Capitolo III (Parte A)

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Mauro era appena entrato nella stanza dei nonni.

La stanza era molto grande e al centro c'era un grosso letto a baldacchino con le trapunte rosse. Accostato al muro c'era uno scrittoio in legno di noce con dei fogli bianchi, una piuma d'oca e il calamaio con l'inchiostro. Sopra la scrivania, c'erano delle grosse mensole dove c'erano delle foto incorniciate e un televisore.

Mauro poggiò i suoi bagagli sul letto e si avvicinò alle mensole. Poggiò il suo sguardo sulla foto del nonno e fece un sorriso. Aveva i capelli lunghi e bianchi che gli arrivavano fino alle spalle e un grosso paio di baffi color cenere. Il ragazzo si sedette sul letto e sospirò <<Nonno, se solo tu fossi qui, tutto questo non sarebbe successo e zia sarebbe ancora viva>> ed una lacrima gli scese lungo il viso.

Gli sembrava tutto un grande incubo, ma la cosa che più lo preoccupava era quella di stare lontano dalla sorella gemella, visto che a Milano dormivano nella stessa stanza nonostante avessero diciotto anni.

Si sdraiò sul grosso letto e guardò fisso la copertura del baldacchino.
Un tonfo sordo ruppe il silenzio facendolo sobbalzare, un topo cadde a terra e saltò sul letto a due centimetri dal viso di Mauro. Il ragazzo lanciò un urlo e il topo scappò attraverso la finestra che era semi aperta. Mauro seguì il topo fino alla finestra e fissò per qualche minuto la neve che cadeva lievemente sul terreno. 

Fissare il candore della neve lo rilassava e non poco. La neve gli dava un senso di calma e tranquillità,  quella tranquillità che la famiglia Ziegler non aveva mai conosciuto. 

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