in questa storia la relazione che avrete con Sebastian sarà tutt'altro che casta
ci saranno 2 capitoli finali, potrete scegliere se avere un finale felice o un finale triste
sono nel giardino quando i gatti si avvicinano tutti a me e mi saltano addosso per avere le coccole, inizio a piangere.
Sebastian pov
(t/n) è fuori da quasi 1 ora, forse le è successo qualcosa, dovrei andare a controllare. appena arrivo in giardino vedo (t/n) stesa sul prato, senza pensarci due volte corro verso di lei per poi accorgermi che stava semplicemente dormendo. mi siedo accanto a lei per giocare con i gatti e finisco inevitabilmente per guardarla. la sua anima sembra deliziosa, ma che dico una prelibatezza a cui sarebbe impossibile dire no, sicuramente se ne sarà accorto pure il signorino che l'anima di questa ragazza è speciale. in tutta la mia vita da demone non ho mai incontrato un'anima così è unica al mondo, vorrei poterci affondare i denti! senza che me ne accorgessi i miei occhi erano diventati rossi, all'improvviso sento un piacevole tepore invadermi il corpo e i miei pensieri svaniscono insieme alle preoccupazioni e le ansie. quel calore era (t/n) che mi aveva dato un amorevole bacio in fronte.
(t/n) pov
-stai meglio adesso?- gli dico facendogli un sorriso -miao- cosa -come miao?- chiedo e lui mi guarda come per dire non sono stato io, prima di poter aggiungere altro un gattino sbuca dalla mia scollatura -miao- -e tu che ci fai qui?- chiedo al gatto come se potesse rispondermi e poi Sebastian inizia a ridere guardando il cucciolo.
ti sta guadando le tette
sta guardando il gatto smettila di pensare male
io sono te, sei tu che stai pensando male
improvvisamente arrossisco, prendo il gattino e lo restituisco alla madre -sono proprio carini i gatti eh?- dico rompendo quel silenzio imbarazzante -già- dice sorridendo il corvino, poi la mamma gatta si avvicina a noi con il cucciolo in bocca (come le gatte portano i loro cuccioli) e lo lascia sulle mie gambe per poi andarsene insieme agli altri gatti. io e Sebastian ci guardiamo perplessi, ci alziamo ed entriamo a casa.
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-cos'è quella cosa- urla Ciel -un gatto, signorino- aspetta ma è maschio o femmina? controllo -in realtà è una femmina- aggiungo -posso tenerla?- e Ciel risponde con un secco -no- cattiovooo -ma la vogliooo- e ancora -no- uffa forse con le maniere gentili -ti pregoo- dimmi si -no- poi prova Sebastian -signorino- Ciel sbuffa -va bene se mi prometti di nutrirla e portarla a spasso...- gli salto addosso, lo abbraccio -grazie, grazie, grazieee- e gli do un bacio sulla guancia.
(chi conosce la parodia di sao, quella di orion, avrà riconosciuto le battute, quanta poca fantasia)
-(t/n) cosa volete per cena?- eh? -niente, non sono abituata a mangiare così tanto, il mio stomaco potrebbe risentirne- la verità è che non posso mangiare più di tanto non perchè non ci sono più abituata, ma perchè è un limite dato dal mio corpo -va bene allora vado a prendere un po' di latte per la gattina- quasi dimenticavo -ottimo due bocche da sfamare- aggiunge Ciel stizzito.
dopo aver dato da mangiare alla gatta torno nella camera da letto e mi metto la camicia da notte
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(ignorate il fatto che è un vestito da sposa, pensatelo come un coso per dormire)
Sebastian entra tranquillamente nella stanza -questa è la tua stanza vero?- ho dormito nel suo letto uwu -da cosa lo avete capito?- 2 motivi -questa stanza ha il tuo stesso odore e nell'armadio ci sono i tuoi vestiti- ma che ho detto nooo ora penserà che sono strana e che l'ho odorato ma perchè devo fare sempre queste figure? -il mio odore? e che tipo di odore ho?- ma allora lo fai apposta a mettermi in imbarazzo -speziato, con un retrogusto fruttato (Sebastian è diventato una macedonia), una fragranza elegante quanto l'uomo che la porta- non mi sono accorta che mentre stavo parlando Sebastian si è avvicinato pericolosamente al mio volto -che c'è? ho l'olfatto molto sviluppato- Sebastian continua ad avvicinarsi così distolgo lo sguardo e prendo la gattina (virgin shield activate).
-hai visto il collare che tenevo in mano quando mi avete trovata?- me ne stavo dimenticando -si, eccolo- dice Sebastian porgendomi il collare -perché tenete così tanto a quest'oggetto?- mi sembra di essere un criminale sotto interrogatorio -te ne parlerò prima o poi-
