Ne vale la pena

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Guardai soddisfatta il foglio sul banco davanti a me.

Il test di matematica era andato davvero bene, non che avessi dubbi, ma ero molto agitata perché ci tenevo particolarmente a prendere un bel voto.

Non era il più alto della classe, ma sicuramente uno tra i migliori.

Mi voltai verso Sarah, che frequentava quella classe insieme a me, e alzai il pollice nella sua direzione, sorridendo.

Il weekend trascorso ci aveva impegnate parecchio, con la preparazione del suo compleanno, quindi ci eravamo quasi dimenticate dei risultati del compito in classe.

Mi mostrò il suo foglio, facendo finta di asciugarsi una lacrima per la commozione, facendomi ridacchiare.

La mia amica era più ferrata sulle materie letterarie, piuttosto che su quelle scientifiche, quindi le avevo dato una mano a ripassare e il nostro lavoro aveva dato i suoi frutti, premiandola con un voto oltre la sufficienza.

Il suo sogno era quello di frequentare Princeton, ovviamente il corso di Letteratura Moderna.

Princeton... Noah. Sempre lui nel mezzo.

Sul fronte "Carter" non avevo novità. Quel giorno non avevo avuto lezione con lui e di conseguenza non ci eravamo incrociati. Lo avevo visto entrare a scuola la mattina, ma ero stata ben attenta a non farmi notare. Ero ancora ferita dal suo atteggiamento e temevo che stesse frequentando la professoressa Cooper in modo più assiduo e, soprattutto, non in veste amichevole.

Se avesse incontrato il mio sguardo, avrebbe potuto leggervi dentro tutte le mie debolezze ed era una cosa che non volevo accadesse.

Feci un occhiolino a Sarah, orgogliosa di lei, prima di tornare a prestare attenzione alla professoressa Jackson, la quale fece i complimenti a tutti per i risultati, nel complesso soddisfacenti.

Quando la campanella decretò la fine della lezione, l'ultima fortunatamente, mi affrettai ad uscire dall'aula con Sarah, per raggiungere Mike all'uscita dell'edificio.

-Non pensare di andare a casa prima di averci raccontato cos'avete combinato sabato tu e Jordan- mi redarguì lei con un'occhiata minacciosa, facendomi sbuffare.

Intravidi subito la chioma castana di Mike, sbucandogli alle spalle per spaventarlo.

-Volete uccidermi, per caso?-

-È lei che si diverte, io non c'entro niente- si difese Sarah, indicandomi.

-A proposito di divertimento, hai finalmente qualche minuto per raccontarci cosa è successo sabato o dobbiamo prendere un appuntamento?- mi schernì lui, in tono ironico.

Passai le braccia sulle spalle dei miei amici e ci incamminammo verso il cancello dell'istituto.

-D'accordo, pettegoli. Poi Mike ci farà un resoconto su ciò che si sono detti lui e Lucy- feci una pausa, ammiccando, -Sempre che abbiano solo parlato-

Sarah annuì, esaltata dal gossip, da perfetta spettatrice di serie tv.

-Allora, ci siamo baciati e stavamo per andare oltre- andai dritta al sodo, provocando le loro espressioni più sbalordite.

-Scherzi? Ci avevi detto che siete solo amici!- esclamò la mia amica, liberandosi dal mio braccio sulla sua spalla.

Alzai gli occhi al cielo.

-E fammi finire!-

-Già, Sarah, falla finire- intervenne Mike, arrestando la nostra camminata davanti al parcheggio della scuola, -Ci sarà sicuramente una spiegazione sensata e razionale, degna della nostra cara e per niente impulsiva Ariel!-

Questione di ChimicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora