18 Maggio 2013
Varcai come ogni mattina, da un anno, le porte dell'ospedale. Le infermiere ormai mi conoscevano, mi vedevano qui ogni giorno a ogni ora e si chiedevano come mai una ragazza di 18 anni venisse qui tutti i giorni nel reparto di oncologia, la risposta era semplice ma anche la più triste e, per lei, devastante che potesse esserci, la mia migliore amica,Ivonne,era malata di cancro. Ero l'unica che potesse essergli vicina, non aveva i genitori erano morti quando lei era piccola, erano amici di fmiglia e mio padre si ripromise che si sarebbe preso lui cura della piccola Ivonne. Salutai l'infermiera del reparto oncologia non appena uscii dall'ascensore 'Buon giorno Margaret' sorrisi alla signora dietro il bancone mentre controllava le solite scartoffie
'Oh ciao Nora, come stai oggi?' feci spallucce, come vuoi che stia mia cara Margaret la vita della mia migliore amica è un grande, enorme, gigantesco punto interrogativo 'Ho avuto giorni migliori, ti ho portato il caffè' le porsi il bicchiere sorridendole. Dopo che mi ringraziò avanzai lungo il corridoio fino alla stanza numero 37 bussai leggermente, sapendo che non era sola in camera, quando entrai salutai la madre della ragazza in camera con Ivonne
'Buon giorno Doris' salutai la signora dai capelli ricci e rossi, seduta accanto al letto della figlia con i tratti simili a quelli della madre
'Buon giorno Nora, come stai?' mi chiese con fare premuroso. Doris era una signora davvero molto dolce, ma anche lei doveva combattere contro il dolore che provava verso su figlia
'Io sto bene grazie, lei non ha dormito a quanto vedo' le feci notare, scosse la testa amareggiata facendomi capire di avere ragione. Questa mattina avevo preso abbastanza caffè quindi presi il mio bicchiere e lo porsi a Doris
'Tenga, perché non torna a casa?' le dissi dolcemente 'resto io finchè non torna, stia tranquilla' finii poi, Doris mi annì sussurrando poi quacosa alla figlia e sorridendole dolcemente prima di uscire dalla stanza. Mi avvicinai al letto della mia amica, diventata una sorella ormai per me, e le toccai leggermente la spalla, dopo che lei si volta verso di me e mi mosra il più bel sorriso che potesse farmi. Le lasciai un bacio sulla guancia e lei prese a raccontarmi come aveva passato la notte e su cosa avesse sognato. sorridevo alle sue parole e a quanto fosse felice questa mattina.
Era ora di pranzo, Doris era stata così gentile da portarmi del buon cibo preparato in casa, non ne mangiavo uno da un anno. Le due ragazze dormivano così io e Doris ne approfittammo per prendere una boccata d'aria 'Ivonne parla sempre di te quando non ci sei'
'Siamo molto legate, le ho spiegato cosa ha dovuto passare prima...prima di tutto questo' il labbro mi tremava. Non riuscivo ad accettarlo, non riuscivo ad accettare il fatto che da un momento all'altro l mia dolce Ivonne non ci sarebbe più stata
'Sai, è davvero fortunata ad averti. Sii fiera di cosa sei e cosa hai fatto per questa ragazza' mi accarezzò i capelli per poi ritornare dentro da entrambe le ragazze. Quando ormai era giunta la sera tornai a casa dopo aver aspettato mia madre che arrivasse per passare la notte con lei, arrivata a casa feci una doccia, misi il pigiama. Come ogni volta accarezzavo la foto mia e di Ivonne posta sul comodino prima mi stendermi sotto le coperte e dormire.
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Ore 6am. Spalanco gli occhi ormai incapace di dormire mi alzo dal letto, mi dirigo in cucina facendo la mia colazione, poi corro a vestirmi e andare in ospedale. Fa abbastanza freddo indosso un maglione, un jeans e gli ugg con una sciarpa. Dopo essermi lavata prendo la borsa contenete chiavi, telefono e portafogli e come ogni mattina mi dirigo al bar per i soliti caffè. Arrivo in ospedale prima del solito ma sapevo che Margaret aveva già iniziato il turno, dopo averle dato il buon giorno e il suo caffè camminai fino alla stanza 37 dove c'era mia madre. Aprii piano la porta per non svegliare nessuno, noto le occhiaie di mia madre segno che anche questa notte non aveva dormito per niente, le assicuro che sarei stata io con Ivonne e che lei sarebbe potuta ancdare a casa a riposare.
Ore 10am. Ivonne è già sveglia e parla a raffica raccontandomi delle cose che ha fatto ieri sera con mia madre, oggi è una bella giornata vorrei farle fare una passeggiata
'Ivonne, torno subito vado a cercare il dottore. Se riesco a convincerlo ti porto un pò in giardino okay?' il viso di Ivonne si illuminò e prese a battere le mani come una bambina
'Si ti prego, sono stanca di stare stesa in questo letto. Può venire anche Rose?' chiese speranzosa
'Rose ti va di venire?' chiesi dolcemente alla ragazza che guardò la madre
'Mamma posso?' chiese con voce roca. Doris annuì così esco dalla camera sorridente e cerco il dottore. Vedo in lontanaza la figura alta del dottore gli andai incontro sorridendo raggiante
'Dottor Bennett, buon giorno' salutai
'Buon giorno a te Nora, sei arrivata prima stamattina' sorrise e io annuii. Il dottor Bennett era il dottore preferito da tutto il reparto oncologia. Era il migliore della zona e anche il più simpatico, era alto e i capelli brizzolati, la poca barba e l'età, credo giovane, lo rendeva anche il dottore più affasciante del reparto, Questo secondo alcune voci di corridoio che sentivo mentre facevano le visite di routine alle due ragazze in camera
'Volevo chiederle una cosa dottore' chiesi leggermente imbarazzata, di solito era la mamma che chiedeva di poter portare fuori Ivonne ma questa volta c'ero io, e poi gliel'ho promesso da una marea di tempo che prima o poi senza la mamma sarei riuscita a fare fare una passeggiata
'Cosa posso fare per te?' chiese cortesemente
'Ecco vede, volevo..vorrei tanto portare in giardino Ivonne e Rose. Sono sempre in camera e volevo farle fare una passeggiata.. se per voi andava bene ovviamente' abbassai lo sguardo sul pavimento
'Okay Nora, ma non più di un ora lo sai.' annuii frettolosamente ed entusiasta ritornai in camera battendo le mani allegra
'Bene ragazze...si esce' fecero sei gridolini di entusiasmo, andai all'armadio di Ivonne e le presi un cappello con una sciarpa e il giubbotto pesante. Aiutai ad infilarlo, e mi abbracciò forte a lei. Erano rari i momenti in cui lo faceva e cercavo di godermeli il più possibile. Aspettammo che anche Rose fosse pronta e sotto lo sguardo dolce di Doris tutte e tre ci incamminammo lntamente fuori in giardino. Non le avevo mai viste così felici di stare all'aria aperta passeggiammo lungo il cortile chiacchierando come farebbero tre normali adolescenti
'Nora allora quando ci farai conoscere il tuo ragazzo?' chiese divertita Rose
'Dico ma ti senti Rose? Lei è solo mia non può avere un ragazzo capisci?' mi prese in giro Ivonne, come era suo solito fare
'IVONNE' la ripresi ridendo ' e comunque è una mia scelta non avere un ragazzo e questo lo sai bene'
'Tesoro, io lo dico per il tuo bene, o diventerai zitella con milioni e milioni di cani attorno.. Trova un bel giovanotto e poi me lo farai conoscere' mi ha sempre preso in giro per questo e risi di gusto seguita da Rose. Restammo ancora un pò in giardino poi però dovetti riportarle in camera come avevo promesso al dottor Bennett. Si rimisero ognuna nel proprio letto ringraziandomi per l'ora fatta passare senza pensieri per poi addormentarsi entrambe felici.
Spazio autrice
Ciao ragazze, sto scrivendo questa nuova storia su Harry Styles. Non so da dove mi sia venuta fuori una storia così davvero, e vi chiedo scusa in partenza se a volte potrebbe essere troppo triste. Spero che vi piaccia e spero che commentate con le vostre impressioni sul primo capitolo.
-Anna <3
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ESCAPE|Harry Styles
FanfictionEra strano come per una semplice ragazza di 19 anni la vita si fosse fermata in un ospedale, dove tutto il passato che non voleva lasciarsi alle spalle era stato trascorso lì. Aveva 18 anni, quando alla sua migliore amica le è stata strappata via da...