Capitolo V (Parte A)

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Tutto era immerso nell'oscurità,  l'odore della legna bruciata era molto forte e i calcinacci cadevano incessantemente nell'oscurità. Mauro avanzava nel corridoio tenebroso tenendo accesa la torcia del suo cellulare e cercando di fare attenzione a dove mettesse i piedi. 

Delle urla e dei ringhi provenivano da una porta socchiusa e il ragazzo si avvicinò in punta di piedi evitando di fare rumore e si accostò alla porta cercando di origliare ciò che stava succedendo dall'altra parte. <<Raina!Per voi è la fine! Credo che questi contadini non si facciano alcun problema se io vi cancello dall'esistenza>> disse una voce rauca e profonda con una cadenza che a Mauro suonò molto familiare.  

Un uomo rispose sbattendo i pugni sul tavolo <<Vattene via, essere abominevole, lontano dalla mia famiglia!!>>. Il mostro strascicava le parole <<Tu devi essere quello più furbo, non è vero Giulio?>> e poi continuò <<Voi Raina siete la feccia di questo mondo e io vi seppellirò!>> disse sputando a terra. 

Mauro pensò "E' una voce molto familiare, l'avrò sentita da qualche altra parte e sono convinto che è il Krampus, lo stesso che ha ucciso zia Anna". Sfortunatamente la porta cadde a terra con un tonfo pesante facendo sobbalzare tutti e la bestia si avvicinò minacciosa verso di Mauro. Era alto due metri, il corpo ricoperto di un folto pelo rosso, il volto era diabolico con sembianze umane e  con due zanne che uscivano dai lati della bocca e scendevano giù fino al collo, due grosse corna spuntavano dal capo e gli occhi erano iniettati di sangue. 

Mauro mise il telefono nella tasca dei jeans e prese un pezzo di legno che era lì vicino e lo impugnò saldamente come se fosse una spada. <<Lascia stare questa famiglia e vattene via mostro>> disse Mauro con un impeto di coraggio nella voce e il Krampus avvicinandosi al ragazzo disse rauco <<Abbassa il bastone...Mauro>>.

Il bastone cadde dalle mani del ragazzo <<Co-co-come fai a sapere il mio nome?>> disse il giovane e il Krampus disse <<Guardami negli occhi>> e un bagliore tendente al rossastro balenò negli occhi della bestia e con uno schiocco delle dita i due coniugi caddero a terra esanimi. 

<<Che cosa hai fatto?!>> urlò, poi fece una pausa e lo sguardo cadde sulla mano del Krampus: era piena di lividi e graffi. <<Tom? Sei tu?>> disse Mauro inarcando le sopracciglia. La bestia annuì e si sedette a terra esausto e sfinito. 

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