Capitolo 4

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Rinunciai ai miei pensieri e dopo essermi pettinata i capelli scompigliati per aver avuto qualcuno adosso tutta la notte,li raccolsi in una coda di cavallo,al dir poco perfetta.

Uscii dalla tenda e vidi che tutti erano gia pronti con le valige fuori.

Mi affrettai al tavolo della colazione,aspettandomi di vedere Ashton,ed infatti era li che mi sorrideva.

Ashton...ieri Luke aveva detto di avermi vista con lui,come sapeva il suo nome? Si conoscevano? Psyco-Kaya si stava risvegliando,stranamente volevo sapere di più. Forse dal fatto che un ragazzo dolce e gentile come Ashton,non dovrebbe avere nulla a che fare con uno come Luke.

Si sedette nella sedia accanto alla mia,e sentii gli occhi di tutti puntati su di noi. Forse perché era un bel ragazzo? Forse perché non dovrebbe sedersi al nostro tavolo? Forse perché era più grande? Davvero non m'importava.  "Kaya!" Sorrise. "Hey" Gli sorrisi debolmente ancora desiderosa di dormire.

"Qualcosa non va?" Chiese preoccupato. "No é che non ho dormito molto,sta notte." Sbadigliai silenziosamente. "Oh,mi dispiace.Quindi...questo é l'ultimo giorno in cui ci vedremo?"Disse accennando un sorrisetto falso,dato che i suoi occhi non brillavano. "Beh,non necessariamente."gli ricordai,mi piacerebbe rivederlo. "Nel caso...questo é il mio numero."disse scrivendo dei numero su di un fazzoletto per poi passarmelo.

Prima che potesse parlare di altro,decisi di accontentare la me fin troppo curiosa.

"Conosci un certo Hemmings?" Gli chiesi di botto facendolo quasi sbiancare in volto. "Ouhm..n-no. Ma so abbastanza da dire che non é un bel tipo."Sembró nervoso,ma penso che sia per il fatto che stava mentendo. "Perché me lo chiedi?" Sembró anche più nervoso. "Curiosità." Ammisi. "Tu invece,lo conosci?" Guardò oltre di me come se avesse visto un fantasma. "No,piccole voci." Mentii sapendo di non potergli dire di Luke che entra quando vuole nella mia tenda.Sembró ridacchiare alla parola "piccole" ma non gli diedi peso,se non al fatto che continuasse a guardare dietro di me,era piuttosto inquietante.

"Devo andare adesso. Ci sentiamo." Sembró avere fretta di amdarsene,e mi sembró troppo strano il suo comportamento.

Non volevo riempirmi la testa di cavolate,quindi mi limitai a mangiare qualcosa,per poi aspettare di rivederlo per salutarlo,ma era come sparito. Sbuffando trascinai il mio enorme zaino fino al pulman e mi sedetti stranamente da sola,Louren aveva trovato una della sua età con cui parlare di cavallette. Da una parte ero sollevata,e dall'altra offesa. Ma mi limitai ad infilare delle cuffie e aspettare che il viaggio verso il campus finisca,giusto il tempo di una canzone,e siamo arrivati. Diamine perché fare tutto questo casino con il pulman per nemmeno 300 metri?

Aggiungiamo una cosa alla lista di cose che non capiró mai di questo College.

Arrivata in camera,é vuota...e continuo a chiedermi dove diavolo sia Spencer. Digito il suo numero ma risponde la segreteria,gli invio un sacco di messaggi ma non risponde,mi sto iniziando davvero a preoccupare.

Rimetto a posto i vestiti e quant'altro per poi uscire dalla stanza.

Vado alla mensa,alla caffetteria,alla biblioteca,ai giardini,alle classi..ma nulla. Dove diamine si é cacciato?!

Sono talmente disperata...che sto per fare una cosa che non mi sarei mai aspettata di fare.

Salgo al piano superiore...e cerco la stanza 316. Busso,ma nulla. Ribusso più forte e qualcuno finalmente apre.

Non chi mi aspettavo aprisse,ma va amche meglio.

Era un ragazzo moro,con la faccia assonnata.

Woods ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora