Capitolo cinque: l'uscita

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Era arrivato il tanto atteso giorno della uscita con marshall. Mi alzai presto( molto stranamente), mi vestii, mi lavai e mi incamminai verso la scuola andando molto piano. Adoravo l'odore fresco del mattino, mi rilassava.

"Guarda chi si vede, che ci fai qui a quest 'ora Giada?"

Mi girai e vidi Marshall con del sangue sul ginocchio e lo skateboard.

"Una passeggiata. Che hai fatto al ginocchio?"

"Sono caduto, tranquilla non mi sono fatto nulla"

"Okay.... Ci vediamo dopo!"  

Mi continuò a guardare finchè non spari nella curava.

........

DRIIIIN

"Che palle inizia un altro giorno di scuola" Pensai

Mi sedetti e ascoltai cinque pallosissime ore di lezione e per poco non mi sarei addormentata sul libro di matematica.

...........

DRIIIIN

"Alleluja è finita la tortura"

Chiusi la cartella e aspettai Marshall alla uscita.

Appena lo vidi gli urlai" Marshall ti andrebbe di tornare a casa con me?"

Venne verso di me e con un sorriso da idiota mi disse "Certamente"

Parlammo per tutto il viaggio fino a che non arrivai sul viale di casa.

"Allora ci vediamo alle tre" E lo abbracciai, poi lo guardai. 

Aveva gli occhi sbarrati, e tremava

"Che c'è?" mi spaventai da quella reazione

"Non voglio che mi abbracci CAPITO? Ora dimmi perchè lo hai fatto"

Lo guardai

"...."

Non gli potevo dire che mi piaceva.

"Allora?"

"Perchè...Perchè..."

"Perchè? Continua"

" Perchè io ti voglio bene..." Abbassai lo sguardo e corsi via

MARSHALL POV'S

"Ha detto che mi vuole bene....Perchè la tratto sempre cosi male quando mi fà dei gasti dolci? Sono proprio un bastardo..."

GIADA POV'S

"Ciao mamma..."

" Giada che c'è?"

"Niente mamma..." E mi cadde una lacrima

"Ma se non hai fatto niente allora non piangeresti"

"Ho detto niente mamma!!!" E cosi in camera, sbattei la porta, e mi misi a piangere.

"Perchè mi tratti sempre cosi? Che  faccio di sbagliato ?"

Comunque mi preparai lo stesso per l'uscita.

"Ciao mamma io vado" Chiusi la porta.

Appena mi girai vidi marshall che venne verso di me e mi abbracciò.

"Senti bambolina, mi dispiace un sacco di averti trattato male"

Dentro al suo caldo abbraccio mi sentivo protetta.

Mi staccai lo guardai e con un sorriso gli dissi "E acqua passata ormai, stai tranquillo"

"Allora.... Possiamo andare, giusto? "

Lo tirai e iniziammo a correre.

"Dove mi porti di bello?"

"Sorpresa"

Continuammo fino a un cancello, mi mise le mani sopra agl' occhi.

"Non guardare"

Fece ancora qualche passo e mi liberò gli occhi

"Tanti auguri bambola!"

Rimasi scioccata 

" Mi hai organizzato la festa di compleanno?..."

"Si perchè non ti piace?"

" La adoro, sei proprio un amore." Mi meravigliai di quello che avevo detto

Silenzio di tomba, ci guardammo e mi misi a ridere. La sua espressione era troppo buffa

Cominciammo a festeggiare noi due insieme senza nessun altro intorno.

La festa volò

MARSHALL POV'S

Non mi ero mai accorto di quanto fosse speciale: solare, divrtente e soprattutto bellissima.

Sento che stò provando qualcosa per lei, qualcosa persino più potente della vendetta e della rabbia, è una sensazione bellissima.

Forse però è troppo presto per dirglelo, per dirgli tutta la verità.

GIADA POV'S

"Senti Marshall io devo tornare a casa ciao" Gli diedi un bacio sulla guancia" E grazie per la bellissima festa"

Lui rimase li impalato con la mano sulla guancia, sconcertato.

Corsi a più non posso mi sentivo libera.

"CIAO MAMMA!!!!"

"Tesoro vedo che ora sei contenta"

" Mi puoi preparare un panino, vado a fare una passeggiata"

Dopo dieci minuti salutai i miei e mi incamminai nel buio.

Marshall lee  and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora