora Jack.
-Cosa dicono i medici?-
Chiese la ragazza.
-Dicono che hai delle ferite superficiali, ma puoi essere dimessa senza problemi.-
Lilith sgranchì le gambe e provò ad alzarsi dal letto, e con l'aiuto dI Ruth e della madre, accettò di vestirsi.
Voleva vedere Jack...
Il clown drizzò la schiena, ed osservò il lavoro che aveva compiuto: Le lenzuola da bianche erano passate ad un rosso intenso, scuro e vischioso, che si estendeva e spalmava sui muri, creando disegni liquidi, segni delle disperazione della sua ultima vittima.
Il corpo era nudo, appoggiato sul letto, con delle falene che sguazzavano nel liquido rosso, bagnate ed incapaci di volare.
Le costole erano visibili, così come gli organi. Alcuni erano stati estratti dalla carcassa, rotti e sparpagliati per terra, creando un caos che agli occhi di Laughing Jack era bellissimo.
Se ne stava rannicchiato accanto al corpo, a leccarsi gli artigli, finalmente privo di ogni straccio di rabbia. Uccidere lo aveva calmato, e stavolta non aveva usato alcun utensile. Solo denti e artigli.
Si era anche dimenticato di Lilith, e aveva attuato la sua vendetta pensando al piacere che gli procurava uccidere, senza odio e senza amore, solo apprezzando ciò che l'istinto gli comandava.
Era stato un coglione ad uccidere Isaac, adesso era intrappolato in quella spirale fatta di omicidi, ed era inutile tentare di sfuggirvi, sarebbe sempre tornato indietro...
Uscì in strada, ancora con gli indumenti bagnati di sangue, e frustò il terreno con i talloni, non preoccupandosi di essere visto. Ad uno svincolo vide una ragazza ubriaca fradicia reggersi alla parete per vomitare, e Jack si fermò a guardarla: Era bassa, magra, con i capelli rasati da un lato. Sugli avambracci portava una fila di bracciali borchiati, e nonostante fosse autunno, portava una canottiera. Troppo giovane e vestita per essere una prostituta, ma stranamente fragile, così fragile da ricordarle... Lilith.
In quel momento, Jack capì di essere un mostro.
Si guardò le mani sporche di sangue, e si sentì nudo davanti al mondo.
-Cosa ho fatto?...-
Sussurrò con voce roca, con le mani che gli tremavano.
In quel momento la ragazza si girò, e guardò Jack negli occhi. Era troppo ubriaca per avere paura, e lui era troppo sconvolto per farle del male.
E mentre la ragazza lo guardava con quegli occhi verdi socchiusi, per le strade di Whitechapel riecheggiò uno sparo, e Jack sentì un dolore sordo alla spalla.
Cazzo, erano gli sbirri!
La ragazza mosse qualche passo incerto, spaventata, mente dal corpo di Jack usciva lento un fiotto di sangue.
-Mani in alto, lascia stare la ragazza!-
Gridò un agente. Jack si girò in sua direzione, e dissolvendosi in un tripudio di farfalle, sparì sotto i suoi occhi.
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Disenchanted~
AcakSi avvicina il Natale, e Londra è pronta a festeggiare. Le luci danzanti della città scioglierebbero il cuore anche a Laughing Jack, se lo spietato clown ne avesse uno. Ma ogni routine può essere interrotta da qualche "incidente", e così come per L...