Lucky ones

105 9 0
                                    

Let’s get out of this town, baby we’re on fire
Everyone around here wants to be going down, down
If you stick with me, I can take you higher, and higher
It feels like all of our friends are lost
Nobody’s found, found, found.

LOUIS POV.

Durante la notte non chiusi occhio e non perché il mio fantasma del passato era tornato a farmi visita, piuttosto, un paio di occhi verdi albergavano vispi nella mia mente.

Harry Styles, ragazzo spuntato dal nulla e alquanto ambiguo, mi stava lentamente portando nella sua trappola. Avevo ceduto come uno senza speranze alle sue labbra ed ero mortificato per questa mia grande mancanza di autocontrollo in quanto prendermi una cotta per qualcuno non era assolutamente nei miei piani.

Ma poi.. Chi è Harry Styles?

Lo avevo cercato su qualche piattaforma sociale come Facebook e Instagram ma niente di niente. Nessuna traccia. Niente.

Era uno di quelli contro i socialnetworks?

Eppure un ragazzo come lui non passava di certo inosservato.

Solo un cretino non si soffermerebbe a pensare a quanto sia bello.

Sarebbe potuto essere tranquillamente il più popolare della rete, avrebbe potuto collezionare una sfilza infinita di apprezzamenti, ma non sembrava interessato a tutto ciò.

***

I giorni passavano e io mi sentivo sempre più vicino ad Harry, anche perché lui non sembrava interessato a nuove conoscenze e a fare amicizia col resto della classe. Ogni tanto parlava con Zayn, dopo averglielo presentato come il mio migliore amico, il riccio fu felice di poter interagire con lui.

Qualche mattina avevamo saltato ancora la prima ora ed eravamo andati a fare colazione in un bar nei dintorni, come due fuggitivi.

Non nascondo che più di una volta ho avuto l'istinto e la voglia di assaporare ancora le sue labbra, ma c'era sempre quella dannata paura di essere rifiutato che mi frenava.

Insomma, si.. mi faceva capire ogni giorno che in qualche modo gli interessavo, ma cazzo lui non accennava a voler andare oltre il semplice conversare e tutto questo mi faceva girare la testa.

Non una volta aveva provato a baciarmi o ad avviconarsi a me e iniziare ad avere ripensamenti mi riusciva particolarmente facile.

Però mi divertivo con lui e ci stavo bene e forse la sua amicizia mi bastava.

Le conversazioni con Harry non erano mai stanchevoli o noiose, anzi.

Era un ragazzo brillante e ogni volta la sua allargata conoscenza mi stupiva come se fossi un bambino alle prese con un adulto saggio e barbuto.

Avevo appreso tante cose su di lui nelle ultime settimane passate assieme e un giorno mi ero ritrovato a chiedergli perfino il suo numero di telefono.

Anche in quella situazione, Styles riuscì a stupirmi.

"..pensavo che.. sarebbe più comodo se ci scambiassimo i numeri di telefono, sai, nel caso non dovessi venire a scuola saprei come avvisarti, cose del genere insomma."
Mi guardò stupito come se gli avessi chiesto la Luna e tentennò impercettibilmente nel darmi una risposta.
"Forse si, sarebbe meglio!" Mi sorrise tanto per compiacermi e non riuscivo a spiegarmi il perché del suo repentino cambio d'umore.
Un attimo prima stavamo parlando del suo viaggio in Italia di qualche anno fa e di come aveva adorato il mare e la temperatura mite della penisola e un attimo dopo sembrava agitatissimo come un oceano in tempesta all'idea di darmi il suo numero.
Che Harry Styles fosse un ragazzo strano lo avevo ormai appreso a mie spese, in quanto non passava giorno in cui non mi sentivo sempre più attratto da lui, ma essere scosso per una cazzata simile.. era davvero strano.
"Facciamo così Harry.. io scrivo il mio numero sul tuo telefono poi mi fai uno squillo e io avrò direttamente il tuo. Okay? "
"Fa' tutto ciò che vuoi per me è uguale.."
Mi porse dalla sua tasca un Samsung galaxy note III ancora avvolto dalla sua pellicola e, soprattutto, spento.
Da quale pianeta era sbarcata questa meraviglia del cielo?
Quale ragazzo di diciannove anni non era ossessionato da quell'oggettino?
Mai una volta, in effetti, avevo visto Harry armeggiare con un cellulare, chiamare o essere chiamato.
Porca miseria non capitava mica tutti i giorni di ritrovarti accanto un ragazzo baciato dal sole, intelligente peggio di Wikipedia e per giunta, col cellulare spento.
Harry Styles era una benedizione e io me lo sarei voluto tenere stretto tutto per me, ma sarebbe stata una ardua impresa, ne ero sicuro.
"Harry perché hai il telefono spento?"
Era già entrato nella sua nuvola di pensieri come spesso accadeva e il mio intervento inaspettato lo aveva destato quel tanto che bastava a fargli arrossare le guance, rendendolo al quanto controproducente. La sua capacità di essere l'opposto di ciò che appare mi ha sempre affascinato: lo guardi e pensi che quello che hai di fronte potrebbe essere il figo di turno sciupadonne, super popolare e sicuramente stronzo, ma ciò che vedevo io non aveva niente a che vedere con tutto ciò. Per quanto ne sapevo Harry avrebbe potuto darti l'anima e tu non te ne accorgeresti e faceva male esserne consapevoli e non avere il coraggio difidarmi di lui.
Me lo diceva in tutti i modi.
Mi guardava con occhi esultanti e a volte rapiti.
Non ero mica uno sprovveduto, sapevo captare dei segnali quando me li sbattevano in faccia ed Harry, beh lui si, che sembrava uno sprovveduto.
Era buffo il fatto che a quell'età sembrava essere alle prime armi, il suo pessimo autocontrollo a volte era davvero disarmante.
Ero convinto, avrei potuto metterci la mano sul fuoco, Harry era fatto di ciliege e cannella, con uno strato di copertura al cioccolato, guarnito con sciroppo alla fragola, probabilmente se gli avrei morso una guancia avrei avuto dei residui di zucchero ai lati delle labbra.
Eppure.. non accennava un passo avanti. Non una parola su quel bacio fugace tanto quanto intenso.
"Ehm l'ho appena comprato e non ho avuto modo di provarlo. Vuoi essere tu il primo a inaugurarlo? Ahah!"
"Sei strano sai?"
" lo so.. però ti piaccio almeno un po'."
"Dammi un bacio, se ne sei convinto!" Lo provocai come era giusto che fosse. Avevamo entrambi bisogno di una spinta e io lo avrei volentieri aiutato in questo. Harry mi piaceva davvero.
"Per essere poi rifiutato? No, te lo scordi Tomlinson!"
"Allora te lo darò io.." mi avvicinai a lui notando quanto fosse agitato. La bocca gli tremava e le sue gote erano rosse pur essendoci cinque gradi intorno noi. I suoi occhi chiedevano giustizia e  in quel momento non feci altro che perdermi in essi. Girai la testa per avere un facile accesso a ciò che di più perfetto vi era sulla Terra e per un attimo mi ritrovai a pensare che giustamente non ero degno di tanta bellezza.
Ma come al solito fu Harry Styles a cogliermi di sorpresa.
Fu un attimo, e poi un altro e poi un altro ancora.
Harry mi baciò in modo dolce, con gentilezza ed eleganza; avrei voluto fermare il tempo e scattare una fotografia, l'avrei attaccata vicino al muro, giusto per ricordare cosa mi aspettava alle sette e mezza del mattino fuori al portico di casa.
Si staccò con grazia da me e mi fissò incerto sul dafarsi, era stupendo.
Gli stampai un ultimo bacio e ripresi a far mente locale su cosa dovevo fare, ricordandomi un attimo dopo del perché avevo in mano un cellulare nuovo di zecca.
Quel pomeriggio lo passammo su quella panchina, ad armeggiare col telefono di Harry, parlando e scherzando come due amici di vecchia data e rubandoci baci furtivi pur sempre ben accetti.
Inutile dire che fu uno dei pomeriggi più belli passati ultimamente.

la città degli angeliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora