Capitolo III - Trigger Warning

488 37 16
                                    

Il moro iniziò a mordersi nervosamente il labbro inferiore, e dopo non molto riuscì a recuperare una lametta lasciata a terra, portandosela subito sulla pelle già rovinata delle braccia, lasciandosi segni sempre più evidenti e profondi; si spostò sulle cosce, facendo esattamente la stessa cosa. L'acqua che scorreva, diventando lentamente rossa, copriva il pianto disperato del detective.
Decise di uscire dalla doccia e mettersi giusto un paio di boxer, andando verso il soggiorno; ogni passo diventava sempre più debole, fino a quando non si accasciò a terra: fece rovesciare la bottiglia di scotch accanto a sé, perdendo poi i sensi.

Il mafioso aveva terminato di lavarsi, si era asciugato e sistemato per bene, soprattutto i capelli. Era venuto a conoscenza che a Dazai piacevano.
Uscì di casa, avviandosi subito dall'ex-partner; ancora non comprendeva perché stesse iniziando a mancargli.
Bussò alla porta, ma non ricevette nessuna risposta. Riprovò altre due, tre, addirittura quattro volte.. ma da parte del moro non ricevette nessuna risposta.
Stava iniziando a preoccuparsi, così andò nel retro del suo giardino ed entrare dalla porta-finestra.
Corse fino al soggiorno, trovandolo privo di sensi sul pavimento, in una pozza di sangue mista allo scotch. Lo sollevò con estrema delicatezza, correndo a prendere le varie medicazioni per pulirlo e disinfettarlo, bendando successivamente l'intero corpo.
Pulì il pavimento, controllando di tanto in tanto il detective.

Si svegliò qualche minuto più tardi, mugolando qualcosa. Chuuya si avvicinò subito, preso dalla preoccupazione e rabbia.

-«Dazai, brutto coglione! Mi hai fatto preoccupare...»
-«S-Scusa.. Chuuya... n-non era.. mia i-intenzione...»
-«Non ti scusare.. piuttosto ringraziami che ti ho salvato da una morte lenta e dolorosa..» Poggiò lentamente la testa sul suo petto, ricevendo delle carezze. «Posso.. sapere perché lo hai fatto?»
-«Non.. lo so nemmeno io... ma non è la prima volta che mi capita... spesso.. ho questi momenti di scarsa lucidità...» Distolse lo sguardo. «Come mai qui?»
-«Mh volevo sapere come stavi.. e soprattutto spiegarmi il cuore del biglietto..»
Dazai lo guardò per qualche secondo, mettendosi a ridacchiare. «Era solo un gesto affettuoso..!» Sorrise.

Il rosso gli asciugò le lacrime che ancora ricoprivano gli occhi color caramello. «Stasera dormo io a casa tua.»

One soul in two different bodiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora