25. Nico

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Glielo aveva giurato sullo Stige ed era stata la scelta migliore di tutta la sua vita.
In ogni caso, qualunque strada avrebbe preso la loro vita, sarebbero stati legati dal più importante dei giuramenti.
- Promettimi di non usare mai, e dico MAI, più i poteri dell'oltretomba se non in caso di necessità vera. - Nico notò che Will stava ricacciando indietro le lacrime. - Non voglio perderti più.
- È una promessa.
Il biondino aveva le lacrime che adesso erano sfuggite al suo controllo e stavano bagnando il suo volto. - Nico, devi giurarmelo. Tu... Tu non hai idea di cosa ho provato quando eri sotto ai ferri. E anche dopo.
Il figlio di Ade gli sorrise, lo sapeva eccome cosa aveva passato, lui c'era. Orami gli veniva quasi naturale ma era giusto così, perché aveva imparato che doveva apprezzare le cose belle della vita e Will era la sua cosa bella. La più bella in assoluto.
- Te lo giuro. - Disse, aspettando il tuono che denotava il sigillo del giuramento, e gli diede un leggero bacio sulla fronte. - Rimango comunque uno spadaccino formidabile.
Will rise e al corvino si riempì il cuore di gioia: erano giorni che attendeva di sentire quella melodia, quella musica che lo faceva sentire bene, che lo inebriava come la peggiore delle droghe.
- Comunque io c'ero, Sunshine. - Gli diede un altro soffice bacio a fior di labbra. - C'ero quando hai cercato di salvarmi, quanto hai pianto per me e anche quando hai affrontato mio padre. Ho visto tutto.
Il viso del figlio di Apollo divenne rosso dalla vergogna e Nico si sciolse ancora di più; ne era letteralmente dipendente.
- Nico, nell'ultimo periodo non sono stato un bell'esempio.
- Ehi, hai dubitato in tuo padre? Tutti l'abbiamo fatto, okay? - Nico gli accarezzo il viso, poi scese  lungo il collo fino ad appoggiare la mano sul suo petto dove sentì il suo cuore battere all'impazzata.
- Sei una delle persone migliori che conosca e che ci sia; non è stato uno dei tuoi periodo migliori.
Finalmente Will si rilassò e, questa volta, fu lui a fare il primo passo.
Fu un bacio lento, pieno di passione, di sentimento ma soprattuto di amore; esprimeva affetto, ammirazione, malinconia, mancanza, gioia e, in particolar modo, speranza.
Speranza di un mondo migliore e, soprattuto, di una vita migliore, una vita insieme.
Nico fu il primo ad allontanarsi, un po' a malincuore,  ma c'erano ancora un po' di cose in sospeso.
Il figlio di Apollo, però, fu più veloce e lo precedette. - Mi sei mancato da morire.
- Anche tu. - Il corvino si girò leggermente ed estrasse un piccolo sacchetto in seta nera dalla tasca. - In questi due mesi ho avuto un dubbio che mi ha assillato terribilmente: che cosa siamo io e Will?
Il biondino lo fissò arrossendo leggermente e lo accarezzo dolcemente in viso. - Che cosa siamo, Nico? Non lo so, devi dirmelo tu.
Il figlio di Ade aveva bramato quella domanda, la stava aspettando come il ritorno al campo o un bacio del biondino. - Will, io ho sempre ripudiato l'amore, in ogni sua forma. Credevo fosse giusto così per un figlio di Ade. Ma poi ho visto mio padre, con quella odiosa della mia matrigna, e ho capito che anche io merito di essere felice. E tu sei l'unica persona che riesce a rendermi felice senza farmi pensare che ci sia qualcosa di sbagliato.
Lungo la guancia, che stava finalmente tornando leggermente abbronzata, del biondino, si fece strada una lacrima che fu subito raccolta da una carezza del figlio di Ade.
- Will, ho bisogno di saperti al mio fianco. So che forse un anello è una cosa leggermente fuori tempo e ti chiedo già scusa perché nell'Ade non sono riuscito a trovare di meglio. - Estrasse un piccolo cerchio di ossidiana nero opaco dalla sacca. - Vuoi essere il mio ragazzo?
Aveva davvero voglia di tirarsi un pugno in faccia perché si sentiva ridicolo, quello non era lui, ma in fondo era giusto così.
Aveva capito di star cambiando, sicuramente in meglio, nel momento in cui aveva ammesso di essere innamorato del figlio di Apollo.
- Ho solo bisogno di una risposta. - Disse ridacchiando. - Tu non sei di questa epoca, vero?
Anche Nico decise di ridacchiarci su. - Lo scoprirai solo stando con me.
- Nico, lo sai che ho ripudiato l'amore fino a quando non sei arrivato al campo. E sai anche che non credo alle coincidenze. Inoltre, è quattro anni che sogno questo momento. - Gli rivolse un sorriso malizioso e divertito. - Perciò ti dico di... no.
Nico ebbe un colpo al cuore. - Cosa vuol dire no?
Cercò di trattenersi, ma le lacrime gli stavano già pungendo gli occhi quando Will, che stava ridendo come un matto, riprese parola. - Stavo scherzando. Ma che domande sono? Certo che sì.
Gli diede un altro bacio, ancora più carico di emozioni.
Nico sapeva di trovarsi, finalmente, nel posto giusto.
- Bene, ora potesti spostarti da me, che sono un po' a disagio?
- Certo. - Il viso di Nico diventò bordeaux e per un fugace attimo penso di buttarsi in acqua pur di evitare l'imbarazzo; solo dopo un attimo di attenta riflessione, notò una cosa. - Ehi, ma mi rubi le frasi?
Will scoppiò ridere. - Certo. Un figlio di Apollo mica si imbarazza per così poco.
Il corvino alzò gli occhi al cielo poi, dopo essersi rivolti entrambi verso il sole che stava tramontato sul mare, poggiò la testa sulla spalla del ragazzo.
Restarono così per un po', quando Nico si ricordo di avere ancora l'anello.
Prese la mano del biondo, mise la piccola sacca sopra il palmo e gliela richiuse.
- Adesso che ci penso, anche io ho una cosa che ti appartenere. - Will frugò nella tasca e tirò fuori la collana di perle che passò subito dopo al figlio di Ade. - Quando sei morto, volevo conservare qualcosa di tuo.
Nico la prese e notò un piccolo cerchio dorato posto al centro della collana.
- E questo? - Chiese curioso.
- Lo avevo da un po'. - Will gli fece un sorriso enorme.- Ma visto che hai deciso di farti venire un infarto pur di tenermi lontano, l'ho tenuto io, certo che non l'avrei dato a nessun altro. È tuo.
Il cuore di Nico perse un battito. - Si può sapere da quanto tempo lo hai?
Il viso del biondino assunse una sfumatura scarlatta. Era raro vedere un figlio di Apollo arrossire ,ma il corvino era parecchio fiero di sè poiché ci stava riuscendo diverse volte.
- Quattro anni. - Fu quasi un sussurro impercettibile.
Nico non fece in tempo a controbattere che una voce acuta lo interruppe.
- William Apollo Andrew Solace, io non ci posso credere. Mi metto a limonare nel solito posto in cui per due mesi ti sei rifugiato a leggere le lettere del tuo amante segreto e...
- E tu come sai delle lettere? - Chiese lui alzandosi e poi girandosi per fissare la sua stalker.
- Lingua ammaliatrice. - Disse lei facendo una piccola smorfia. - Comunque non è quello il discorso. Professavi amore a quel tenebroso figlio di Ade e non ha fatto in tempo a morire che già te la fai con un altro. E a me non degni della minima considerazione.
Nico non riusci a trattenere le risata. - William, già un altro? - Poi si girò e fissò divertito la figlia di Afrodite.
La ragazza cacciò un urlo che probabilmente fu udito anche nello spazio.
- Tu che ci fai qui?!

Un po' di sole nella morte - SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora