Chapter 3- Savannah

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Torno a letto, sovrappensiero. Sono percaso impazzita? No, non ancora. Almeno penso. Tiro su il piumone, sento gli occhi appesantirtsi. Sarà l'effetto della tisana o sono io?

Optiamo per la seconda. Prima che me ne renda conto, scivolo in un sonno profondo.

Mi sveglio di soprassalto, sto sudando freddo. Capita no? Sono brutti sogni. Il problema è quando si destano tutte le notti, costantemente. Scendo a mo' di zombie in salotto dove incontro mia madre con un'espressione di completa incredulità.

-Sav, vieni qua a leggere- disse.

-Oh mamma, già di mattina?  Fammi fa...- iniziai a ribattere, ma non mi fece finire.

- No, tesoro è una cosa seria.-

Mi avvicinai a lei. Tra le mani teneva una lettera di carta leggera, bianco opaco. Un foglio. L'emblema aveva lo sfondo di una cornice elaborata che, raffigurava quattro animali: leone, serpente, tasso e aquila.

La lettera diceva:

"SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Direttore: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima classe, Grande esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. Dei Maghi)

Cara signorina Stark,
Siamo lieti di informarla che ha il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Qui accluso troverà l'elemco di tutti i libri di testo e delle attrezzature.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Restiamo in attesa della sua risposta via gufo non oltre il 31° luglio.
P.v
Con ossequi,

Minerva McGranitt

La vicedirettrice."

Oh, che mi venga un colpo.

Mamma Ella mi guardò e fece un cenno di assenso con la testa.

Lei sapeva che nonostante cambiassi scuola, io non mi sentivo parte di niente.

Mi sono sempre sentita così.

Sempre fuori posto, come se non appartenessi a questo mondo.

Avevo la possibilità per ribaltare la situazione. Io devo andare in quella scuola, sarà l'inizio di qualcosa di grande, una nuova vita.

L'idillio della vita di Savannah Stark.

Mentre questo pensiero prendeva forma nella, mente sentii un boato provenire dal camino. Ci precipitammo in salotto. Il fumo ricopriva la stanza, ma riuscii a scorgere una figura di un uomo, alto e con i capelli bianchi, un lungo vestito blu cobalto: come i maghi nelle fiabe.

I suoi occhi, gentili e delicati come il miele, incontrarono i miei, alquanto spaventati.

Con voce dolce e sicura disse solo:

-Salve, è casa Stark?-

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