Mi svegliai vero le 9.30 per colpa di un maledetto raggio di sole.
Uscii dal mio amatissimo sacco a pelo morbido e caldo, andai in bagno per guardarmi.
Quasi mi spaventai nel vedere il mio riflesso. Gli occhi infossati, due occhiaie da premio oscar e la pelle paragonabile ad un cadavere (che novità), sbuffai arresa e rassegnata, non avevo minimamente voglia di truccarmi e fare finta che vada tutto bene.Pensai però molto spesso alle parole che aveva detto Keigo, appena aveva letto Dabi sul telefono si era subito arrabbiato, chissà perché.
Presi il telefono...
4 chiamate perse e 5 messaggi? Ma chi cavolo è che vuole rompermi, misi giù il telefono non avendo la ben che minima voglia di sentire nessuno.
Tornai in bagno per lavarmi e con mia enorme felicità vidi la mia peggiore nemica che mi sorride allo specchio, maledetta. Nel lavarmi però pensai ad un cosa...Perché mi stò facendo questo?
È davvero così importante per me? Davvero non posso stare senza di lui? Perché provo tutto questo? Perché non riesco a controllare quello che provo? Perché mi fa quest'effetto? Io... io...
Io lo amo.Non potevo credere che uno stupido sentimento, una stupida reazione chimica nel mio cervello potesse essere così forte e potermi scombussolare tutto dall'interno, non potevo saperlo, non potevo neanche immaginare una cosa del genere dato che Keigo è l'unico uomo che mi abbia fatto sentire le farfalle nello stomaco, al sicuro e finalmente apprezzata, non volevo che quella magica sensazione finisse, non volevo che quella casa restasse vuota a vita, senza le sue piume in giro per casa o le sue stupide battute che puntualmente mi fanno arrossire e mi mettono leggermente in imbarazzo. Non volevo e non potevo farlo accadere.
(Alix: che bello essere l'apatica di turno e non avere la più pallida idea di cosa siano i sentimenti, grazie Ariadib per avermeli spiegati♡)
Tornai in salotto dopo essermi fatta tutte le mie domande esistenziali, presi il telefono, le chiamate erano diventate 8 e i messaggi più di 10, non avevo voglia di sentire nessuno.
Ma per mia enorme sfortuna sentii il campanello suonare "ANDATE VIA!" urlai dal salotto, ma il tamburellare sulla porta continuava persistente, unito anche al suono fastidioso e stridulo del campanello, andai verso la porta "Ma che diavolo vole..." aprii la porta, ma qualcuno mi abbracciò di slancio, delle forte ali rosse mi inglobarono come in un secondo abbraccio, delle goccioline bagnate mi bagnavano il collo e la spalla. Rimasi ferma mentre le lacrime presero a scendere anche a me.Appena realizzai la situazione lo abbracciai allacciando le gambe alla sua vita mentre gli baciavo la guancia insistentemente, mentre lo sentivo singhiozzare, presi ad accarezzargli i capelli "Keigo, ti prego non piangere" dissi prendendogli il viso e mettendolo davanti al mio, gli tolsi delle lacrime con i pollici "Non piangere" dissi con voce flebile e leggermente spezzata dalle lacrime, lui mi guardò con le lacrime che scendevano freneticamente, gli occhi arrossati e anche lui con le occhiaie "Tu mi odi vero? Mi odi per come ti ho trattata, per come ti ho parlato, tu non mi hai mai giudicato e io? Io ti giudico e addito solo per un errore. Ti prego non odiarmi, ho provato a chiamarti e a mandarti dei messaggi, ma...Credevo ti fosse successo qualcosa" disse appoggiando la testa sul mio seno mentre continuava a piangere stringendo la presa sotto il mio sedere e sulla vita per non farmi cadere e attaccando le ali alla mia pelle, gli alzai il viso "Io non ti odio, io ti amo razza di Pennuto rosso troppo cresciuto" dissi posando la mia fronte alla sua, sorridendo per quello che avevo detto "Non ti odierò mai, levati dalla testa quel pensiero assurdo e senza senso, mi sei mancato e posso spiegarti perché avevo delle armi a casa tua e quella chiamata" dissi fissando quei bellissimi occhi oro che mi guardavano con un velo di vergogna e preoccupazione.
Mi fece scendere, lo presi per mano e lo feci sedere sul divano con me "Aspettami un secondo, vado a prendere un paio di cose" dissi andando nello studio e prendendo la busta con dentro le prove, ritornai da lui, gli feci vederle la foto e gli feci vedere i semi
"Allora... qualche giorno fa mentre stavo tornando a casa ho trovato questa busta con dentro la foto e i due semi, uno sono certa che è per me, ma il secondo non so di chi sia, Shota mi ha chiesto se potevo stare da te, perché credeva che con te io fossi al sicuro, portai delle armi perché avevo paura che ti succedesse qualcosa e che, non potessi proteggerti, quando me ne andai dal governo mi lasciarono delle armi, che tengo in casa, ecco perché le avevo a casa tua, ma appena l'architetto mi ha detto che la casa che avevo commissionato era finita ho fatto subito il trasloco per evitare che potessero fare del male a Shota" dissi abbassando il capo, feci un respiro profondo "Per la telefonata, qualche giorno fa ho incontrato Dabi, mi ha detto che si era ripulito, non ha più le cicatrici e ha un nuovo nome, ho creduto che finalmente il mio migliore amico fosse passato dalla parte dei cosiddetti buoni, ma non so tutt'oggi se sia la verità o cosa" lui mi guardò "Sono un'idiota, sono davvero un cretino, tu ti preoccupi per me e io ti urlo addosso senza neanche farti parlare, comunque io non ci credo che Dabi si è ripulito" disse sbattendosi una mano sulla fronte e appoggiando la schiena al divano "Ti capisco, non credo sia il massimo vedere la tua ragazza con un bazzuca e una pistola nella borsa, comuqnue neanche io credo molto a questa redenzione improvvisa" lo sentii ridere, coinvolgendo anche me, lui mi guardò incuriosito "Come conoscevi Dabi?" Chiese, feci un piccolo sospiro "Il governo mi mandò sotto copertura per parecchi anni dai villain, lì conobbi Dabi, era il mio migliore amico, era l'unico che era dolce e gentile con me, oltre a Tomura, ecco come lo conosco" dissi guardandolo dritto negli occhi "Capisco... mi dispiace [T/n], mi dispiace tantissimo, perdonami" disse con uno sguardo di supplica, gli sorrisi, sporgendomi verso di lui dandogli un bacio "Ti perdono, e ora ricominciamo e se sei d'accordo cancelliamo questa cosa" dissi guardandolo sorridendo "l'ho già rimosso bambolina!" Disse prendendomi dalle spalle e baciandomi con passione, come mi erano mancate le sue labbra sulle mie, il suo fiato caldo sul collo, le sue mani sulla vita, le sue morbide ed enormi ali a coprirmi come a proteggermi e la sua lingua a ricercare la sua gemella per creare una danza infuocata piena di passione e desiderio.Mi dovetti staccare dal bacio per mancanza d'aria, "Ti va di fare un tuffo in piscina?" Chiesi, lui di tutta risposta mi guardò ghignando e annuendo.
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Sei ancora viva?! [Hawks x reader]
Fantasi"Aspetta, ma tu sei la sorella minore di Shota, riconoscerei il tuo quirk ovunque, ma non eri morta?" Chiesi non capendo, la ragazza mi guardò titubante "In realtà si" disse con naturalezza. SONO TORNATA! l'hanno fatta tutti, quindi mi sono chiesta...