Siamo a fine giugno, naturalmente la scuola è finita, almeno per quest'anno. Ma naturalmente non sono finiti i guai. Tanc è in vacanza con suo padre a New York e devono tornare oggi, non vedo l'ora di riabbracciarlo, sono due settimane che non lo vedo. Prima di andare da lui vado a caccia, finchè non sento il suono una frenata troppo violenta. Preoccupato corro verso il ponte e mi tuffo in acqua, la macchina del padre di Tanche. Vado vicino al padre e tento di liberarlo, ma lui mi fa cenno di salvare Tancredi e così faccio. Lo porto in superficie e poi mi rituffo in acqua, ma ora mai è troppo tardi. Suo padre è morto. Ritorno in superficie e vado vicino a Tanc, il battito è lento così chiamo un ambulanza. Ti prego amore resisti, fallo per me. Gli tengo la mano, lo bacio, ma niente non reagisce. Nel frattempo è arrivata l'ambulanza che ci portano all'ospedale. Racconto ciò che è successo ai medici. Arrivati all'ospedale portano Tancredi in sala operatoria.
Dopo tre ore
Dottore: lei è il signor Giaccari?
Lele: si dottore sono io. Come sta Tanc?
Dottore: purtroppo Tancredi non c'è l'ha farà
In quel momento e come se mi avessero impiantato un paletto nel cuore.
Lele: posso vederlo?
Dottore: certo mi segua
Mi porta davanti alla stanza di Tanc e mi saluta. Faccio un respiro profondo ed entro. Lo vedo lì disteso su quel lettino bianco e lui del medesimo colore. Io non voglio perderlo e so che è un azione egoista quella che sto per fare, ma non posso stare senza di lui. Ora mai è tutta la mia vita. Mi avvicino a lui e mi abbasso sul suo collo, gli lascio un leggero bacio per poi morderlo. Spero di aver fatto la cosa giusta...
To be continued...