-Bene ragazzi,rimanete seduti soltanto un momento in piú,cosí vi rinfrescheró la memoria con un ripasso della vostra missione- aggiunse Ezequiel tornando a sedersi dietro alla scrivania mentre rivolgeva loro un sorriso,che in teoria doveva essere confortante.
-Come ben sapete,scenderete sulla Terra con l'unico obiettivo di catturare i Guerrieri del Buio. E sicuramente saprete anche questo,loro vogliono conquistare la Terra per convertire i terrestri al loro pensiero,in modo da poter conquistare il nostro Regno e rubare la Sfera del Potere- si fermó un attimo per lasciare che le nozioni,che i ragazzi avevano studiato durante il loro primo anno di scuola,ritornassero loro alla memoria. -Ricorderete di certo che per scovare i Guerrieri dovrete vedere la voglia nera a forma di lampo. Se non sarete sicuri di averla vista,sicuramente capirete chi sono grazie all'occhio dorato che si illumina mentre stanno usando i loro poteri.-
Caleb alzó la mano. -Dimmi,giovane Caleb- disse il Grande Capo di rimando,tendendo le mani verso di lui.
-E se non vediamo la voglia,come facciamo a sapere quando un Guerriero userá i suoi poteri? Non possiamo di certo pedinare tutti i cittadini ventiquattro ore al giorno!-
Ezequiel chiuse di nuovo gli occhi. Era solito parlare cosí,il popolo credeva fosse per concentrarsi,i piú giovani invece dicevano che fosse a causa delle nottate in bianco nella sala giochi.
-Ovviamente non dovrete pedinare nessuno,anzi,non dovete destare alcun sospetto sulla gente: uno,perché potrebbero insospettirsi e scoprire la vostra vera identitá. Due,perché i Guerrieri lo capirebbero e starebbero attenti a non usare i poteri quando gli sarete vicini,o peggio,potrebbero uccidervi. L'unico modo per scoprirli é notare movimenti sospetti o la loro presenza nell'aria. Per questo sono sicuro che Ralph sará di grande aiuto. In ogni caso non dimenticate le cose che sembrano piú banali,ma non lo sono affatto,quindi occhio e voglia,ricordate!- li avvertí ancora una volta.
I ragazzi annuirono e si alzarono dalle poltrone per andarsene. Ezequiel peró li richiamó un'ultima volta -Ragazzi,ora andate a dormire peró! Vi aspetto domattina davanti al palazzo. Prego,potete uscire,il mio assistente vi accompagnerá all'uscita- li invitó infine indicando la porta.Quella notte,nessuno dei giovani Eraklyoniani riusciva a dormire. Gli era stata affidata una missione molto importante,che da sempre avrebbero voluto intraprendere,ma che mai avrebbero immaginato sarebbe arrivata cosí presto. Non sembrava cosí complicata finché non era stata spiegata loro nei dettagli.
Caleb continuava a rigirarsi nel letto,arrotolando la coperta intorno al suo corpo in un groviglio disordinato. Continuava a pensare a quante cose avrebbe scoperto sulla Terra,e a quante avrebbe potuto vivere nei panni di questo Ruggero Pasquarelli. Finalmente sarebbe finito nel mondo che sempre aveva sognato,con un'identitá completamente diversa e senza conoscere nessuno: finalmente avrebbe potuto essere quello che sempre aveva voluto,ma che mai aveva avuto il coraggio di tirare fuori.
Continuando a rigirarsi era riuscito ad inventarsi una storia credibile per il personaggio che sarebbe presto diventato suo: Ruggero Pasquarelli,ventenne italiano,trasferitosi a Chicago a causa del lavoro di suo padre. Figlio unico,abituato ad uscire con il suo gruppo di amici nella parte abbandonata di un parco ai margini di Pescara,il loro punto di ritrovo per fuggire dal resto del mondo. Era un ragazzo ribelle,Ruggero. Era il contrario di Caleb,ma a lui questo piaceva. Si mise a pancia in su e sul suo viso naque un sorrisetto: finalmente la sua vera identitá sarebbe saltata fuori.
Certamente,la sua voglia di sapere e scoprire non sarebbe di certo mancata,non voleva assumere il ruolo di un drogato o di un insensibile. Forse avrebbe dovuto modificare un pochino il nuovo carattere,forse avrebbe dovuto inventarne uno meno ribelle.
Caleb scosse la testa per scacciare quei pensieri. La persona che era sempre stato abituato ad essere stava di nuovo prendendo il sopravvento. No,aveva deciso di intraprendere quel ruolo e l'avrebbe fatto,senza alcun cambiamento.Alle sei della mattina dopo,tutti i ragazzi si trovavano a casa di Caleb per fare colazione assieme e rivedere le storie che si erano inventati durante la notte insonne.
Cedric era seduto al tavolo bianco della cucina a sgranocchiare nervosamente una brioche,mentre ascoltava senza prestare troppa attenzione la mitica storia di Ralph,come diceva lui.
Il suo ruolo era molto simile alla sua persona,da quanto aveva capito: Facundo Gambandé,un ragazzo di vent'anni sempre alla ricerca dell'avventura. Da quello che aveva sentito avrebbe voluto prendere la patente e farsi regalare una moto dal Grande Capo,perché a detta sua gli avrebbe detto di sí,se serviva per rendere reale il suo personaggio. Voleva che il suo personaggio fosse un biker argentino,il classico tipo stronzo e ruba cuori. Cedric sperava soltanto che non diventasse uno di quei tipi gasati,che pensavano solo a se stessi e non ai pensieri degli altri.
-Ralph,ti prego cambia idea! Mantieni la nazionalitá scelta e rimani te stesso,ti resterá tutto piú semplice- replicó alla fine della strabiliante spiegazione dell'amico.
-Cedric caro,spero che il tuo personaggio sará piú libero e meno perfettino di te,altrimenti credo che gli unici amici che avrai laggiú rimarremo solo noi- rispose Ralph,che stava appoggiato al bancone azzurrino intento ad estrarre con un cucchiaino un pezzo di biscotto caduto nella grande tazza gialla,nell'inutile tentativo di inzupparlo.
-Forse diventeró piú libero,come dici tu,ma non assumeró mai la parte di un drogato solo per farmi vedere piú figo agli occhi degli altri. E poi preferisco essere me stesso piuttosto che inventare un personaggio che poi non riuscirei a rispettare,tutto quí- controbatté di nuovo Cedric mentre si alzava in piedi per mettere il suo bicchiere nel lavandino. -E sono piú che certo che,raccontando della droga,qualcuno te la fará provare,tu lo farai,non riuscirai a sopportarla,starai male e bum!,il tuo personaggio andrá in fumo. Inventati altro Ralph- concluse alzando le sopracciglia come per ovviare quello che aveva detto.
-E invece riusciró a portarlo avanti,scommetto quello che vuoi-
-Io non ho bisogno di scommesse a contrario tuo,io ho soltanto sicurezze-
Ralph aprí la bocca per rispondere,ma ormai era troppo tardi,Cedric era giá scomparso dietro la porta che portava alla camera di Caleb.
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The Paladins
FanfictionPARINGS: JORTINI-LODOGGERO-FALBA-MECHIANI-accenni DIELARI Cinque ragazzi vivono in un mondo parallelo,loro sono i paladini di Eraclyon,un altrove senza spazio e senza tempo,un grande nulla al centro dell'infinito. La loro missione é riuscire a salva...