Chapter 1- Savannah

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Buongiorno.

Meglio dire buonanotte, visto che son le due di notte inoltrate.

Cosa ci sto sveglia a fare?

Oh signori, me lo sto chiedendo da due ore circa e, insomma, il letto è caldo, fuori è buio e io non so più in che posizione cercare di dormire.

Tanto per cambiare.

Così mi alzo, prendo il telefono accendendo la torcia e mi incammino verso la cucina, speranzosa di trovare qualcosa da mangiare o da bere.

Qualsiasi cosa che possa farmi chiudere un occhio, per l'amor del cielo.

Apro tutti i cassetti della piccola cucina in legno di ciliegio, sì, quelle classiche cucine in legno che si trovano in montagna: molto alla Nonno di Heidi.

Trovo una scatoletta con la scritta "Tisana Boromelli", sì può decisamente andar bene.

Prendo la teiera di porcellana bianca (nonna Alma mi ammazzerebbe se lo scoprisse) la riempio d'acqua mettendola a scaldare.

Giro per il salotto senza meta, quando mi cade l'occhio fuori dalla finestra principale e, con mia sorpresa, trovo un gufo sulla cassetta delle lettere del vicino di fronte.

Un gufo vecchio, si capisce dall'aria stanca e affaticata sul muso allungato dagli anni, maculato marrone scuro e nero, se la vista non m'inganna.

Non ho mai visto un gufo e, per quanto ne sappia, non stanno sulle cassette delle lettere altrui.

Ha in bocca qualcosa, penso, un topo quadrato?

Un foglio?

Ma aspetta un secondo: gufi viaggiatori?

-Okay adesso le ho viste davvero tutte-

Dico pensando ad alta voce.

Vado in cucina e mi verso l'acqua bollente della teiera nella tazza verde chiaro.

Un gufo. Su una cassetta delle lettere. Con un foglio in bocca. Dove siamo finiti?

Distolgo la mente dal pensiero e ricontrollo se mi sono sognata tutto.

Con mia grande sorpresa, il gufo, non c'era più.

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