capitolo 1

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Valentina aveva appena spento le candeline. Si trovavano con lei le persone più importanti, quelle speciali, quelle che non avrebbe mai dimenticato. C'erano; suo padre,il suo eroe, suo fratello,il combina guai, i suoi due migliori amici,con i quali formava il trio più pazzo dell'intero pianeta, e infine c'era il suo ragazzo, con lui le cose non stavano andando bene, ma Valentina aveva comunque deciso di invitarlo e lui aveva comunque deciso di presentarsi. Mancava solo una persona, sua mamma, la mamma che ormai non vedeva da dieci anni e che non si sarebbe aspettata di vedere quel giorno.

Aprì i regali: una maglia da parte di Luna,la migliore amica, una collana con un bellissimo ciondolo a forma di chiave da parte di Alessio,il migliore amico, ed il suo profumo preferito e dei cioccolatini da parte di Tom,il suo fidanzato.  Sapeva già il regalo di suo papà e di suo fratello, che era uno unico. Lo aveva scoperto rovistando in camera di Andrea, cercava il caricatore del telefono che suo fratello le ruba puntualmente ma trovò di meglio. Trovo tre biglietti per l'aereo, un aereo che portava a New York. New York, il posto dei suoi sogni, il posto dove avrebbe voluto vivere da grande, New York era pura magia per lei. 

Dopo averlo scoperto ed aver pianto di gioia, il più bel pianto di gioia della sua vita probabilmente, lo disse al fratello che come al solito non riuscì a tenersi nulla per se e le spifferò tutto. Sarebbero partiti la notte stessa. Dopo aver ringraziato tutti per essere venuti si rifugiò in camera con un sorriso a 32 denti. Era arrivato uno dei momenti migliori dei viaggi. La valigia. Tutte le persone che conosceva odiavano prepararla ma Valentina adorava quel momento. Lei sa dare il giusto peso alle cose; sia quelle materiali che non. Sa cosa le serve e di cosa ha bisogno. Ma sa anche che ciò di cui ha bisogno puntualmente non c'è mai, non può averlo. 

Ci mise molto e alla fine ne uscì soddisfatta, ma sapeva che non era finita lì. Doveva aiutare suo fratello. Una gran bella lotta. Da quando la loro mamma se ne era andata avevano stretto un legame unico, speciale. Non c'era segreto che l'altro non sapesse non c'era litigio che poteva dividerli, non sembravano nemmeno fratelli. 

Valigie fatte, avevano il volo alle 22:00 per questo avevano anticipato la cena alle 19:00,cosa che non accadeva quasi mai, caricarono i loro bagagli in auto e partirono. Arrivarono in aeroporto abbastanza in anticipo ma tutti e tre preferivano quello piuttosto che il ritardo. Odiavano ritardare e fare tutto di fretta, amavano invece prendersi il giusto tempo e se si poteva anche più del necessario. 

Fatti i controlli erano finalmente saliti sull'aereo che stava per partire a momenti. Vale aveva una paura esagerata, aveva preso l'aereo solo da piccola e di tempo ne era passato. L'aereo stava per alzarsi e lei strinse forte la mano di...di nessuno. Non strinse nessuna mano perché suo padre aveva fatto un casino con i biglietti e non erano riusciti ad avere il posto accanto. Lui e il fratello erano un bel po' di sedili in dietro rispetto a Vale che  invece  aveva accanto un bel ragazzo. Moro, alto e gli occhi non li aveva ancora visti. Voleva parlargli, sapere qualcosa su di lui e sconfiggere la terribile ansia che se la stava mangiando viva. Provò ad addormentarsi ma appena chiuse gli occhi li riaprì subito, a causa di una voce. Una voce soffice e calma che la stava chiamando. 

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