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L’odio è un sentimento più forte dell’amore. Più duraturo, più pervasivo. È più contagioso, più potente. È una reazione primordiale: l’odio serve a difendersi da un pericolo. Ho sempre creduto che fosse come una sorta di scudo, che in qualche strano modo ci protegge.

Quando si ama una persona lo si manifesta a poche persone, difficilmente lo si urla ai quattro venti, mentre quando si odia qualcuno tendiamo a farlo sapere a tutti, cercando di distruggerlo in qualunque modo. Non proteggiamo né celiamo quel sentimento, come di solito di fa con l’amore, che spesso e volentieri consideriamo fragile, da tutelare. L’odio va urlato ed esternato. Ci avete mai pensato? Tendiamo di più a manifestare l’odio, piuttosto che l’amore.

Se in quei mesi avevo imparato che dall’odio poteva nascere amore, nelle ultime due settimane, invece, avevo solo scoperto quanto facesse male odiare la persona che avevi amato più di chiunque altro.

Non è il massimo quando dall’amore nasce odio, perché anche i ricordi più belli ti fanno male ed inizi ad odiarli, sminuendo tutto ciò che c’è stato. È come se la persona che prima avevi amato diventasse un mostro, di punto in bianco. Ti rendi conto che alla fine non avrebbe avuto uno spazio nella tua vita così importante come credevi che potesse avere. È la delusione e la rabbia che si trasformano in rancore, quindi in odio.

Non avrei mai creduto di poterlo odiare, non dopo averlo amato, ma così fu.

Lo odiavo tantissimo perché mi aveva frantumato il cuore in mille pezzi, ma soprattutto perché mi ero fidata e lo avevo amato con tutta la mia anima.

Per non odiarlo avrei dovuto allontanarmi da lui e passare del tempo senza vederlo, ma come potevo? Non c’era alternativa, avremmo continuato ad uscire con lo stesso gruppo e a vederci ogni giorno. Rendendo tutto ancor più straziante. Almeno per me.

Non so se vi è mai capitato, ma odiare una persona che amavi e a cui tenevi è orribile. Mi era già successo con Charles, tutti sanno quanto io abbia sofferto per quella situazione. Ve lo ricorderete.

Però è proprio come all’inizio di tutto… provavo ancora dell’amore per lui. Nonostante tutto. Certi sentimenti non svaniscono nel nulla. Se prima aveva prevalso l’amore, ora c’era l’odio, che reprimeva in tutti i modi i sentimenti che avevo provato.

Mentirei se vi dicessi che con l’arrivo di Alessandra non era cambiato nulla, mi sarebbe piaciuto, ma non è stato così.

Dopo una sola settimana dal suo arrivo ci lasciammo. Lui non aveva più la testa per starmi dietro ed io nemmeno. Era costantemente su un altro mondo, era intrattabile, pensieroso ed anche irascibile. Non riuscivo a stargli dietro e, tra l’altro, il pensiero di avere Alessandra in giro per il quartiere non mi confortava per niente.

Non sapevo se lui fosse ancora innamorato di me, ma da quando lei era in quartiere mi sembrava di avere un altro ragazzo al mio fianco. Non era il Vincenzo di sempre.

Lo avevamo deciso insieme, stare insieme non era più il meglio per entrambi. Anzi, saremmo stati molto male se avessimo continuato con la nostra storia. Non c'era più dialogo tra di noi, eravamo entrambi distratti.

Non volevo perderlo, ma piuttosto che stare con un ragazzo che non conoscevo o con cui non parlavo, preferivo fare così ed assecondare la sua idea. Non ero d’accordo con lui, ma era il male minore… anche se tutto questo 'minore' non mi sembrava. Stavo una pezza.

Fui risvegliata da Marco, che mi tirò un gancio sinistro, avendomi beccata con le braccia basse.

“Guardia alta!” mi riprese, dandomi un diretto sulla fronte.

E qual è il modo migliore per affrontare il dolore? Farmi rincoglionire a suon di riprese di kick boxing il lunedì mattina.

“Sono negata!” sbuffai, tirandogli un low-chick, che fu immediatamente parato, così come i seguenti due diretti che provai a dargli.

Odi et amo 2 | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora