capitolo due: il primo giorno di scuola

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"Amore svegliati devi andare a scuola, sei gia in ritardo!"

Dopo aver sentito pronunciare quelle parole mi alzai di scatto e corsi giu per le scale più velocemente che potevo

"Che ore sono mamma?!"

"Sono le 7.50.  fra cinque  minuti devi essere pronta."

"Ma che minkia allora mi potevi svegliare prima?!" 

" Io e tuo padre non ci saremo per sem...."

Non le feci finire la frase che gia ero sparita. Corsi come una gazzella inseguita da un leone. Riusci, stranamente, a fare tutto in cinque minuti e dopo aver finito sembravo una ragazza che aveva partecipato alla corsa dei 100m 

"Mammaaaa! Dove hai messo il mio zaino?

"è dentro la cassa panca alla uscita"

La guardai con disprezzo, bel modo di iniziare la scuola.

"Ciao mamma io vado"

Presi la bici e pedalai più forte che potevo, arrivando cosi in tempo.

Parcheggiai la bici e cominciai a guardare la scuola. In quel momento senti dei brividi che correvano giù per la schiena.

"Forse e meglio che non entro e vado a farmi un giro" al solo pensiero rabbrividi, non avevo mai sgarrato prima d'ora ma poi, anche se indecisa, entrai.

C'era un silenzio tombale nei corridoi ma poi senti dei passi dietro di me e un mano toccarmi la spalla

"Mi scusi signiorina che ci fa fuori dalla sua classe?"

Mi voltai e vidi un signiore di mezza età , vestito in giacca e cravatta.

"EHM....io....."

"Ora tu vieni con me capito?"

"Mi scusi signore ma il fatto e che non so dove devo andare sono appena arrivata"

"Allora mi scusi, io sono il preside franklin, benvenuta signiorina"

"Grazie mille"

"Mi puo dire il suo cogniome?"

"Alessandrini"

"Sei nella sezione A, appena suona la campana può andare nella sua classe"

"Okay grazie mille"

Cominciammo a parlare e io lo trovai un bravo uomo, dopo tutto essere severi fa parte del suo mestiere.

L'ora volò.

"Venga signiorina ora le mostro la sua classe. Deve sapere che sono dei  teppistelli ma sotto sotto sono buoni"

.........

"Eccoci arrivati" disse in tono solenne

Bussò e un professore ci venne ad aprire.

Appena apri la porta mi senti mancare.

"Buongiorno signiore" disse sorpreso il prof

"Le devo consegnare questa ragazzina. è nuova"

"Oh ma certo prego entra pure"

"La tratti bene, mi raccomando è  brava "

Dopo chiacchierata che durò dai cinque ai agli otto minuti finalmente mi fecero entrare.

"Ragazzi c'è una nuova alunna che si unirà a voi, prego entra pure"

Cominciai a camminare con il cuore che batteva a mille

"Ora si bresenti, dica età nome e cognome"

"Okay..... Mi chiamo Giada Alessandrini e ho dodici anni"

"Molto bene ora si puo andare a sedere vicino a  quel ragazzo"

Mi incamminai verso il mio banco, mi sedetti e cercai di seguire la lezione del professore, in realtà mi sentivo piuttosto a disagio vicino a quel ragazzo cosi bello e misterioso...

Marshall lee  and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora