Epilogo.

565 39 28
                                    

12) Epilogo.

Due anni dopo.

Ashton cammina tranquillo lungo la sponda del fiume accanto al villaggio. Da quando le mura sono state abbattute, i paesani non devono più dipendere da nulla di esterno al villaggio, il fiume è vicino e gli animali popolano i boschi che circondano la comunità. Nessuno vive più nella paura.

Il ragazzo ha un piccolo mazzo di fiori di campo in mano.

-Ash!-

Il riccio si volta, Josh lo sta inseguendo un po' zoppicante. Il dolore alla gamba è passato, ma cammina ancora in questo modo per abitudine.

-Michael e Calum hanno detto che Luke è già lì-

Ashton prende il braccio dell'amico e se lo fa passare sulla spalla.

-Bene, non dovremo perdere tempo ad aspettarlo- scherza, o almeno ci prova. Il sorriso sul suo viso si spegne in meno di un secondo. Amavo guardarlo quando mostrava le fossette.

Passato il ponte di legno, seguono il sentiero sterrato, verso ovest. Da quella parte si trova il cimitero; una volta era all'interno delle mura, non c'erano molte lapidi. Ora è stato spostato dove il sole tramonta, una metafora un po' lugubre sulla vita.

-Michael, Calum- saluta Ashton appena vede i due ragazzi. Josh fa un cenno con il capo.

-Ciao, ragazzi- saluta Luke, spuntato da dietro un albero.

-Se qualcuno si mette a piangere, io non resisto, cazzo- sussurro.

Sento che qualcuno mi tira uno schiaffetto dietro la nuca. Mi giro e vedo un angioletto. Mi perseguita da quando sono arrivata in Paradiso. Ogni volta che dico una brutta parola o faccio qualcosa di male, mi punisce così.
-Scusa, non lo dirò più-

Il piccoletto mostra un sorrisetto compiaciuto. Torno a guardare la scena dalla mia nuvola, dall'alto.

-Ashton, - Michael si avvicina all'amico -tutto bene?-

Il diretto interessato scuote la testa, sorride, ma nessuno prende sul serio quel sorriso. Neanch'io.

-Se vuoi, ehm- Calum esita -io e Michael, anche Luke,- aggiunge indicando il biondo vicino a lui-l'abbiamo salutata, se vuoi ti lasciamo da solo-

Josh si stacca da Ashton e si siede su una grande pietra all'entrata del cimitero. Il riccio annuisce, poi entra. Sa esattamente dove andare, anche se ci si è diretto solamente due volte, sempre lo stesso giorno (anche se in anni diversi), sempre per lo stesso motivo.

Arriva davanti alla tomba e cade sulle ginocchia. Il rumore della ghiaia spostata, rimbomba per tutto il cimitero. Prende un grande respiro.

-Ciao, Nicole-
Ciao, Ash.

-Non ho mai capito perché mettono le mura ai cimiteri, i morti non scappano e nessuno muore dalla voglia di entrarci-
Il tuo senso dell'umorismo non si placa neanche in questo momento. Ecco perché ti amo.

-Sai,- il sorriso scompare ancora. -mi manchi. È una frase così ovvia, ma almeno esprime bene il concetto. Molti la variano, ma in questo modo è automatica. Non credi? Penso di non essere l'unico a dirlo-
Stai divagando.

-Sto divagando- emette una risata strozzata. -Il problema è che essere qui senza di te è come svegliarsi con solo metà cielo azzurro, ho solo mezzo cuore senza te. Mi manca tutto ciò che facevamo. Mi manchi tu-
Anche tu mi manchi. Vorrei averti vicino un'ultima volta.

Chiudo gli occhi, non so se gli angeli piangono, ma io ho un groppo in gola che non riesco a scacciare. Una sensazione di vuoto nel petto che non riesco a riempire.
-Ashton- sussurro.

Destiny||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora