Capitolo 5 - New Habits

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Nonostante le strade non siano affollate, io e Niall abbiamo impiegato più tempo del previsto per arrivare a ristorante. Fortunatamente per le mie tasche era un all you can eat, così ho potuto soddisfare a pieno il biondino. Abbiamo passato un'ottima serata, scherzando, aggiornandoci un po' a vicenda, ricordando diversi momenti trascorsi insieme, scambiandoci opinioni su argomenti casuali e iniziando perfino a discutere su quale super potere sarebbe meglio avere. Alla fine, ovviamente, ho vinto io con la telecinesi.
Ad ogni modo, abbiamo appositamente aspettato più del dovuto prima di uscire, cercando di tardare ancora facendo una passeggiata lì vicino per aspettare che si sbloccasse il traffico. Ma, alla fine, nonostante tutto ora, alle 01:27 siamo ancora in macchina, anche se ormai manca davvero poco alla casa di Harry e Louis.
"Credo che dopo tutto quello che ho mangiato dormirò almeno fino alle sette di sera." Esordisce il ragazzo improvvisamente. Avevamo smesso di parlare da un po', ascoltando la musica che passavano per radio, cambiando stazione ogni volta che qualcuno cominciava a parlare.
Di conseguenza, automaticamente abbasso il volume dello stereo, permettendo una comunicazione più efficace.
"Non credo ti serva una scusa da quanto mi hai raccontato, Nì." Rispondo scherzoso, alludendo a quello che lui e gli altri mi avevano raccontato nell'arco della giornata, ovvero che ultimamente era tutto tranne che mattiniero.
"Io ce l'ho sempre una scusa, mai nulla di immotivato!" Risponde prontamente l'irlandese, raddrizzandosi sul sediolino per sembrare più serio e composto.
"E dimmi... C'è qualcuno che ti crede, per caso?" Commento allora, reggendo il gioco, mentre metto la freccia per svoltare nel parco dove eravamo diretti.
"Non mi serve che altri mi credano." Risponde allora, sorridendo, sapendo di non poter continuare a replicare. Gli sorrido così di rimando, concentrandomi poi sulla strada poco illuminata.
Poco dopo trovo parcheggio, faccio così la manovra e poi entrambi usciamo, sollevati nel poter finalmente muovere le gambe.
"Credo di non sentirmi così stanco dall'ultimo tour che abbiamo fatto in America." Commento poi, stiracchiandomi velocemente, per poi chiudere la macchina.
"Ora sì che mi capisci quando mi dicono che non è possibile che mi stanchi semplicemente mangiando." Aggiunge Horan, girando attorno alla macchina per poter salire sul marciapiede. Fa lui strada fino alla porta d'ingresso, dove inizia a tastarsi prima le tasche del giubbotto, per poi passare a quelle del pantalone.
Dopo qualche attimo di panico, trova la chiave, che prontamente infila nella serratura.
"Questa stronza si nasconde sempre!" Esclama tra sé e sé mentre ora apre la porta e mi lascia entrare.
"Ci vediamo domani, Zay?" Domanda tranquillamente, al che gli rispondo dandogli un leggero cazzotto.
"Non urlare, staranno tutti dormendo. Ti ricordo che Louis ed Harry dormono qui!" Lo rimprovero sussurrando, ma comunque tenendo il tono.
Niall di tutta risposta sbuffa, gesto che associo al fatto che probabilmente abbia alzato gli occhi al cielo, che col buio della casa non posso notare.
"Va bene, va bene. Buonanotte a te, tesoro." Mi saluta sarcastico, per poi attraversare il corridoio e salire le scale.
"Notte" sussurro in risposta, non sicuro che mi abbia sentito. Trovandomi ancora all'ingresso mi sfilo scarpe e cappotto, poggiando entrambi nei posti predisposti. Ricordando il breve tragitto fino al salone a memoria decido di non accendere nessuna luce, controllando il mio cellulare nel frattempo.
Due messaggi da Louis:
23:57 - Non fate tardi che domani mattina mi accompagni a fare la spesa.
00:34 - Come non detto, ignorami pure ma la questione non cambia! E comunque grazie per avermi salutato prima di uscire :/
Ridacchio tra me e me leggendoli e ignorandoli completamente. Nel buio del salone mi appoggio alla poltrona per potermi sfilare il golfino e il jeans che indossavo. Non avendo idea di come si sarebbero andate a sviluppare le cose non avevo di certo un cambio in macchina. Ma dormire in boxer e canotta non è mai stato un problema per me, purché ci siano le coperte, vista la temperatura rigida.
Una volta piegati i miei indumenti alla meno peggio, faccio per dirigermi verso la cucina per poter accedere l'interruttore più vicino e poter aprire poi il divano letto, ma mi ritrovo a sbattere con la tibia contro qualcosa di ferro che mi fa immediatamente inumidire gli occhi dal dolore.
Una volta calmato inizio a tastare la superficie, notando che semplicemente il letto fosse già aperto. Probabilmente Louis per non farmi tardare ulteriormente aveva preferito disturbarsi... Anche se era decisamente non da lui. Così, per sicurezza, accendo la torcia del mio telefono, scoprendo che in realtà c'era già qualcuno ad occupare quel posto.
"Ti prego, anche la luce negli occhi no..." Si lamenta il castano con la voce impastata dal sonno, portando una mano davanti al viso.
"Scusami Lì, non sapevo fossi qui... Vado subito sopra." Rispondo all'istante, sentendomi mortificato nell'aver disturbato il suo sonno. Abbasso la torcia del cellulare, puntandola ora sulla poltrona per poter afferrare i vestiti, cercando di ricordare dove fosse l'interruttore per la luce sulle scale. Non ho intenzione di morire stanotte.
"Ma no, Zayn. No." Mi interrompe quasi all'istante Liam, appoggiandosi su un gomito per potermi guardare meglio, nonostante la luce che entrava dalla finestra del balcone era davvero davvero lieve.
"Resta." Aggiunge poi, abbassando ora la voce e spostandosi un po', come per lasciarmi lo spazio necessario per potermi stendere.
Io, sorpreso, non sapendo cosa dire o fare faccio un cenno con la testa, poggiando il telefono sul letto per illuminare lievemente un po' tutta la stanza, posando nuovamente i vestiti sulla poltrona e sedendomi poi sul letto esitante, trattenendo una smorfia di dolore dovuta alla tibia ancora dolorante, che all'istante inizio a massaggiare.
"Scusami, avrei dovuto avvisarti... O forse chiederti se per te andava bene." Aggiunge il ragazzo, che ora sembrava tanto fragile ed insicuro.
"No, no. Va benissimo così. Anzi, grazie..." Gli rispondo, sperando di rassicurarlo un minimo, alzandomi ora nuovamente per potermi mettere sotto le calde coperte. Iniziavo a gelare solo in biancheria intima.
"Figurati..." Sussurra lui, stendendosi di nuovo ma restando girato sul fianco destro per potermi guardare. Di conseguenza io mi volto sul fianco sinistro, avvicinandomi lentamente ma non troppo al suo corpo per poterne rubare un po' di calore.
"Mio Dio, ma sei gelato!" Esclama quasi sorpreso, avvicinando le sue gambe alle mie per permettere che mi riscaldi quantomeno i piedi...
Era una cosa che era solito permettermi di fare quando era tutto normale. Mi sento così male a stare così bene con lui nonostante tutto...
"Sai com'è, le temperature non sono certo quelle della California." Commento provando a smorzare la situazione, avvicinandomi ancora un po', fino ad arrivare con la testa alla fine del mio cuscino.
"Mi è mancato così tanto questo letto... Con te al mio fianco." Commenta poi Liam nostalgico dopo qualche minuto riempito solo di sguardi intensi, quasi come se non ci sperasse più che sarebbe ricapitato.
"A me sei mancato tu così tanto. E non potermi addormentare accanto a te. E non potermi svegliare al tuo fianco. E non poterti preparare la colazione." Mi lascio sfuggire, riuscendo però a frenarmi in tempo. So benissimo che tutto ciò per la quale sono stato male e gli altri con me sono semplicemente io, quindi è inutile farlo presente quasi come se non fossi responsabile.
"Già. Anche a me." Risponde il giovane dopo un po', avvicinandosi adesso lui giusto un po', arrivando ad essere a qualche centimetro dal mio viso.
"Ti prego, perdonami Liam..." Sussurro, tentando di trattenere le lacrime che mi inondano gli occhi.
"Riuscirai mai a perdonarmi?" Domando poi retoricamente, lasciandomi andare in un piccolo pianto. Le lacrime vengono subito raccolte ed asciugate dalle pronte mani del castano.
"Zay, già te l'ho detto. Io ti ho perdonato... Ma riuscirai mai tu a perdonare te stesso?" Mi domando poi a sua volta, lasciandomi totalmente sorpreso, tanto che smetto anche di piangere.
Noto lo sguardo di Liam pieno di compassione mentre lascia il mio viso con le mani per andare a spegnere la torcia del mio telefono, che poi posa sotto il cuscino.
"È tardi adesso, sarà meglio dormire dai." Aggiunge, lasciandomi intravedere un sorriso triste poco prima che si avvicinasse ulteriormente per sfiorarmi le labbra con le sue per un millesimo di secondo.
"Buonanotte Zay." Sussurra ancora, prima di voltarsi sul fianco opposto, dandomi così le spalle.
Automaticamente io mi avvicino al suo corpo, avvolgendo la sua vita con il mio braccio e lasciandogli un lieve bacio tra i capelli.
"Sogni d'oro, Liam." Gli rispondo, affondando il mio viso tra il suo collo e il cuscino, inalando fino in fondo l'odore dello shampoo fatto probabilmente non molto prima. Non si sta ribellando a quel contatto forse un po' azzardato, vista la posizione estremamente intima anche se usuale che eravamo soliti assumere.
Sorrido quindi tra me e me, cominciando a riflettere sulla domanda che poco prima il ragazzo mi aveva posto il ragazzo finché non trovo pace tra le braccia di Morfeo.

If I Could Fly || Ziam, LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora