DATA 04: "Scoperte"

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Izuku era molto altruista. Gentile, cordiale, sensibile e qualsiasi altro aggettivo potesse indicare una persona che si preoccupava e occupava di tutto e tutti.

Todoroki ne ebbe la prova quando lo vide in classe dopo le lezioni pomeridiane: lui era venuto a prendere un libro che si era dimenticato, l'altro invece non si capiva bene cosa volesse fare.

Deku era in piedi, ciondolava leggermente da un piede all'altro, e fissava un punto ben preciso.

Il suo banco.

A Shouto fu subito chiaro il motivo per cui il compagno fosse lì e non si intromise. Per ora. Del resto il libro gli serviva. E poi era curioso. Molto. Forse un po' troppo per i suoi canoni.

Il giovane coi capelli smeraldo poggiò prima i polpastrelli sulla cicatrice bruciacchiata lasciata dalla mano di Bakugo e poi, progressivamente, tutta la mano.

"Mi dispiace, avrai sofferto molto. Bakugo è un idiota"

Ma con chi stava parlando?

La testa di Shouto fu riempita di domande d'ogni specie, ma la cosa che lo stupiva era che si trovava di fronte ad un'altra persona.

Quello non era Midoriya Izuku, il ragazzetto timido, balbuziente e tremolante che vedeva tutti i giorni. Parlava fin troppo deciso, con tono basso e rassicurante: cozzava completamente con la vocina stridula che sentiva normalmente.

"Lo so, ma mi sento comunque in colpa, perché ti metto sempre a rischio di essere ferito"

Ancora farneticava da solo. La situazione si era fatta troppo interessante per lasciare il ragazzo solo in classe, praticamente stava mangiando con gli occhi l'intera scena.

Poi una flebile risata tinse la stanza: "Beh, sono contento che almeno ti sia divertito a vedere la faccia di Katsuki alla fine!"

'Da quando il tramonto rende le persone così belle?' si chiese in maniera molto spontanea e se ne sarebbe reso conto solo a fine giornata, provocandogli un bel po' di grattacapi.

Ma non poteva negarlo a sé stesso: la luce calda inondava il profilo di Izuku, scurendo di poco la sua pelle. Ma il contrasto luce-ombra non permise a Shouto di perdersi il suo grande sorriso.

Si sentì l'unico testimone di una scena memorabile, un po' come quando nei documentari il ricercatore trova finalmente l'animale tanto desiderato.

"Dai, ti metto a posto subito" il riso del ragazzo lasciò subito spazio ad un'espressione rilassata e gioiosa.

Seriamente, ma chi era quella persona?

Todoroki vide il compagno di classe fare pressione sulla zona bruciata del banco e, d'un tratto, la sua faccia si corrugò leggermente.

Non capiva bene quello che stava facendo, ma a giudicare da come la macchia rossastra stava scomparendo lentamente si ritrovò a pensare che avesse a che fare con il suo Quirk.

Un sospiro si levò in aria e la mano un po' tremolante si staccò dal legno intonso: non una macchia era stata lasciata sulla sua superficie.

Todoroki rimase incantato da tanta bontà, ma un filo di razionalità lo riagganciò alla realtà e, anche se era inutile, bussò per dovere sullo stipite della porta.

Subito Midoriya scattò rigido come un palo: "A-ah, ciao..."

Eccolo il solito Izuku che conosceva; Shouto si sentì un po' più a suo agio.

"Scusa, non volevo disturbarti, devo solo prendere il libro di inglese"

Il verdolino non emise un suono, solo accennò un "sì" col capo, per poi seguirlo con lo sguardo.

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