Malec x Playlist

Happier

you look happier
you do

Magnus e Alec si erano lasciati da qualche anno. Entrambi pensavano di averla superata. Erano passati due anni, sarebbe stato da pazzi non esserselo lasciato alle spalle, no? 

Beh, Alec sarebbe stato contendo di definirsi pazzo perché, no, non l'aveva mai superata. Ad Alec, Magnus mancava come l'aria. Gli mancavano i suoi baci, le sue carezze, i suoi abbracci. Gli mancava il suo profumo di sandalo, gli mancavano le nottate insieme, gli mancano persino tutti i suoi glitter.

Gli mancava tremendamente il amore. 

Alec, da quando avevano interrotto i rapporti, non aveva amato nessun'altro. Nessun appuntamento, nessun bacio, nessuna notte. Niente di niente. Non aveva ancora superato Magnus, il suo -non più, gli ricordò una voce lontana- Magnus, che lo faceva sempre sentire amato. 

Isabelle gli era stata accanto per tutto questo lasso di tempo, sempre. Era l'unica che sapeva come si sentisse veramente. Certo, anche Jace gli è sempre stato accanto, però non sapeva tutto. Credeva che gli fosse passata, che fosse felice. Ma no, non lo era. Non sapeva se lo sarebbe mai stato. Non senza Magnus.

Lui sorrideva, sorrideva sempre da mesi a quella parte, a tutti. Però, dentro, il suo cuore si stava lentamente lacerando. Era come una tortura. 

A quanto potete capire, sì, Alexander Gideon Lightwood era ancora terribilmente innamorato di Magnus Bane. Non riusciva, nonostante i mille tentativi, a levarselo dalla testa. Non riusciva a non pensare al suo sorriso, alle sue labbra, ai suoi occhi. 

Ad Alec Lightwoood mancava Magnus Bane. 

<Ritornai a sorridere Alec, te lo prometto> gli aveva sussurrato una volta Izzy, appoggiando la fronte alla sua. Non sapeva se potesse crederle o no. Sembrava un'idea così remota e impossibile. Tutta la sua energia vitale era stata risucchiata via all'abbandono di Magnus. 

Nel frattempo, era riuscito a trovare un nuovo lavoro. Era il cameriere di un piccolo bar di Brooklyn. Aveva trovato questo posto pochi giorni dopo la rottura. Pensava che forse lavorare l'avrebbe distratto. E' accaduto esattamente l'opposto. Ricordava solo tutti i momenti, all'inizio della loro relazione, che passavano nei bar di città, lontani da occhi indiscreti, tenendosi la mano e parlare di tutto quello che a loro andava. 

Ma comunque, bene o male, era riuscito a portare a casa dei soldi in più fino a quel momento senza grandi problemi o disagi.

Fino a quando la campanella sopra la porta del bar non tintinnò, facendo alzare lo sguardo ad Alec, che stava tranquillamente parlando con un collega. 

Avrebbe potuto riconoscere quella risata ovunque. 

Si ritrovò poco più lontano dal bancone il ragazzo che gli aveva dato il tormento per notti intere per anni, che rideva spensierato con una ragazza  dai capelli biondissimi, alta e bellissima. 

Lo stomaco di Alec fece una capriola. Forse una doppia capriola. Gli venne da vomitare.

<Scusa Josh, puoi servire tu a quei due ragazzi? Devo correre in bagno> disse, riuscendo a malapena a controllare il suo tono di voce. Riuscì a sentire l'assenso del collega, mentre correva verso il bagno.

Fortunatamente, o forse no, Magnus non l'aveva ancora visto. 

Si chiuse in uno di essi, stringendo le mani sul lavandino e guardando la sua faccia cadaverica allo specchio. Non che normalmente fosse di un colore diverso, ma in quel momento sembrava morto per davvero. 

Tremava, respirava a fatica, non sapeva che fare. Non era normale tutto ciò. Non poteva comportarsi in quel modo dopo due anni. Era una cosa infantile, stupida, patetica. Ma non poteva fare niente per controllarsi.