Noi eravamo amiche
Ma da quel giorno mi sono accorta che per te non provavo solo amicizia.
Quel giorno... Tu lo ricordi?
Era in primo superiore, ti conoscevo da così poco, ma avevamo subito legato. Mi sentivo così attratta da te, tu eri così speciale, tutti pendevano dalle tue labbra, con il tempo ho capito di non volerle solo ascoltare, volevo baciare, assaporarle, farle mie.
Volevo stare con te.
Quel giorno, quando ti sei sentita male, ero così preoccupata, ho fatto di tutto purché il professore mi lasciasse prendere cura di te. Quell'ora, dove eravamo solo io e te, tu appoggiata al mio petto che stavi male, io che ti sorreggevo e aiutavo come potevo, ho provato un sentimento nuovo, qualcosa che non si può descrivere a parole, una cosa che non avevo mai provato con nessuno, o meglio, con nessuna.
Non gli diedi importanza all'inizio, mi dissi "è mia amica, è normale preoccuparsi per lei no? ".
Il tempo passava, ma io continuavo ad osservarti, facevo di tutto per farmi notare da te, volevo la tua attenzione, ma non capivo perché.
Ti ammiravo.
Ti ammiravo così tanto.
Eri così bella ai miei occhi, eri più talentuosa di chiunque altro, eri il centro dei miei pensieri.
Io ammiravo il tuo coraggio, la tua spontaneità, il tuo carattere, il tuo stile, il tuo sorriso, la tua risata, la tua voce, tutto di te... Eri così splendente che mi sembrava impossibile potessi esistere davvero.
Il giorno in cui mi hai confessato le tue paure, i tuoi segreti, io li ho ascoltati ed immagazzinati nella mia memoria, sono un ricordo prezioso. Sono speciali, perché tu eri così bella e sincera mentre mi parlavi. Anche le tue lacrime erano belle, perché erano le lacrime di una donna forte, una persona che ha preso le sue paure e le ha affrontate. Eri così bella.
Ogni volta che ti guardavo eri più bella, sarei stata ore ad ascoltarti cantare, avrei voluto passare l'eternità ad ascoltare la tua voce.
Eri così cocciuta, farti cambiare idea era impossibile, tu lo vedevi come un difetto, ma io lo trovavo bellissimo. Tu sapevi quello che volevi e sapevi quanto vali. Non ti facevi mettere i piedi in testa da nessuno, tu eri così speciale.
Io volevo essere come te, volevo essere spontanea, bella, interessante. Almeno un po', volevo somigliarti.
Avevo questa grande ammirazione per te... Già... Ammirazione.
La chiamavo così, perché avevo paura di cos'altro potesse essere.
Ricordo tutte le risate insieme, ricordo i momenti imbarazzanti, ricordo anche quel piccolo litigio, che mi ha fatto star male in un modo nuovo, un rimpianto che non avevo mai provato con nessuno.
Ho già detto che quello che sentivo per te era speciale?
Ho iniziato a ripetermi questa frase di continuo per giorni, per settimane, mesi.
Ero così confusa.
Poi quel giorno, quella mattinata d'inverno, tu entrasti in classe più splendente che mai, e lì mi raccontasti della ragazza che ti piaceva.
Già, ti piacevano le ragazze.
Da una parte ero felice si, dall'altra sentivo un forte senso di gelosia... Ma perché? Perché quella ragazza non ero io ovvio, ma in quel momento non l'avevo capito.
Ho provato anche io a guardare alcuni ragazzi... Già ragazzi... Perché io sono etero.
Vederti parlare di quella ragazza mi spezzava, ma volevo comunque ascoltarti. Perché? Perché vederti così felice mi faceva stare bene.

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One Shot
Cerita PendekÈ una raccolta di one shot fatte molto a caso in alcuni momenti di ispirazione