Capitolo uno.

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Non ero abituata ai cambiamenti. Avevo appena trovato il coraggio di evadere dalla solita vita di tutti i giorni per cercare casa e vivere sola, lontana da tutti e da tutto. Non avevo intenzione di scappare dalle grinfie dei miei genitori, non ero nemmeno in cerca del mio principe azzurro, avevo solo voglia di vivere nuove esperienze, volevo essere una donna indipendente. Fu una mossa azzardata. La sera prima che partissi per Parigi, discussi a lungo con mia madre. Aveva uno sguardo perso, dubito che stesse ascoltando tutto quello che avevo pianificato per il viaggio. Ad un tratto smisi di parlare, le feci un cenno con la mano davanti ai suoi occhi lucidi e lei posò il suo sguardo intenso sul mio viso. "Oh Lily, vuoi davvero andare via? Insomma, credevo che tu fossi felice qui" disse. Non credeva che io stessi per lasciarla, o meglio, non voleva crederci. Mi alzai dal divano del salotto e mi misi di fronte a lei. "Non ti sto dicendo addio, mamma" risposi. "Voglio riuscire a trovare la mia felicità altrove e credo che Parigi sia il luogo ideale per farlo". Parigi. Avevo scelto una meta tosta e questo alimentava le mille preoccupazioni di mia madre. "Non è da te prendere decisioni così, Lily. Il problema non siamo io e tuo padre, vero?" replicò con voce strozzata dal pianto. La mia decisione la spaventò parecchio, sono sempre stata una ragazza difficile, la mia insicurezza a volte mi spingeva a credere poco in me, ma stavolta era diverso. Volevo davvero cambiare. "Perché mai dovreste essere voi il problema?" urlai. "Non sto scappando di casa, sapete che vi amo più di me stessa". Le strinsi le mani gelide e l'abbracciai forte. "Ti prometto che vi scriverò tanto. Anche ogni giorno se vuoi" le sussurrai in un orecchio. Accennò un sorriso, poi abbassò lo sguardo. Per quanto riguarda mio padre, beh, voleva assolutamente che io partissi, non perché voleva cacciarmi di casa, ma semplicemente perché credeva che stare lontano da lui e dalla mamma sarebbe stata la cura a tutte le mie paure. La mattina seguente i miei mi accompagnarono all'aeroporto. Leggevo lo sconforto negli occhi di mia madre, non era brava a nascondere determinate emozioni. "Quindi adesso vai via?" disse. Voleva che io ci ripensassi, lo sapevo. "Si mamma" risposi con tono piuttosto deciso. Strinsi entrambi fra le mie braccia; Mio padre mi sollevò da terra, ero una piuma, nonostante non fossi un'adolescente. "Allora vado" dissi sorridendo. Ero felice. Stavo per compiere il passo piu' grande della mia vita. Il futuro mi spaventava un pò ma il mio benessere interiore cancellava ogni mio timore. L'aereo decollò ma lasciai nella mia cara e calda California il mio cuore.

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