Capitolo IX

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Passò una settimana, i due erano tremendamente innamorati, e appena ne avevano l'occasione passeggiavano insieme mano nella mano a divertirsi come i bambini. D'altronde quando erano piccoli non hanno potuto mai fare uno dei giochi normali che si faceva.

Un giorno andarono andarono al parco lì vicino, guardando poi i vari giochi.
Il rosso andò sull'altalena, portando con sé il moro; iniziò a dondolarsi un po', prendendo sempre più sicurezza. Ridacchiò leggermente, guardando il moro. «È divertente..!!» Invitò pure il bendato a farlo, ed entrambi andavano spensierati.
Una volta terminato con l'altalena, provarono un gioco che era disegnato a terra, la campana. Dazai prese un sasso. -«Sì.. credo di sapere come funziona...! Allora.. credo bisogna lanciare il sasso, e devi saltare con un solo piede, tranne se ci sono due caselle vicine.. e in pratica dove c'è il sassolino devi cercare di evitarlo e poi rifare il percorso a ritroso, raccogliendo il sasso in equilibrio»
-«Inizia tu allora..»
Dazai lanciò il sassolino, mettendosi poi a saltare con attenzione, evitando la casella con dentro la pietra. Una volta arrivato alla fine lo fece all'indietro, raccogliendo con attenzione il sasso e tornando dal rosso. «Prova tu!» Sorrise.
Chuuya fece la stessa cosa, saltando con attenzione e rifacendolo a ritroso. «Come fai a conoscerlo?»
-«Mi capita spesso di venire qua.. e nel mentre vedo i bambini giocare... sono.. così felici...» Sospirò leggermente.
Chuuya lo abbracciò, sorridendo. «Lo saremo anche noi prima o poi».

Dopo essersi divertiti andarono di nuovo in città, a mangiare qualcosa e guardare le vetrine. Il rosso entrò in un negozio a insaputa del compagno, prendendo il peluche di un granchio. In confronto a quello che aveva Dazai, era più piccolo; sorrise soddisfatto. “Bene ora devo trovare quello più grande... chissà dov'è” Una volta raggiunto il moro gli porse il sacchetto, emozionato.
-«Che cos'è?»
-«Aprilo e basta» Disse sorridente.
Il detective aprì il sacchetto, tirando fuori il piccolo peluche; sorrise a sua volta, avvicinandosi per baciarlo.

Kunikida stava passando da quelle parti, vedendo in lontananza il collega baciarsi con un mafioso. Si sistemò gli occhiali e digrignò i denti, facendo dei profondi respiri. “Domani gliela farò pagare cara.”

One soul in two different bodiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora