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"Sono qui alla festa, devo parlarti. Quando hai finito di stare con Vincenzo vieni per favore."

Okay, si, tra me e Andrea non c'era nulla di serio -per modo di dire-, ma comunque quel messaggio mi aveva turbato e ad essere sincera, ero anche un po' preoccupata.

Perlomeno, non avevamo parlato di ciò che era nato tra noi due, non seriamente.

Sapevo, o meglio dire mi ero accorta, del fatto che anche per lui fosse scattato qualcosa durante quella settimana trascorsa insieme in giro per l'Italia. E nonostante avessimo deciso che non ci sarebbe stato nulla di imposto, era impossibile non notare che le cose tra noi erano diverse, molto più vere e forti.

Ad essere sincera, eravamo entrambi seri nei confronti dell'altro, lo eravamo stati sin dalla prima sera, nonostante avessimo preferito non etichettarci. Quindi, nessuno dei due stava prendendo sottogamba la relazione tra noi due, pur avendo affermato il contrario.

Ero abbastanza sicura che lui fosse venuto per parlarmi appunto della situazione, ma non sapevo con certezza cosa volesse dirmi o cosa volesse fare.

Speravo che il fatto che io avessi parlato con Vincenzo non creasse problema tra noi due, speravo che non fosse arrabbiato o infastidito.

Riposai il cellulare nella borsetta e mi avvicinai al gruppo, ma stranamente non vidi il ragazzo di Corsico insieme ai miei amici, che sembravano aspettarmi.

Mio fratello mi prese subito per il braccio, senza neanche darmi il tempo di stare con gli altri, o perlomeno di salutarli, e mi face allontanare in modo da potermi parlare in privato.

Beh, evidentemente chiunque voleva parlare con me quella sera.

"Spero che tu non abbia fatto cazzate Federica, me lo auguro davvero." mormorò, guardandomi negli occhi, passando l'uscita del locale per la seconda volta in neanche un minuto.

Sembrava abbastanza infastidito dal mio confronto così improvviso con Vincenzo, e non potevo sicuramente non dargli ragione.

"Che intenderesti per cazzate?"

"Non vi siete baciati o professati amore eterno, no?" mi chiese, per poi appoggiarsi ad un muretto poco distante dal parcheggio.

Mi guardai un po' in giro e vidi Vincenzo ancora lì, appoggiato al suo T-Max, che sicuramente stava parlando con Alessandra al cellulare e le stava raccontando il perchè ci fossimo appartarti. Ero sicura che le stesse dicendo delle bugie.

"Io non ho fatto alcuna cazzata ammò." mormorai, mentre lui annuiva, probabilmente soddisfatto e fiero di me, ma soprattutto di ciò che non avevo fatto. "Ha detto che mi ama ancora, che non ha mai smesso di farlo."

Fabio prese una sigaretta e se l'accese, per poi guardarsi attorno, con lo sguardo crucciato. Ero abbastanza sicura che anche lui stesse pensando e rimuginando sulla situazione, e su ciò che era successo.

"Federica, se lui non si sbriga a fare una scelta dovrai farla tu. Non puoi continuare a stare dietro ai suoi sbalzi d'umore e alle sue decisioni così improvvise, e irrispettose." mi disse con freddezza, per poi scuotere la testa con convinzione. "Vincenzo è come un fratello e gli voglio bene, ma non voglio che tu continui a perdere tempo con qualcuno che ti faccia soffrire o che non ti faccia andare avanti. Tu sei parte di me, sei mia sorella e non voglio che ti prenda in giro, non gli permetterò più di farlo. Quindi, o te ne occupi tu in questi giorni, o ci penso io."

Mio fratello aveva ragione su tutta la linea, e capivo la sua reazione. Anche io avrei agito nello stesso modo se mi fossi trovata nella sua situazione, condividevo le sue paure e non potevo sicuramente dargli contro.

Odi et amo 2 | PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora