Black.

398 32 13
                                    

11) Black.

Andrew è seduto al suo tavolo scuro, porta una tazzina di the alle labbra.

-Sul serio, Michael, cosa credi di fare?-

Guardo mio fratello; Michael ha le mani tremanti, tanto che credo che la pistola possa cadere a terra. Ma non succede, perché lui la punta contro Andrew e la tiene con entrambe le mani. Gli occhi chiari sono puntati sull'obiettivo, in attesa. Il suo petto si alza e si abbassa velocemente, qualche ciocca di capelli si attacca alla fronte a causa del sudore.

Ho un brutto presentimento, come quando cammini sul bordo della strada e senti le macchine passarti molto vicino, il vento che ti scompiglia i capelli e che ti fa rabbrividire.

Incrocio lo sguardo di Josh, poco distante da me. Credo che anche lui abbia percepito qualcosa di strano. Che Andrew sia solo qui, tranquillo, è strano. Che ci fossero solo due guardie davanti alla porta, era strano.

-Usciamo, Michael- sussurro.

-Si, Mike, andiamocene- mi appoggia Josh.

-Ma che vi prende?- dice mio fratello a denti stretti, continuando a fissare Andrew e quel maledetto sorriso che gli si è formato in viso.

-Non lo so.- Josh posa una mano sulla spalla di Mike -So solo che stare qui potrebbe essere fatale-

Finita la sua frase, un colpo fa gemere Josh, che si porta la mano destra sulla coscia. Qualcuno l'ha colpito e ora perde molto sangue. Cerco di capire chi sia stato, ma Ashton mi oscura la visuale, mettendosi tra me e la porta.

Mi alzo in punta di piedi, provando a vedere oltre le sue spalle. Uomini equipaggiati molto meglio di noi, probabilmente al servizio di Andrew, marciano verso lo studio del vecchio. Sento degli spari, sempre di più e continuo a sperare che nessuno colpisca Ashton; provo a superarlo di nuovo, ma mi riporta di nuovo, con un brusco movimento del braccio, dietro di lui.

-Stai ferma, ti prego-

Le ultime parole mi provocano uno strano senso di tristezza, mi si stringe il cuore. Forse chiamarla tristezza non chiarisce bene il concetto, lo amo e ho paura per lui. Voglio sentire le sue mani tra i miei capelli.Voglio posare le mie labbra sulle sue, morbide e piene, riassaporandone il dolce sapore. Voglio addormentarmi tra le sue braccia mentre gli dico quanto lo amo. Voglio svegliarmi con lui accanto e guardarlo mentre sta ancora dormendo. Voglio guardare i suoi capelli sparsi sul cuscino mentre dorme. Voglio giocare con quei ricci marrone chiaro. E ancora voglio baciarlo tanto. Tantissimo. Insomma, voglio che non gli succeda niente, non dovrà avere neanche un graffio. E forse è questo che mi spinge a slanciarmi in avanti, evitando che mi spinga dietro di lui, proteggendomi ancora, e a mettermi in mezzo tra Ashton e una pallottola, che mi prende in pieno petto.

Non so se ho urlato o sono semplicemente caduta a terra, ma ricordo che Michael ha sparato e il suo colpo ha centrato Andrew. Il sangue allaga la sala, il sangue di Andrew, dei ribelli morti, dei soldati feriti, della gamba di Josh e il mio.

Mi trovo proprio dove voglio essere: tra le braccia di Ashton.

-È il modo migliore per morire- sorrido, o almeno ci provo.

-Stai zitta, tu vivrai ancora. Te lo prometto. Ah, noi vivremo insieme in una casa al mare, avremo tanti bambini, pochi animali. Tu mi vedrai ogni giorno sempre più felice perché ti avrò accanto-

Le sue lacrime si mescolano alle mie, cadono insieme, mescolandosi nella pozza rossa formatasi da poco sul prezioso tappeto di Andrew.

-Amore mio, -chiamarlo così mi fa singhiozzare ancora di più. Tossico -il mio cuore ti appartiene. So che se lo terrai tu, io vivrò ancora-

Ashton scuote la testa, i ricci finiscono per solleticarmi la fronte quando mi bacia.

-Ti prego- sussurra, le sue labbra sfiorano le mie mentre pronuncia le parole.

Inutilmente, perché non è una mia scelta. Io vorrei restare con lui, vivere felice, ma sembra un pensiero tanto lontano. Sento il mio respiro rallentare sempre di più. Lotto per restare ancora viva, ma comincio a non vedere chiaramente. Guardo Ashton, che sembra solo una macchia colorata, non distinguo più i suoi lineamenti. Voglio ricordarlo anche nel mio ultimo secondo, quindi chiudo gli occhi e cerco di rivedere lui, il suo sorriso, i suoi occhi, le bandane colorate che si mette ogni giorno tra i suoi bellissimi ricci color dell'oro.

Poi il dolore si attenua, i pensieri si mescolano gli uni con gli altri, creando un miscuglio di idee, e la luce, tutti i colori, tranne il nero, mi abbandonano.

Soltanto il nero resta. Ovunque.

Destiny||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora