DATA 06: "Il linguaggio segreto dei fiori"

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La corteccia si ruppe ancora una volta.

"Dannazione" sibilò Midoriya tra i denti. All Might gli aveva spiegato giusto stamattina cosa avrebbe dovuto fare per aumentare l'entrata di energia senza utilizzare l'anello.

Difatti, aveva iniziato a toglierlo di tanto in tanto.

Non era stato affatto facile la prima volta: solo a toccarlo per toglierlo gli aveva provocato una crisi d'ansia, costringendolo a rimandare quella parte dell'allenamento al giorno dopo. Fu allora che, per la prima volta dopo due mesi e mezzo, l'insegnante aveva preferito dedicare la mattinata per chiacchierare con il suo allievo per capire cosa poteva fare per togliergli quel freno che lo tratteneva dal diventare sempre di più un eroe a tutti gli effetti.

Quando poi aveva scoperto che alla base della sua paura c'era l'insicurezza di fare quel grosso passo da solo, Toshinori aveva deciso di assisterlo le prime volte. Ed era stata la soluzione perfetta per Midoriya: il giorno seguente si era tolto il blocca-quirk senza problemi e, lentamente, con la presenza del professore che lo fermava quando perdeva il controllo, il ragazzo iniziò a capire come autogestirsi.

Izuku si sedette sul portichetto, sorseggiando dalla bottiglia, fregandosene se l'acqua ogni tanto gli bagnava il mento.

Era stizzito e afflitto.

Gestire il Quirk senza un oggetto che lo regolasse era più difficile di quel che pensasse. In più durante le lezioni pomeridiane vedeva i suoi compagni avere una padronanza superiore alla sua e ciò lo faceva sentire... stupido.

Uraraka iniziava a far volare oggetti di oltre 200kg, Iida aveva superato il suo record di velocità e Bakugo...

Beh, non che gli interessasse molto, ma Izuku nutriva una profonda e nascosta competizione: non voleva essere migliore di lui, voleva che lui si accorgesse del suo valore.

Infini, anche Todoroki era in netto miglioramento, Midoriya faticava a contare quante cose fossero migliorate in lui: la sua capacità di portare le fiamme a temperature altissime senza ustionarsi, la sua resistenza prima che la pelle si seccasse completamente, la sua padronanza dell'acqua, il suo inglese, il loro rapporto, il suo sorriso, le loro lezioni, il loro contatto fisico, il loro... bacio.

Izuku desiderava un bacio.

Il ragazzo avvampò quando si ritrovò a metabolizzare ciò che la sua mente aveva processato. Non si erano mai spinti fino a lì, anche se nei suoi sogni erano andati ben oltre. Ma la realtà e l'immaginazione correvano su due binari differenti e, ora come ora, non gli veniva in mente nulla che gli desse quella spinta per fare il salto che lo avrebbe portato al paradiso o all'inferno.

Il "no" o il "sì" di Shouto...

Rifiuto o accettazione.

Era appeso ad un filo e penzolava inerme tra le due opzioni, solo il compagno di classe avrebbe spostato quello spago verso una delle due opzioni. Ma più aspettava più la corda si stringeva intorno a lui e lo soffocava. Quella situazione lo soffocava.

"Stai... sanguinando, Midoriya"

La voce lo fece schizzare in aria dallo spavento, facendolo capitombolare sulle scale.

Ed eccolo lì, Todoroki torreggiava sopra di lui mentre gli mostrava per bene le gambe all'aria. A pensarci bene, il suo giovane cuore sperò che il compagno di classe stesse pensando che erano belle, invece che pensare che fosse semplicemente un imbecille a stare sdraiato sul terriccio, immobile.

Niente di tutto ciò accadde. Shouto poggiò la sua mano ardente sul polpaccio del ragazzo e lo fece rotolare in modo che ritornasse seduto.
Izuku, come suo solito, analizzò e memorizzò quella strana sensazione: aveva stretto il muscolo con una certa forza, permettendogli di sentire bene i polpastrelli affondare. Bruciavano, Dio, se sentiva la pelle in fiamme. Gli aveva lasciato una leggera impronta rosa avvolgergli il muscolo, cosa che fece salire ancora di più l'imbarazzo di Deku.

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