Capitolo 7

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Capitolo 7


Il resto dei sette peccati capitali, fatto ritorno al Boar Hat, avevano posto tutte le loro speranze su di Ban. A lungo avevano atteso il suo ritorno insieme al capitano la sera prima, Elizabeth aveva vegliato quasi fino all'alba, ma nessuno si era presentato. King, ansioso per natura, si sentiva in colpa per aver dato retta a Ban ed essersene andato, Diane gli ripeteva che invece aveva fatto la scelta più giusta. Elaine invece era estremamente confidente sul buon esito di quella missione e sulle capacità di Ban e cercò per tutta la sera di rincuorare gli animi affranti.


Quando Meliodas si svegliò per un attimo si sentì disorientato e faticò a capire dove mai si trovasse e per quale motivo. Poi si ricordo delle strane vicende del giorno prima. Trovò l'uomo di nome Ban ancora lì, con la mano sulla sua testa, e questo lo sorprese abbastanza.

-Ben sveglio. E alla buon'ora direi. Ti sei forse dimenticato del tuo importante piano?-

Disse Ban. Meliodas si alzò e rimase per un attimo interdetto:

-Piano..?-

-Massì, dopotutto io sono per questo no? Per aiutarti a distruggere la città, non ricordi?-

-Ah già, sì, certo...-

Il piccolo demone abbassò lo sguardo, poi lo rialzò ancora dicendo con più sicurezza:

-Sì. Non c'è tempo da perdere. Andiamo.-

Fecero una fugace colazione con quello che era rimasto dalla sera prima e poi uscirono dalla casa abbandonata avviandosi verso l'ingresso della città. Alla porta principale trovarono il ponte levatoio abbassato e le guardie, riconoscendo Ban, li lasciarono passare tranquillamente. Non fecero troppo caso a Meliodas, in caso contrario, l'avrebbero sicuramente riconosciuto nonostante le dimensioni ridotte. Subito si trovarono immersi in un bagno di folla che di prima mattina brulicava per le vie della città. Il mercato cittadino era aperto e le persone approfittavano del fresco garantito dalla pioggia della notte prima per portare a termine i compiti più pesanti: il pomeriggio sarebbe stato di nuovo troppo caldo per fare alcunché. Le persone erano molte e spingevano e tiravano, ed ognuno era di fretta per i propri affari. Meliodas si ritrovò sballottato tra le gambe degli uomini in movimento e si sentì abbastanza a disagio. Allora Ban gli porse una mano, che il bambino afferrò con molta esitazione, per poi lasciarsi trascinare oltre il fiume di gente. Il piccolo demone borbottò fra sé qualcosa circa "stupidi umani brulicanti come stupide formiche", ma Ban non ci fece caso.

-Su seguimi.-

-Dove diamine stiamo andando?-

Chiese Meliodas.

-E tu volevi distruggere questa città da solo ah ah, mi sembri piuttosto impreparato. Siamo a Lyonesse, una delle città più grandi della Britannia, che ospita alcuni tra i guerrieri più forti, non andresti da nessuna parte senza una buona strategia.-

-Vuoi dirmi che tu hai un piano?-

-Certo. Si tratta di un colpo di stato. Attaccheremo là dove sta il potere più grande, il re, e lo neutralizzeremo. Dopodiché tutto il resto sarà in discesa: anche i guerrieri più forti senza una guida vacillano. Che te ne pare?-

-Ha senso.-

E Meliodas ricominciò a seguire Ban per le vie delle città. Per un attimo temette che quell'uomo lo stesse conducendo dritto verso una trappola, tutto stava andando troppo liscio. Possibile che Ban fosse davvero intenzionato a distruggere la propria città e tradire i suoi stessi compagni solo per aiutare un demone come lui, per lo più appena conosciuto e presentatosi come suo nemico? Era davvero molto strano. Eppure, quel tipo... aveva un non so che di particolare, e Meliodas sentiva di potersi davvero fidare. Sentiva che ogni sua parola, ogni suo gesto, erano totalmente spontanei e sinceri. Lui voleva fidarsi e vedere poi cosa sarebbe successo. Nel peggiore dei casi, contava di battersi con lui al massimo delle proprie forze e sconfiggerlo, per poi distruggere ogni cosa a modo suo.

Camminando per la città, lo strampalato duo sfilò per i vicoli più svariati. Videro vecchie che stendevano i panni, falegnami all'opera nei cortili, bambini che giocavano ai lati delle strade, saltellando tra le pozze e combattendo con spade di legno. Videro famiglie felici recarsi ben vestite in piazza per il mercato, e uomini prodi in armatura che si allenavano in recinti appositi. Tutti sembravano estremamente allegri e spensierati. Quel mondo per il piccolo Meliodas era così nuovo e colorato, l'aria risuonava di canti e musiche allegre, c'era un buon profumo portato dal vento, di fiori, dolci e pane appena sfornato. Il cielo era così azzurro. Il Mondo Demoniaco invece, era sempre cupo e lugubre, i suoni che si sentivano erano spesso lamenti dolorosi e grida macabre, l'aria era fetida e malsana, il cielo era sempre oscurato da nero fumo di morte e la luce non batteva mai su quella terra. Una terra arida e sterile, solcata da creature altrettanto fredde e cupe. Il suo era un mondo dove si parlava sempre di sangue e guerra, in cui si lottava per essere il migliore e nient'altro aveva importanza. Per suo padre, essere forti era la massima aspirazione. Invece tutte quelle persone lì, erano così spensierate e di buon umore, eppure non sembravano minimamente forti. Meliodas per un attimo si sentì sbagliato e fuori posto e sentì anche che gli sarebbe mancato, tutto questo, alla fine di quella strana avventura. Si rese conto di non avere nessuna voglia di tornare a casa. Il peccato della volpe rise fra sé e sé nell'osservare le reazioni di quel piccolo demone che per la prima volta scopriva il mondo.
Giunsero infine alla fortezza principale. Si avvicinarono all'ingresso e qui trovarono una strana figura vestita di un anonimo mantello marrone, con il cappuccio calato in testa.

-Che cosa volete?-

Chiese questo ai due.

-Assassinare il re e poi distruggere il regno.-

Rispose Ban semplicemente. Ci fu un attimo di silenzio. Meliodas era abbastanza confuso, era sicuro spifferare così al primo sconosciuto incontrato, i propri piani di guerra?

-Allora siamo a cavallo, è il mio stesso piano! Seguitemi sconosciuti!-

Ban guardò Meliodas con fare soddisfatto, come a rassicurarlo che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Lo strano tipo incappucciato, che dal tono della voce doveva essere un vecchio, li scortò all'interno del castello, in un lungo itinerario che a detta sua li avrebbe condotti senza intoppi fino agli alloggi del re in persona. Lì avrebbero potuto compiere il loro omicidio.

A LITTLE DEMON ❤️  (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora