Cpitolo 9

156 14 1
                                    

Capitolo 9



Nel silenzio che seguì la dichiarazione del piccolo demone, il re fece un gesto che sorprese tanto Ban quanto Meliodas: si chinò e in un movimento esperto, da buon padre di tre figlie quale era stato, sollevò Meliodas, tenendolo fra le braccia.

-Ehi mettimi giù subito! Levami le mani di dosso brutto vecchio, ora ti ammazzo sul serio!-

-Stai calmo e ascoltami adesso. Dopo un tentato omicidio ho tutto il diritto di prenderti in braccio!-

Meliodas lo minacciò ancora, pensando che questo "prendere in braccio" fosse una tecnica di lotta e che il re stesse approfittando della sua guardia abbassata per eliminarlo in quanto sicario. Ma Bartra era paziente e alla fine la ebbe vinta, così cominciò a raccontare una certa storia al il piccolo Meliodas che teneva fra le braccia:

-Vedi queste splendide terre? Sono tutte sotto il controllo del re, ed è una grande responsabilità, te lo assicuro. La salute e il benessere di ogni persona che cammina su questa terra dipendono da me. A volte sono costretto a fare scelte pericolose, come quella di oggi per esempio. Mi sono messo nelle tue mani, per un bene più grande della mia stessa vita. E tu non mi hai deluso. Ho scelto di fidarmi, e tu hai scelto l'amore. Dalle nostre scelte di oggi è dipeso il destino di questo mondo. Non è roba da nulla sai? Oggi tu hai salvato tutte le persone che ieri volevi uccidere, e hai regalato loro un altro giorno di pace.-

Ci fu una pausa. Il vecchio fece un profondo respiro. Meliodas alla fine si decise ad appoggiarsi al petto del vecchio e a godersi quegli attimi particolari. Si lasciò cullare dalle sue parole, che lo incantavano. E il panorama gli pareva sempre più bello e splendente ad ogni minuto che passava.

-Le persone che ci garantiscono la pace, noi le chiamiamo eroi. E tu Meliodas potresti essere un eroe. Anzi tu sei e sarai un eroe. Te lo posso dire con certezza, e lo sai perché? Perché io possiedo un potere molto particolare che mi permette di avere visioni riguardo l'avvenire. Ne ho avuta una, una volta. Riguardava un piccolo demone dai biondi capelli ribelli e le nostre scelte di oggi. È il motivo per cui mi avete incontrato stamattina ai cancelli, per niente sorpreso dal vostro arrivo e dalle vostre intenzioni. Ma non è stata la mia unica visione. C'è n'è un'altra, molto più grande. Una volta l'ho vista, così nitida e chiara che sembrava la realtà. Mi sembrava di poterla toccare, di poterla vivere...-

Bartra guardò Ban, che adesso era serio e ascoltava con attenzione. Ban colse l'occhiata e capì che la visione di cui il vecchio parlava, non era altro che la realtà attuale. Meliodas era rimasto affascinato dal racconto e tenne il fiato sospeso.

-E in quella visione c'era un eroe, amato e rispettato da tutte le razze, in quanto loro salvatore. Anche lui aveva dei biondi capelli ribelli, e anche lui era un demone, un grande demone, con un grande cuore. Il suo nome, era Meliodas.-

Il piccolo sentì un brivido corrergli lungo la schiena e avvampò. Quella prospettiva non gli dispiaceva affatto. A quel punto il re lo depose nuovamente a terra, e si sgranchì la schiena. Disse poi ancora:

-Ovviamente, ogni strada da percorrere ha i propri ostacoli e i propri bivi. Come dicevo, ci sono tanti rischi da correre e prove da superare. Ma alla fine, ne vale la pena. L'importante è non arrendersi mai, per quanto possa sembrare a volte buia la strada.-

E così dicendo il re volse le spalle al panorama e tornò verso l'interno. Tutti e tre insieme ripercorsero i corridoi del castello, questa volta impiegando un terzo del tempo dell'andata, poiché presero la strada più breve. Tutto era accaduto molto in fretta e Meliodas rimuginò un po' sulle parole di Bartra.


