Capitolo IV (Parte B)

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Monia era nella  stanza e mentre sorseggiava il suo tè osservava il panorama dalla finestra. La neve continuava a cadere lieve sul terreno e si intravedevano le ombre delle querce disegnate sulla coltre bianca. 

All'improvviso delle fiamme si allargarono nella piazza poco distante dall'abitazione degli Ziegler e scoppiò un forte boato che fece eco tra le montagne. Le urla delle persone erano così forti che si potevano sentire fino a Bolzano. 

Monia e Mauro si precipitarono fuori dalla casa e videro alcuni abitanti che scappavano impauriti. Si sentivano anche le preghiere in latino da parte del prete che con l'acquasantiera cercava di esorcizzare le fiamme. Le fiamme circondavano un'intera baita e un bambino era sul balcone e piangeva cercando i suoi genitori. 

<<Quel bambino è bloccato in casa>> disse un signore anziano <<Moriranno tutti!>> aggiunse. Mauro si avvicinò al signore e disse <<Cosa sta succedendo?>> e il vecchio rispose <<Non lo so, giovanotto, ero in piazza con i miei amici>> disse indicando altri quattro signori anziani che erano dietro di loro <<Quando si è appiccato il fuoco che ora sta ingurgitando questa baita>>. Monia avvicinandosi a loro chiese  <<Ma avete visto qualcosa o qualcuno?>> e il vecchio rispose <<No, abbiamo sentito solo delle urla e...>> fu interrotto da un altro signore  <<Un ringhio, era come un ringhio, poi abbiamo sentito un boato ed è finito lì, ma le fiamme stanno divorando la casa>>. 

Mauro osservava la casa, dentro di sé sentiva di dover fare qualcosa. Forse le risposte a quello che era successo alla zia ora si trovavano in quella casa. Guardò la sorella e disse <<Io entro in quella casa e salvo quel bambino, tu vai a cercare Thomas e chiamami per qualsiasi cosa>>. Monia era visibilmente contrariata perchè di certo non si sarebbe aspettata che suo fratello la mandasse sola in una missione così pericolosa. <<Ma sei fuori??>> poi continuò <<Una ragazza di appena diciotto anni da sola in mezzo alle montagne, con uno psicopatico in giro, e con gli abitanti di San Nicola in preda al panico???!!>>.

Il ragazzo la guardò preoccupato e poi disse <<Hai ragione, stammi vicino ed entriamo in quella casa, tu occupati del bambino e che al resto della famiglia ci penso io>>. I due entrarono nella casa avvolta dal fumo e dalle fiamme, coprendosi la bocca e il naso con le felpe. L'abitazione era completamente devastata, tutti i mobili erano carbonizzati e la visibilità era scarsa, sembrava di essere dentro un forno a legna poiché tutto bruciava. I calcinacci cadevano dal soffitto creando delle nuvole di polvere, il legno si distaccava dalle pareti e bruciava sul pavimento. 

Monia arrivò nella stanza del bambino e lo trovò rannicchiato in un angolo mentre delle fiamme danzavano in modo strano attorno a lui come se fossero controllate da qualcuno.  Il bambino tremava dalla paura e aveva gli occhi chiusi come se non volesse vedere ciò che gli succedeva attorno. 

La ragazza si avvicinò a lui e lo prese tra le fiamme poi lo portò nel corridoio che era libero. Il bambino aprì gli occhi e chiese <<Chi sei?>> e la ragazza rispose <<Il mio nome è Monia e sono qui per aiutarti>> poi gli mise la sua felpa sulle spalle e aggiunse  <<Tu come ti chiami piccolo?>> e lui rispose <<Leonardo Raina>> e si guardò intorno piangendo <<Dove sono i miei genitori?>>. Monia lo abbracciò e rispose <<Mio fratello è andato a cercarli, vi salveremo, è una promessa Leonardo>>. 

 

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