Il tempo scorse, Valentina fece amicizia con altre due ragazze; Clara e Sofia e passarono la ricreazione insieme. Inutile dire che durante l'intervallo cercò Francesco senza però nessun risultato, di nuovo. Sempre durante questi 10 minuti accadde una cosa che rimarrà impressa a Valentina per circa...per sempre. Si stava dirigendo insieme ad Asia alle macchinette, quando un bicchiere intero di caffé le stava per finire addosso. Fortunatamente riuscí a spostarsi in tempo, evitando un grande imbarazzo. Vale e Asia dopo l'accaduto scoppiarono a ridere quasi fino alle lacrime, la faccia del ragazzo che teneva il bicchiere in mano era davvero buffa.
La giornata scolastica finí, ed era andata alla grande. Aveva conosciuto altre due ragazze e iniziato a conoscere il resto della classe. Con Clara, Sofia e Asia avrebbe dovuto vedersi nel pomeriggio per fare degli esercizi.
Vale la trovava una cosa ingiusta, assegnare degli esercizi per il secondo giorno di scuola. Era consapevole però, di aver scelto un liceo serio e diligente nel quale avrebbe dovuto impegnarsi con tutta se stessa. Si incontrarono alle 16:30, il sole picchiava ancora forte nonostante fosse già settembre inoltrato. Le foglie erano ancora verdi e sembravano non voler cadere dai rami che si innalzavano fino a toccare il cielo.Valentina da piccola aveva una casa sull'albero. L'aveva costruita suo papà ed aveva scelto un albero tanto grande ed altrettanto alto. Ci mise poco a costruirla e appena la finì Vale iniziò a invitare Luna ed Alessio. La maggior parte dei ricordi d'infanzia che Vale ha con i suoi due migliori amici sono legati a quel posto. Quando Alessio si improvvisò parrucchiere finendo per creare un enorme nodo nei capelli di Luna, quando Vale stava per rompersi una gamba perché aveva deciso di scendere per prima e senza l'aiuto di nessuno, quando Luna portò lo stereo rubato a suo fratello e insieme a Vale e Alessio iniziarono a scatenarsi rischiando di rompere la casetta.
A volte Valentina sale ancora su, ormai é diventata davvero piccola quella casa ma ha dentro ricordi davvero speciali. Sale quasi sempre per la stessa ragione, per la stessa esigenza. Sale quando le manca sua nonna, la nonna che l'aveva cresciuta e l'aveva resa una ragazza davvero forte. Era la mamma di suo papà che é stata per Vale la mamma migliore. Da piccola Valentina le stava sempre vicino, qualsiasi cosa facesse, ma la parte che preferiva era quando la nonna iniziava a cucire. Era una sarta e lavorava da casa, aveva molti capi di abbigliamento da sistemare, ristringere accorciare e Vale ne era davvero affascinata. C'era un intera stanza, nella casa della nonna, dedicata al cucito ed era la stanza che Vale amava di più.
Salire sull'albero la rendeva più vicino al cielo, un po' come quando sei in aereo. Per Vale essere vicino al cielo voleva dire essere vicino alla nonna, ed é per questa ragione che continuava, a distanza di anni, ad adorare quella casetta.
Arrivò anche il secondo giorno di scuola, nel quale finalmente Francesco riuscì ad essere presente. Non parlarono molto lui e Vale, si limitarono ad un saluto durante la prima ora, niente di più.. Valentina evitò di chiedergli spiegazioni riguardanti il giorno precedente, non voleva sembrare troppo invadente.
La professoressa di geografia durante la terza ora decise di assegnare un compito da fare in coppia, diceva che era un modo per conoscersi. Il compito era su una città a scelta, sia europea che non. Era un compito totalmente libero, non c'era un minimo di pagine o coppie già formate. L'importante disse la prof. <È renderlo personale, dovete fingere di essere lì mentre scrivete, e quando poi leggerete il lavoro alla classe dovrete essere in grado di trasportare nella città scelta anche me e i vostri compagni.> Suonò la campanella e Vale chiese ad Asia se le andava di fare il progetto insieme, ma sfortunatamente non ricevette la risposta che avrebbe voluto sentire. Asia aveva già deciso di fare il progetto con Alice, un'altra compagna di classe. Clara e Sofia lo avrebbero sicuramente fatto insieme, infatti Valentina neanche provò a chiederglielo. Le rimaneva solo una persona, Francesco. Andò da lui durante il cambio dell'ora e le fece questa domanda <Si dai, perché no> rispose lui un po' freddo. <Bene, visto che la scadenza é tra due giorni ci incontriamo oggi? > chiese Valentina <Si, facciamo da me alle 17. Poi ti mando la posizione> rispose lui.Le altre due ore prevedevano chimica e inglese. Ma Vale pensò solo alle risposte che Francesco le aveva dato, al perché fosse così distaccato, perché non le aveva detto che che il primo giorno di scuola sarebbe stato assente.
Era pensierosa e anche un po' arrabbiata, ma sapeva che nel pomeriggio avrebbe sistemato tutto e durante l'ultima mezz'ora di lezione inziò a pensare alle città da scegliere.
Roma, troppo scontato. Parigi, carina ma mai visitata. Londra, piena di cose da raccontare ma poco personale. Andò avanti così fino a quando le venne in mente la città perfetta, quella nella quale era iniziato tutto. New York.
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Lasciati andare
Teen FictionImmaginate di essere una ragazza insicura, ansiosa ma comunque sempre felice. Così si sta sentendo Valentina la notte del suo compleanno. Sta per compiere 15 anni e non vede l'ora, ma c'è sempre qualcosa dentro di lei che la tira in dietro anche in...