Arrivati all'uscita incontrarono un crocchio di persone, tra cui le quattro ragazze di poco prima e tre cavalieri in armatura. Ban li salutò tutti di nuovo, Meliodas passando li osservò, e loro guardarono lui in modo strano. Poi si guardarono fra loro e infine guardarono il re in cerca di risposte. Bartra liquidò Gilthunder, Howzer, Griamore, Veronica, Margareth, Guila e Jericho, dicendo che avrebbe spiegato loro tutto più tardi. I ragazzi se lo fecero andare bene, tranne Gilthunder, che seguì e raggiunse Meliodas, per poi abbassarsi alla sua altezza. Il piccolo demone vide il cavaliere in armatura pararglisi davanti. Aveva una spada attaccata alla cintura e un elmo nella mano sinistra. I due si guardarono. Poi Gil sorrise e gli poggiò una mano in testa:

-Sì, diventerai proprio un ottimo cavaliere. E quanto sarai abbastanza forte ci scontreremo sicuramente!-

Gli scompigliò un po' i capelli. E allora Meliodas rispose:

-Preparati bene perché non sarà facile battermi!-

E rise, come ogni bambino ride. Poi si girò verso Bartra, e ringraziò.
Insieme con Ban si incamminarono di nuovo attraverso la città. Sgraffignarono qualcosa per pranzo al mercato e una volta fuori dalle mura di Lyoness, presero dei sentieri tra i campi per fare ritorno al Boar Hat. Meliodas non pensava al futuro, si godeva soltanto quegli attimi irripetibili di felicità. Ormai aveva intessuto con Ban un legame davvero speciale e semplicemente l'avrebbe seguito ovunque. Scherzarono e si presero in giro per tutta la strada, finché non divenne troppo caldo per poter camminare ancora sotto al sole. Così si ripararono all'ombra di un ciliegio in frutto.


Non passò molto tempo prima che dei ritmici e pesanti tonfi scuotessero la terra e risuonassero in aria. Poi la sagoma di un enorme maiale verde uscì dalla foresta in lontananza, e la bestia si diresse dritta verso di loro. Ban si alzò flemmatico e disse:

-Sono gli altri, a quanto pare ci aspettavano e ci hanno sentiti arrivare fin da laggiù.-

-Voi andate in giro sul dorso di un maiale gigante quindi?-

Commentò il bambino.

-Stravagante vero? È un'idea del capo.-

-Che stronzata.-

Ban rise a crepapelle. In un attimo Mama-Hawk li raggiunse e dal locale sulla sua groppa scesero di corsa delle persone. Elaine per prima si gettò fra le braccia di Ban e lui la accolse con piacere. Quindi Elizabeth planò ad ali spiegate fino al suolo, per poi inginocchiarsi di fronte a Meliodas con aria apprensiva:

-State tutti bene? Avete bisogno di cure?-

I due diedero cenno di diniego. Il resto della compagnia si tenne ad una certa distanza, non ancora sicuri su come il demone avrebbe potuto reagire.

-Vi nascondete? Fate bene! E' giusto che temiate la mia forza, miserabili!-

Esordì Meliodas, Ban gli rifilò un cazzotto in testa:

-Ora che il re ti ha parlato delle sue visioni non ti montare la testa, eroe dei miei stivali.-

-Come osi..-

E il battibecco sarebbe continuato se Escanor non fosse intervenuto:

-Avete incontrato il re?-

-Diciamo che abbiamo tentato di ammazzarlo con il suo consenso.-

Canticchiò Ban. Tutti rimasero alquanto sorpresi per quell'affermazione.

-Vi racconteremo meglio dopo, adesso entriamo, non vedo l'ora di scolarmi un buon boccale di fresca Ale, qui fuori si fonde!-

E così dicendo il peccato della volpe entrò nella taverna, che ormai giaceva al livello del suolo, dopo che Mama-Hawk si era di nuovo sotterrata. Tutti lo seguirono. Meliodas e King nell'entrare si scambiarono delle occhiatacce per poi finire con l'ignorarsi a vicenda.

A LITTLE DEMON ❤️  (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora