Capitolo 4- II maestosi 12:

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-Sir Reginald? Intendete quello dei maestosi 12?- intervenne Elliott.

-Chi sono i maestosi 12?- domandò Mandy, ridacchiando per il buffo nome.

-Sono dei pezzi grossi qui a Dallas.-

-Dobbiamo trovarlo.- affermò Diego.

-Ma come facciamo? Non esiste ancora internet.- commentò la ragazza.

-Oh, se solo ci fosse un libricino giallo dove ci sono scritti tutti gli indirizzi.- disse numero 5, mostrandogli l'elenco degli indirizzi di Dallas.

Inizialmente, Mandy cercò il cognome Hargreeves, ma non trovò nulla.

-Prova DC Umbrella.-

-Sì, eccolo qui, andiamo!-

Prima di raggiungere l'indirizzo, Mandy entrò in un negozio per armi e comprò altri proiettili per la sua pistola.

Fu in quel posto che vide dei volantini dietro la cassa, attaccati al muro: su di esso c'era scritto che, il giorno dopo, ci sarebbe stata una protesta ad un ristorante lì vicino contro il razzismo.

Quello che interessò Mandy, fu una foto di Allison, con un'acconciatura leggermente diversa, accanto ad un uomo di colore.

-Mi scusi, chi sono quei due sul volantino?- chiese al negoziante di colore.

-Oh, Ray e sua moglie Allison, sono la luce della comunità nera. Grazie a loro abbiamo una voce.- spiegò egli.

L'ultima volta che Mandy aveva visto Allison, la voce non ce l'aveva proprio e sorrise nel pensare che stesse aiutando persone come lei.

Quando si fece sera, lei, Diego e numero 5 si avviarono all'ufficio.

5 si teletrasportò dentro per aprire la porta dall'interno: i fratelli erano convinti che avrebbero presto rivisto il loro padre.

-Da quant'è che non rivedi il vecchio?- chiese Diego a 5.

-45 anni.- affermò il ragazzino, sospirando.- E ogni giorno, durante l'apocalisse, sentivo sempre la sua vocina in testa.-

Mandy entrò in un soggiorno dove c'era solo un divanetto e un comodino con una lampada.- E che ti diceva?-

Numero 5 alzò le sopracciglia, un po' infastidito.- Te lo avevo detto.-

Diego osservò che sul divano c'era molta polvere.- Questo posto sembra tutta una copertura.-

In seguito, videro due porte e Mandy afferrò la giacca del fratello ancora adolescente.- Io e te andiamo di qua.-

-Perché io con te?-

-Non posso sparare, perciò ho bisogno di qualcuno bravo che lo faccia se ce n'è bisogno.- commentò Mandy.

-Mi hai appena fatto un complimento?-

La sorella si voltò e gli puntò la pistola contro.- No, è un dato di fatto, non voglio di certo dar da mangiare al tuo ego smisurato.-

Di seguito, trovarono un corridoio pieno di porte.

Mandy si grattò la guancia.- Va bene, dividiamoci.-

La maggior parte delle porte erano chiuse a chiave, fin che Mandy non ne trovò una aperta.

Era una specie di studio che le ricordò quello che il padre aveva all'accademia.

Sulla scrivania trovò un invito a partecipare ad una riunione presso l'ambasciata messicana.

Accanto alla lampada, Mandy notò una foto incorniciata: c'erano suo padre e un'altra donna.

La cosa curiosa era che assomigliava molto a se e sembrava avere anche la sua stessa età: lunghi capelli mossi e rosso scuri, con un paio di occhi azzurri.

Fu come guardarsi allo specchio.

In quel momento però, sentì dei rumori provenire da fuori.

Tolse la foto dalla cornice e se la mise in tasca, estraendo la pistola e uscendo dall'edificio.

Diego le passò davanti correndo.- Mandy, è lui!- gridò, riferendosi ad un uomo con un giaccone nero che stava fuggendo.

Mandy li rincorse, ritrovandosi in un capannone di legno dove traspirava appena poca luce.

I due fratelli si misero schiena a schiena, preparando le armi.

Mandy percepì che Diego era nervoso.- Sei preoccupato?-

-Beh, non è proprio il papà che conosciamo, no?- balbettò Diego, col fiatone.

Di fatti, l'uomo arrivò dall'alto, davanti a Mandy e non le diede nemmeno il tempo di fare qualcosa, che le diede un pugno sul naso e l'atterrò.

-Direi di no.- commentò lei, col naso sanguinante.

Diego gli lanciò un coltello contro, ma Reginald lo evitò con maestria, lasciando che si andasse a conficcare in una trave di legno.

Il ragazzo alzò le sopracciglia.- Notevole.-

I due iniziarono uno scontro corpo a corpo, dove Sir Reginald ebbe la meglio su suo figlio, tant'è che l'uomo afferrò il suo stesso coltello e glielo conficcò nel ventre.

-Dilettante.- commentò, per poi fuggire.

-Diego!-

Mandy strisciò verso di lui e gli estrasse la lama in fretta, premendo contro la ferita.- Cazzo! 5! Dove sei?!- gridò, preoccupata.

Infine, Diego svenne.

Molti anni prima

Mandy salì sul marciapiede con una bottiglia di vodka in mano mezza vuota: cercò di rimanerci sopra il più tempo possibile, fin che non barcollò e scoppiò a ridere.

Aveva cercato la sua madre biologica in lungo e in largo, senza ottenere risultati.

Era notte fonda e, arrendevole, si era ubriacata.

Ovviamente non era neanche vicina all'età per bere, così l'aveva rubata ad un alimentari.

-Fanculo Sir Reginald.- borbottò, sorseggiando. – Fanculo Grace. Fanculo Klaus.-

Inconsciamente, i suoi piedi l'avevano portata davanti l'accademia.- Fanculo l'Umbrella Academy!- gridò, lanciando la bottiglia contro il portone.

Fu allora che si accese una luce in una delle camere.

Diego fece capolino dalla finestra e la vide.- Mandy! Sssh, sveglierai tutti!-

Mandy ridacchiò.- Non me ne frega un cazzo.-

-Ma sei ubriaca? Santo cielo!-

Diego scese al piano di sotto, cercando di non svegliare nessuno. -Vuoi forse che tuo padre ti veda?-

-Quello non è mio padre, è un pezzo di merda che galleggia!- esclamò Mandy, circondandogli il collo con le braccia.- E tu sei il mio migliore amico. Non gli hai detto di avermi vista mentre scappavo, vero?-

Diego fece una smorfia di disgusto per il suo alito. -No, sai che manterrò il segreto per sempre.-

Mandy gli sorrise.- Grazie.- sussurrò, iniziando a guardarlo intensamente negli occhi.

Non sapeva il perché, ma Diego non si tirò indietro e alla fine i due poggiarono le labbra rispettivamente su quelle dell'altro.

Qualcosa che Diego aveva visto soltanto nei suoi sogni.

TTZ- THE TEAM ZERO (Umbrella Academy S2 Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora